Vite Digitali: MediEvil e l'eterno ritorno di Sir Daniel Fortesque | Speciale

Nell'episodio di questa settimana di Vite Digitali abbiamo deciso di ospitare Sir Daniel Fortesque, protagonista del celeberrimo MediEvil

Condividi

Tra le icone principali provenienti dalla generazione della prima PlayStation, insieme a Crash Bandicoot e Spyro, c'è sicuramente il protagonista di MediEvil, Sir Daniel Fortesque. Sviluppato da SCEE Studio Cambridge e pubblicato da Sony Computer Entertainment, MediEvil è stato distribuito nell'ottobre del 1998, conquistando il pubblico con un interessante mix di umorismo e horror.

Nonostante risalire ai dati di vendita corretti sia ora molto complesso, MediEvil si dimostrò senza dubbio un successo di pubblico e di vendita, spingendo i dev a realizzarne un seguito, uscito poco più di un anno dopo il suo predecessore. Anche le nuove avventure del simpatico scheletro senza un occhio riuscirono a divertire i videogiocatori, perfezionando anche alcuni elementi di gameplay del primo capitolo, ritenuto eccessivamente antiquati.

Con MediEvil 2, però, si interrompono ufficialmente le gesta di Sir Daniel Fortesque, lasciando i fan orfani di una serie tanto amata.

Ma, a quanto pare, non era ancora giunto il momento per mettere una pietra sopra la tomba del valoroso guerriero non-morto. Nel 2005, Sony pensò bene di realizzare un remake del primo episodio per PlayStation Portable, aggiornando alcune meccaniche, ma mantenendo la trama originale. Una nuova linfa vitale che, però, si spense abbastanza rapidamente, facendo precipitare Dan (nomignolo con il quale è conosciuto il protagonista) nuovamente nell'oblio.

Ancora una volta, però, l'azienda nipponica decise di riportare in vita il franchise, con una nuova versione del primo capitolo, sviluppato dai ragazzi di Other Ocean Interactive. Uscito il 25 ottobre 2019, MediEvil è tornato tra i vivi, raccogliendo i consensi dei fan di vecchia data, ma dimostrandosi un brand fuori tempo massimo e non venendo particolarmente apprezzato dalla critica e dal pubblico moderno.

Perché, quindi, il mercato sembra avere sempre bisogno di Sir Daniel Fortesque? Perché scomodarlo costantemente dalla propria bara, raccontando sempre la sua prima avventura e senza fargli dono di un possibile seguito?

Con queste domande nella testa, abbiamo deciso di ospitare il simpatico scheletro nell'episodio di questa settimana di Vite Digitali. Per coloro che ancora non lo sapessero, Vite Digitali è la rubrica domenicale dedicata ai principali personaggi dell'industria videoludica e al loro impatto emotivo sui giocatori, alla costante ricerca di nuove storie da vivere. Il tutto, ovviamente, rigorosamente senza spoiler, nella speranza di invogliare nuovi giocatori a mettere le mani sul titolo in questione!

Ma partiamo dall'inizio.

Sir Daniel Fortesque era un abile guerriero del regno di Gallowmere. In seguito all'attacco del malvagio stregone Zarok, il valoroso guerriero si lancio nella battaglia con il coraggio dell'incoscienza, venendo ucciso dalla prima freccia scagliata dal nemico. Erroneamente ricordato come l'eroe che uccise il magico incantatore, Dan venne riportato in vita proprio da Zarok, tornato a reclamare il regno grazie all'uso della necromanzia. Con l'intenzione di uccidere il terribile mago, Sir Daniel Fortesque decise quindi di partire per una nuova avventura, con lo scopo di tramutare la menzogna del passato in una verità del futuro.

Il protagonista di MediEvil è, alla fine, una persona qualunque. Un bugiardo che, in seguito a un errato passaparola, viene ricordato da tutti come l'eroe che salvo il regno (che, in verità, non venne mai salvato davvero). Già questo basterebbe per farci stare simpatico Dan, ma è anche il suo approccio comico a un'atmosfera dai toni cupi e disturbanti a colpire il pubblico di videogiocatori.

Avete notato, infatti, come un horror sia tale anche in base alla reazione del protagonista, che va a coinvolgere in prima persona il fruitore dell'opera? L'immedesimazione, infatti, è la chiave dell'empatia!

In MediEvil, Sir Daniel Fortesque parla in modo goffo (dopotutto gli manca la mandibola) e si comporta come un personaggio di un film slapstick d'inizio Novecento, conquistando subito la simpatia dell'utente. Si tratta di un carisma che, al giorno d'oggi, è riscontrabile in pochissime produzioni, che presentano un target sempre più preciso e preferiscono non unire due differenti tipi di pubblico.

È un peccato, però, che si preferisca continuare a spremere del succo da un frutto ormai prosciugato, piuttosto che, per rimanere coerenti con la metafora, piantare un nuovo seme per il futuro della serie. Il primo MediEvil è un titolo senza dubbio di qualità, per il 1998. Nel 2020, purtroppo, è normale che il gameplay risulti anacronistico e, in più di un'occasione, davvero scomodo. La soluzione da applicare, quindi, non è quella già attuata con i già citati Crash Bandicoot e Spyro, ma si sente la necessità di svecchiare la parte ludica di un'IP ormai fuori tempo massimo.

Una soluzione che, ci auguriamo, gli sviluppatori decidano di attuare prima o poi. Perché, in caso contrario, forse è meglio che Sir Daniel Fortesque continui a riposare nella propria tomba, piuttosto che venir ucciso a ogni nuova iterazione del primo capitolo.

Continua a leggere su BadTaste