José Padilha parla delle origini di RoboCop nel suo film

Il regista brasiliano José Padilha parla del remake di RoboCop e spiega di volersi concentrare sulla natura ibrida del protagonista…

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Sempre più impegnato nella promozione di Tropa de Elite 2, José Padilha non perde occasione per parlare del remake di RoboCop di cui gli è stata affidata la regia.

Padilha è da subito sembrato una scelta coraggiosa da parte della MGM, perché il regista brasiliano non è il tipo da scendere a compromessi per confezionare un film "facile", quanto un autore con uno sguardo molto personale.

Le sue ultime dichiarazioni sul remake sottolineano proprio il suo desiderio di rivisitare il materiale di partenza in modo inedito:

Il primo RoboCop era fantastico. Ma anche senza quello, il concept di RoboCop è brillante, in primo luogo perché si presta a una forte critica sociale, ma anche perché pone una domanda: "Quando perdi la tua umanità?". La modalità con cui ciò avviene è la sostituzione di parti del corpo con parti meccaniche, e questo è molto intelligente in quanto... indovinate un po'? Succederà davvero!

Ho la mia idea al riguardo. Posso dirvi questo: nel primo RoboCop, quando sparano ad Alex Murphy, poi si vede qualche scena in ospedale e quindi arriviamo a lui come RoboCop. Il mio film si trova fra queste due parti. Come nasce RoboCop? Come trasformi lentamente un ragazzo in un robot? Come togli a qualcuno la sua umanità e come gli programmi il cervello, perché possa parlare, e come influisce questo sull'individuo?
 

Padilha ha spiegato che la sua mano registica, da autore di documentari, troverà spazio nel film: sarà al 100% un lavoro personale, "nel bene e nel male".

Per quanto riguarda l'attore protagonista - negati categoricamente i rumour su un possibile interprete brasiliano - il regista ha spiegato che il personaggio di Alex Murphy dovrà essere per forza interpretato da un americano, perché "RoboCop è americano".

Ancora nessuna notizia invece sulla data d'inizio delle riprese.

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