Far Cry 5, VICE e quell’insopportabile retorica antitrumpiana

No, Far Cry 5 non è una rappresentazione "del totale collasso della società americana"

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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Titolo: Far Cry 5 cattura con accuratezza il totale collasso della società americana”. Sommario: “La questione non è che Ubisoft non proponga niente di nuovo. La questione è che la nostra cultura si è devoluta al punto da sembrare uno shooter in terza persona open world”. Autore: Matthew Gault, Motherboard - VICE. E abbiamo trovato la nuova vittima del nuovo corso del giornalismo videoludico statunitense, quello che, per intenderci, concludeva con un 7,5 la recensione di Bayonetta 2 per gli ammiccamenti sessuali della protagonista (dimostrando di non capire assolutamente niente del personaggio, e tacciamo per pudore sulla valutazione del capolavoro dello stylish action) o accusava Nintendo di connotare in maniera sessista e conservatrice Peach, come una povera indifesa destinata solo a cucinare torte per Mario. Ehi, sei una donna, nell'era moderna non hai diritto di cucinare torte! Senza contare che la signorina prendeva a padellate Goomba e Koopa già nel 1996, controllare alla voce Super Mario RPG: Legend of the Seven Stars. Ma della preparazione del giornalista videoludico americano, quello incapace di passare un tutorial o di giocare un FPS magari discuteremo un'altra volta.

Torniamo a Far Cry 5, che ha un grosso, grosso problema, almeno per gli scribacchini d'oltreoceano, quello che i più arguti di voi, vista l'impostazione dell'articolo di VICE avranno già capito. Essere uscito durante la presidenza di Donald Trump. Sia la recensione del gioco su Motherboard, l'articolo che stiamo citando, sia quella su Waypoint - VICE, pontificano sul fatto che il gioco cerchi sempre di capitalizzare, con la sua sceneggiatura, tale contesto storico/ambientale. Ora, quando si fanno queste considerazioni bisognerebbe in primo luogo conoscere il processo produttivo dietro l'opera della quale si sta parlando. Avere dei riferimenti temporali. Far Cry 5 è da poco uscito, e siamo nell'aprile 2018, presumibilmente il grosso dello sviluppo è stato concluso già a fine 2017. Donald Trump è stato eletto nel novembre 2016. A maggio 2017 Ubisoft già stava girando in Montana i trailer promozionali del gioco (ve la ricordate la nostra news?). L'idea che la sceneggiatura del gioco sia stata imbastita con tale riferimento in mente è, semplicemente, una fregnaccia.

[caption id="attachment_183743" align="aligncenter" width="1920"]Far Cry 5 screenshot Una rappresentazione "del totale collasso della società americana"[/caption]

Se Far Cry 5 ha un riferimento tematico, ed è bello evidente, senza bisogno di stare a scomodare la politica e l'onnipresente capelli arancioni, è quello delle sette religiose (e della loro pericolosità), una realtà che negli Stati Uniti d'America ha una storia che va leggermente oltre l'anno e mezzo scarso di presidenza Trump, costellata di episodi tragici, dalla storia del reverendo Jim Jones, culminata con l'uccisione nel 1978 del membro del congresso Jim Ryan, di quattro membri della sua delegazione e successivamente di 909 persone (fatti avvenuti in Guyana, ma Jones aveva acquisito prestigio e seguito negli USA) all'avvelenamento del 1984 di 751 residenti di The Dalles, Oregon, da parte dei seguaci di Osho (al santone è dedicata una nuova serie Netflix, Wild Wild County), dai suicidi di massa di Heaven's Gate (1997, 38 morti) a quello che è forse l'accadimento più noto, l'assedio di Waco del 1993, che iniziò con uno scontro a fuoco tra forze dell'ordine e fanatici (10 morti tra le parti) e terminò con l'incendio del ranch nel quale i secondi si erano asserragliati (76 morti).

"Se Far Cry 5 ha un riferimento tematico, ed è bello evidente, senza bisogno di stare a scomodare la politica e l'onnipresente capelli arancioni, è quello delle sette religiose (e della loro pericolosità)"Però per Motherboard - VICE Far Cry 5, nuovo capitolo di una serie che ha da sempre trattato temi come la salute mentale, l'indottrinamento, il fanatismo, è invece incentrato sulla involuzione della cultura americana. Nel momento in cui la serie abbandona luoghi esotici e lontani e sbarca negli USA questa automaticamente perde la sua naturale connotazione e diventa secondo Gault, in una maniera che è impossibile non definire intellettualmente disonesta, l'ennesima raffigurazione di un paese allo sbando, a causa di chi sappiamo. Una chiave di lettura faziosa e strumentale, imbastita sul nulla, per proporre la propria visione politica, della quale al lettore magari non frega nulla ma, cosa più importante, non frega nulla nemmeno a Far Cry 5.

Si chiede, l'autore del pezzo, quale messaggio voglia dare il titolo. Il problema è che Far Cry 5 probabilmente di messaggi non ne vuole dare. Gault, ancora una volta, si sente in dovere di interpretare secondo la propria personale visione politica il gioco, anzi peggio, ritiene che tutti lo debbano interpretare in quel modo (a proposito di fanatismo). Se nel 2018 esce un FPS ambientato negli Stati Uniti nel quale si spara questo deve per forza avere un messaggio, perché ehi, il presidente è Donald Trump, sta mandando allo sfascio il paese e ogni opera culturale deve ribadirlo. Far Cry 5 è costruito sulla cultura americana, non sulla politica, è ben diverso. Mette in un calderone armi, violenza, fanatismo, ma anche palle di toro, UFO, becero complottismo, baseball, fumetti, sport liceali e tanto altro ancora. È un piccolo bignami della provincia americana per certi versi, ma ignorante (in senso buono).

[caption id="attachment_183744" align="aligncenter" width="1920"]Far Cry 5 screenshot L'uomo sulla destra vi chiederà delle palle di toro, e voi gliele porterete, per il bene della comunità. Altro che egoismo e disfacimento[/caption]

E non a caso abbiamo scritto “mette nel calderone”, perché il gioco Ubisoft non ha pretese di raffinatezza, non dipinge la provincia e la sua umanità, prende pezzi di questo e di quell'altro e li mette insieme e chi se ne frega, perché è chiaro che l'impianto narrativo portante debba essere serioso e pregno dei temi storici della serie, ma come si fa a pensare che possa prendersi sul serio una produzione che chiede al giocatore di prendersi una pausa dalla lotta contro i fanatici per raccogliere testicoli di bovino in tre modi diversi, compreso quello di sparare al cornuto mentre si sta accoppiando, per averli ben gonfi (colonna sonora: Marvin Gaye, Sexual Healing), aiutando così un appassionato ristoratore a organizzare il Festicolo, il festival delle palle di toro di Falls End, Hope County, Montana? E non si tratta di un evento isolato, il gioco è pieno di momenti simili. Far Cry è quella serie che ha generato Far Cry 3: Blood Dragon, quel delirante, eccezionale tributo agli anni '80: una parodia certo, ma venuta fuori sublimando l'anima bizzarra tipica della saga.

Un videogioco può essere connotato a livello politico. Un videogioco, come ogni altra opera culturale, ha diritto di esistere in qualunque forma e di veicolare qualunque messaggio, e ognuno ha il diritto di criticarlo o apprezzarlo nella sua natura. Ma ignorarne in maniera strumentale la tematica principale, persino inventandosene altre di sana pianta (“quello che importa è il mio egoistico accumulo di risorse” - in un FPS? -, “è così che ci si sente a vivere in America in questo momento”) per esprimere il proprio dissenso politico quello no, è un'operazione intellettualmente disonesta, e anche un po' meschina.

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