Vite Digitali: Final Fantasy VII e la stoica noncuranza di Cloud Strife | Speciale
Primo di una serie di appuntamenti dedicati a Final Fantasy VII, Cloud Strife è l'ospite dell'episodio di questa settimana di Vite Digitali
Per questo motivo, infatti, abbiamo deciso di avere come ospite dell'episodio di questa settimana di Vite Digitali Cloud Strife, il cupo protagonista di Final Fantasy VII.
Cloud Strife, all'inizio del settimo capitolo della celeberrima saga Square, ci viene presentato come un ex-SOLDIER (un soldato d'Elite al soldo della multinazionale ShinRa) che, in seguito a eventi non meglio precisati, ha deciso di diventare un mercenario disposto a qualsiasi cosa in cambio di denaro. Assunto dalla AVALANCHE, un gruppo ecoterrorista che incolpa la ShinRa di star assorbendo l'energia vitale dal pianeta per i propri scopi commerciali, Cloud si trova catapultato nel bel mezzo di una vera e propria guerra d'ideali. Una guerra destinata a un'escalation tanto rapida, quanto aggressiva e che porterà pian piano il ragazzo a scoprire quali sono le vere forze in gioco e cosa si nasconde nel proprio, torbido, passato.
Come accennato nella breve descrizione di Cloud Strife, il tema dell'ecoterrorismo è alla base dell'opera sviluppata da Square e risulta un tema spaventosamente attuale anche oggi. In un periodo dove sembra che una particolare malattia sia il pericolo più grande per la razza umana (materia che, in un certo senso, viene analizzata nel film Final Fantasy VII: Advent Children), sembra proprio che ci sia sempre più bisogno di gruppi come la AVALANCHE, in grado di metterci di fronte ai veri problemi reali. È di qualche giorno fa, per esempio, la notizia che vede la temperatura dell'Antartide superare i 20 gradi, permettendo così ai ghiacci di sciogliersi e dando vita a un panorama che dovrebbe quantomeno farci riflettere sulla tragedia globale alla quale stiamo andando incontro.
All'inizio di Final Fantasy VII, Cloud si dimostra un personaggio arrogante, noncurante del dramma ecologico che si compie sotto i suoi occhi e in grado di concentrarsi solamente sul proprio tornaconto personale. Forse, ora più che un tempo, siamo tutti un po' Cloud, troppo occupati a pensare ai fatti nostri, senza vedere il Reattore Mako che ci preleva la linfa vitale del pianeta davanti agli occhi. A differenza del titolo diretto da Yoshinori Kitase, dove la ShinRa era facilmente individuabile come "il cattivo della situazione", questa volta il Reattore Mako che danneggia il flusso vitale siamo proprio noi.
Forse dovremmo tutti fare un passo indietro, per vedere la situazione nel suo complesso e per capire, proprio come sarà costretto a fare Cloud nel corso della sua avventura, che la vita non è solamente un film al quale poter assistere passivamente. La vita, piuttosto, è proprio come un videogame, nel quale siamo chiamati a interagire per poter proseguire nella campagna principale. Il tutto senza dimenticarci, però, che nel caso raggiungessimo il Game Over, non solo non ci sarebbe nessun "Carica Partita", ma potremmo pure scordarci di ricominciare il gioco da capo.
Ecco che, quindi, Cloud si dimostra il perfetto avatar per il pubblico odierno e uno dei motivi per cui, Final Fantasy VII Remake, dovrebbe essere giocato da più persone possibili una volta approdato sugli scaffali di tutto il mondo. Perché la settima Fantasia Finale ha ancora molto da insegnarci e siamo certi che, se deciderete di aprire cuore, occhi e orecchi, potrebbe colpirvi come solo i capolavori immortali (a qualsiasi arte essi appartengano) sanno fare da sempre.