EXCL - Battleship: BadTaste.it intervista il Colonnello Greg Gadson

Abbiamo avuto la possibilità di intervistare il Colonnello della US Navy Greg Gadson, reduce di guerra che in Battleship interpreta il veterano Mick Canales...

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Arriverà domani nei cinema italiani Battleship, il kolossal sci-fi diretto da Peter Berg di cui vi abbiamo già proposto la nostra recensione.

Grazie alla Universal abbiamo avuto la possibilità di intervistare il Colonnello degli Us Navy Gregory Gadson che nel film interpreta un reduce, il Colonnello Mick Canales, che ha perso le sue gambe sul campo di battaglia. Il suo coinvolgimento fa sovrappore la realtà e la finzione; il Colonnello, infatti, ha realmente perso gli arti inferiori dopo essere rimasto vittima di un attacco avvenuto nel 2007 in Iraq, ma riesce a deambulare grazie all'utilizzo di sofisticatissime protesi. Ora Gadson, ex giocatore di football americano graduatosi a West Point e con un'esperienza di oltre 20 anni nelle Forze Armate americane, ha avuto l'opportunità di prendere parte alla pellicola di Peter Berg, un dono che lui stesso definisce “inaspettato” in questa nostra conversazione telefonica

 

Come sei stato coinvolto nella lavorazione di Battleship?
Peter Berg, il regista di Battleship, aveva visto la mia foto su un numero del National Geographic e poi sapeva anche del mio coinvolgimento con i New York Giants cominciato nel 2008 al Super Bowl.

Cosa ci puoi dire del tuo personaggio?
Interpreto un veterano che ha perso le sue gambe in un combattimento in Afghanistan per cui mi trovo ad intraprendere il percorso di un personaggio che deve rimettere insieme la propria vita, all'inizio sono piuttosto ostile, ma poi capisco che ci sono queste forze più grandi con cui abbiamo a che fare e che dobbiamo fronteggiare, dato che il mio ricovero coincide praticamente con l'inizio dell'invasione.

Battleship pone le sue basi su una premessa sci-fi che, però, coinvolge la US Navy. Hai dato dei consigli particolari al cast per aumentare il grado di realismo?
Si, ho dato dei consigli, ma più che altro si è trattato di suggerire, ad esempio, dei particolari modi in cui io avrei detto qualcosa. Ho dato dei consigli principalmente sui modi in cui i militari si esprimono e comunicano fra loro. Poi più che suggerire sul fronte tecnico, ho pensato a quello che per me sarebbe risultato realistico fare con le mie protesi.

Sullo schermo hai un sacco di scene con l'ex modella di Sports Illustrated Brooklyn Decker. Con tutte le differenze del caso, siete entrambi dei novellini in materia di pop-corn movie...
E' stata un'esperienza nuova per entrambi, ma non ci sentivamo intimiditi, anche se eravamo i novellini, specie perché non è che uno dei due avesse un background più grande dell'altro in materia di partecipazione a un grande blockbuster. Penso sia il motivo fondamentale della nostra intesa sul set che si traduce in questo reciproco sostegno da parte dei due personaggi che interpretiamo.

In una recente intervista con l'Hollywood reporter Peter Berg ha detto “volevo girare un film d'intrattenimento e sparatemi pure se pensiate che sia un crimine. Una pellicola che può essere tranquillamente vista da un tenente quarantenne dei Marines che va al cinema con sua moglie e i suoi figli dopo aver passato tre mesi in Iraq. ”. In quanto civile so già che apprezzerò l'alto livello di spettacolarità , ma un militare come si avvicina a film di questo tipo in cui dei veri soldati devono combattere nemici improbabili come gli alieni?
Sai, è tutta una questione di divertimento, d'intrattenimento e di sentimenti. Quello che in americano chiamiamo “movie magic” insomma, una qualità che viene amata a prescindere dal fatto che una persona sia un militare o un civile. Dal mio punto di vista, di persona che ha avuto l'opportunità di partecipare a un film come questo, sono rimasto del tutto affascinato dal processo che ha portato alla sua realizzazione. Ho imparato a capire come vengono fatti queste pellicole, l'elevatissimo livello d'impegno profuso in esse. E ora sono emozionato al pensiero di vedere il film finito sul grande schermo, anche perché non ho ancora avuto modo di vederlo.

E' stata una sfida per te lavorare a Battleship?
Lo è stato sì, specie perché si tratta di un'esperienza che non pensavo che avrei mai fatto dopo quello che mi è accaduto al fronte. E' stata inaspettata. E' difficile ripartire già con la vita di tutti i giorni dopo delle menomazioni del genere, quindi non mi sarei proprio aspettato una roba come questa.

Ti sei divertito con il regista e con gli altri membri del cast?
Assolutamente si, è stata un'esperienza davvero indescrivibile, difficile da rendere a parole. Si è trattato di un vero e proprio lavoro di squadra quando finivamo di girare era come stare all'interno di un team.

Parlando di strategia, un comandante militare che deve condurre una squadra composta da decine o centinaia di commilitoni e un regista di un blockbuster da 200 milioni di dollari che deve guidare la produzione di un colosso come Battleship devono avere un'impostazione simile in termini di rsponsabilità e visione d'insieme?
Si, ruota tutto intorno alla missione. In qualità di leader devi avere una visione d'insieme, e devi sapere come trasmettere questa visione alle persone che, come regista o come comandante, devi guidare. Devi riuscire a far rispettare questa road map. Bisogna avere anche una certa creatività in questo approccio. Di certo questo è uno degli aspetti che più mi hanno entusiasmato del lavorare con Peter, il suo riuscire a trasmettere le sue idee riguardo l'impronta da dare al film.

Qual è la cosa più divertente che ti è successa mentre ti trovavi sul set?
Bella domanda (risate, ndr.). Sono successe letteralmente una marea di robe divertenti. Il primo giorno che mi trovavo sul set, stavamo girando questa scena in cui dovevo camminare e alla quinta o sesta volta che giravo la scena sono caduto all'indietro e mi sono rotto la protesi e mi sono sentito davvero mortificato mi dicevo “cavoli, ho causato lo stop ai lavori” e tutti mi dicevano “non ti preoccupare, anzi, porta fortuna” (l'equivalente angloamericano del nostro “in bocca al lupo” è l'espressione “break your leg”, rompiti la gamba).

Sappiamo che Peter Berg girerà un altro film di guerra dopo The Kingdom e Battleship, ovvero Lone Survivor. Collaborerai nuovamente con lui per questa pellicola?
Mi piacerebbe molto, ma non ne sono ancora sicuro. Sarebbe davvero fantastico collaborare di nuovo con Peter.

 

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