Die Hard 5 ha trovato un regista?

Il quinto episodio delle esplosive avventure del poliziotto John McClane di Bruce Willis potrebbe, finalmente, aver trovato un regista...

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Sono passati già quattro anni da Die Hard - Vivere o Morire, l'ultimo appuntamento, in ordine di tempo, con Bruce Willis e il suo John McClane, un film che ha fruttato alla 20Th Century Fox quasi 400 milioni di dollari a fronte di una spesa di circa 110 milioni. 

Come noto, la major è da tempo alla ricerca di un regista per il quinto capitolo, per ora conosciuto provissoriamente come Die Hard 5, ma ora la shortlist è stata setacciata e il solo nome ad essere rimasto è quello di John Moore, dopo l'abbandono del progetto da parte di Noam Murro, ormai saldamente associato allo spin off di 300 intitolato 300: Battle of Artemisia.

Moore, nel suo curriculum, ha pellicole come Max Payne e Il Volo della Fenice, ma la Fox è sembrata da subito ben disposta nei suoi riguardi. Sembra che Bruce Willis sia stato più difficile da convincere, ma, alla fine, sia stato "battuto" dall'amore del regista nei confronti di John McClane e dalla volontà di limitare al minimo l'impiego di effetti speciali generati al computer e di volersi affidare ai cari, vecchi stunt.

Il nuovo Die Hard è scritto da Scott Woods e il suo budget preventivo si aggira intorno ai 100 milioni di dollari del quarto film. Stando alle prime indiscrezioni, la pellicola verrà ambientata in Russia, seguendo l'attuale logica di diversi blockbuster americani (Rio, Fast & Furious 5, Bond 23) incentrati, tematicamente, produttivamente e promozionalmente sui cosiddetti paesi BRIC, le tigri della moderna economia mondiale.

La 20th Century Fox vorrebbe cominciare la produzione prima che Bruce Willis inizi a lavorare al seguito del cinecomic Red che, peraltro, vedrebbe Breck Eisner, fautore del remake della Città Verrà Distrutta all'Alba, in cima alla lista dei papabili registi. 

Tornando a Die Hard 5, resta abbastanza curioso constatare come John Moore sia riuscito a sbaragliare una concorrenza composta da registi ben più blasonati (e sicuramente più "costosi") come Joe Cornish, Justin Lin e Nicholas Winding Refn.

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