Il nuovo RoboCop sarà più umano
Il futuro RoboCop, Joel Kinnaman, commenta il design dell'armatura del cyber poliziotto e i toni del reboot del celeberrimo film diretto nel 1987 da Paul Verhoeven...
Il regista brasiliano José Padilha ha già avuto modo di esprimere le sue idee circa la sua visione del reboot di RoboCop; i toni saranno diversi da quelli dell'iconica pellicola diretta nel 1987 da Paul Verhoeven, ma ci sarà sempre spazio per la critica e la satira (maggiori dettagli qui, qui e qui).
La pellicola sarà molto più radicata nella realtà, in parte perché il padre del filmmaker è uno scienziato e questo elemento si è, naturalmente, ripercosso sul film:
Ora la neuroscienza solleva la questione "l'intelligenza del corpo umano è davvero tutta nel cervello?" e stanno scoprendo che non è del tutto così: il corpo ha una sua intelligenza e siamo delle creature molto più "organiche" di quanto non si pensasse. Non c'è una torre di controllo che comanda ogni cosa. RoboCop sarà molto più umano. Il primo film è uno dei miei preferiti, lo adoro. L'opera di Verhoeven aveva un certo tono, ma quella di Padilha sarà differente. Sarà una reimmaginazione. Ci sarà diversa roba dall'originale, dettagli, rimandi, ma questa versione sarà molto più basata sulla recitazione, specie per Alex Murphy, soprattutto quando diventerà RoboCop. E' una vera sfida.
Stanno ancora lavorando alla suite e al suo aspetto finale che, comunque, avrà un visore attraverso cui sarà possibile vedere gli occhi di RoboCop.
L'attore chiude l'intervista specificando che rivedremo la scena in cui il poliziotto viene quasi ucciso, anche se, stando a Kinnaman, sarà differente dalla cruenta sequenza presente nel film di Paul Verhoeven.