Fright Night - il vampiro della porta accanto, la recensione
Scordatevi che è un remake, Fright Night è un film ripensato dalle fondamenta e bene. Una delle poche action comedy che sa vincere anche sul terreno della metafora. E in 3D
Se dovessimo sconfinare nella saggistica e stilare un vero e proprio manuale del remake perfetto di questi anni in cui il cinema americano ci ricopre di rifacimenti, Fright Night meriterebbe un posto d'onore nel capitolo "Esempi da seguire".
La scoperta di un vampiro dietro casa (che sorprende per quanto arrivi presto nel film) e la grande avventura del disperato tentativo di eliminarlo per non esserne eliminati è tutta centrata non tanto sulla storia d'amore "impossibile" tra l'ex sfigato redento e la sua inspiegabilmente fica e popolare ragazza (talmente tanto che se ne stupiscono anche i suoi amici), quanto sulla cesura inevitabile che si crea nel momento in cui i rapporti di amicizia virile tra nerd, stretti e puri al limite del morboso (come raccontato benissimo da Superbad), si scontrano con la necessaria e impari entrata in gioco di altri rapporti sentimentali ugualmente indispensabili che richiedono profondi ripensamenti: quelli con le ragazze.
Non siamo insomma dalle parti dello stucchevole e celebrativo Sono il numero quattro (anch'esso scritto da Marti Nixon), in cui un protagonista con il solo problema di quale ragazza scegliere (e il passato tormentato che si conviene) diventa ancor più desiderabile ricevendo in dono una vita avventurosa, ma più da quelle di Disturbia o ancora del Corpo di Jennifer, in cui l'avventura non è il fine ma il mezzo per far esplodere esteriormente conflitti e tensioni che nella vita normale implodono interiormente.
Ideare e orchestrare lo scontro del secolo tra umani e vampiri con ritmo e intrattenimento, utilizzare il morso, il contagio, il passaggio dalle forze del bene a quelle del male e la necessarietà di scegliere chi e come eliminare "fisicamente" tra amici (uno straordinario Christopher Mintz-Plasse, il re di questi ruoli!) e ragazza, riuscendo a renderlo grandissima allegoria è veramente il risultato più alto cui un film di questo genere può aspirare, e Fright Night lo raggiunge.