60 FPS sì, no, ma soprattutto, perché?
Di come Nintendo ha vinto la guerra degli FPS per due generazioni di seguito
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Un tempo, anche per la parentela stretta dei videogiochi casalinghi con quelli dei coin up, 60 FPS era uno standard al quale puntare. Questo perché la velocità di risposta agli input del giocatore è strettamente legata alla frequenza con cui il motore di gioco aggiorna l’azione a schermo. Un picchiaduro non potrà mai girare a 30 FPS, invece che a 60, non verrebbe toccato nemmeno con le pinze da nessuno. Ma anche moltissimi titoli insospettabili girano a questa velocità di aggiornamento delle immagini. Ad esempio si contano circa un centinaio di giochi per la prima Playstation, e moltissimi nella seguente generazione console. Sempre rimanendo in casa Sony abbiamo ad esempio Metal Gear Solid 2, Ninja Gaiden Black, Devil May Cry e persino God of War. Su Dreamcast la lista è lunghissima, grazie anche al suo rapporto strettissimo col mondo delle sale giochi dove, come dicevamo prima, il frame rate regna sovrano. Ma con l'avanzare del tempo e delle generazioni la corsa ai 60FPS è rallentata fino a lasciare questa caratteristica come prerogativa dei soliti generi, picchiaduro e simulatori di guida, con qualche eccezione. Vedi la saga Call of Duty e le modalità online di alcuni titoli. Il tempo ha decretato più importante la qualità grafica, la bellezza degli scenari, il livello di dettaglio a discapito della fluidità.
Entriamo quindi nel vivo della console war, rinata e rinvigorita in questi ultimi anni e combattuta a suon di teraflops. Parola che molti appassionati si mettono in bocca senza comprenderne il significato, ovviamente. Questa unità di misura servirebbe a misurare la lunghezza del p... scusate, la potenza dell'hardware. Ma come diceva una vecchia pubblicità, la potenza è nulla senza controllo. Ed Xbox One X ne è l'esempio più lampante. La corsa ai 4K ha fatto un po' perdere la testa ai produttori hardware che offrono così dei veri mostri di potenza, interamente utilizzata per spingere grafica ultra dettagliata a risoluzioni sempre più elevate. Il tutto mosso a 30 immagini al secondo. Questo migliora l'esperienza del giocatore? Di sicuro una grafica sempre più accattivante e definita aiuta ad immergersi nei mondi virtuali offerti da giochi ormai davvero vastissimi e densi di cose da fare. Eppure i controlli risultano troppo spesso lenti, goffi, se non addirittura afflitti da input lag.
[caption id="attachment_171532" align="aligncenter" width="600"] Mario Kart 8 Deluxe, bellissimo da vedere, 1080p e 60 FPS su una semplice Switch[/caption]
Nintendo Wins
Ma c'è una compagnia che lavora in una direzione completamente opposta, Nintendo. Ormai da tempo la casa di Mario segue un percorso alternativo sia nella produzione hardware che in quella software. E così le sue esclusive sotto un profilo meramente tecnico hanno una marcia in più. Sì avete letto bene, a nostro parere la produzione Nintendo è tecnicamente superiore. Ovvio, numero di poligoni, definizione delle texture, risoluzione e qualità del rendering sono meno avanzati della concorrenza, ma il frame rate è perfetto e incollato ai 60 FPS. Se questa non è dedizione verso i propri acquirenti allora diteci voi cosa lo sarebbe. Nintendo getta nel cestino il marketing facile della bella grafica in nome dell'esperienza ludica, quella vera, pad alla mano. Controllare Mario nei livelli di Super Mario Land 3D per Wii U è una gioia grazie ad una fluidità semplicemente perfetta. Che dire di Mario Kart 8? Che nella versione Deluxe su Nintendo Switch gira a 1080p e 60 frame per secondo anche in split-screen a due giocatori! Ed ecco che la console war per noi la vince a mani basse Nintendo.
[caption id="attachment_174462" align="aligncenter" width="600"] Forza Motorsport 7, 4K a 60 FPS, il compromesso perfetto, ma quanti altri giochi possono offrire questa stessa combinazione?[/caption]
Ma ciò da cosa dipende? Molti fattori, il primo dei quali è che la bella grafica di un gioco è ben più evidente in scintillanti screenshot e filmati a 4K, capaci di far sbavare orde di fan e soprattutto fanboy. Il frame rate è invece una cosa più oscura, che non tutti carpiscono e sicuramente più difficile da vendere. Le nuove iterazione delle console Sony e Microsoft avrebbero potuto dare un boost in questo senso, ma c'è anche da ricordare che alzare la risoluzione è uno sforzo di programmazione ben inferiore rispetto all'ottimizzare un motore grafico perché giri al doppio dei frame per secondo. Senza dimenticare il divario che si potrebbe creare nei titoli online. Ecco quindi che la generazione di mezzo offerta da Playstation 4 Pro ma soprattutto da Xbox One X parte castrata, obbligata a far girare gli stessi identici titoli dei loro predecessori rendendoli più bellini. Si tratta di potenza di fuoco imbrigliata nel nome del marketing e dei 4K che a nessuno interessano se non ai produttori hardware e ai venditori di televisori, diciamocelo chiaramente. Che fare quindi? Non molto purtroppo se non chiedere a gran voce di fermare questa follia e di restituirci la fluidità perduta. Il Full HD ci basta e avanza, 30 FPS invece no.