Bad Memories - F-Zero GX
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Alla scoperta di uno dei racing game più adrenalinici della storia videoludica.
Una delle serie più interessanti e qualitativamente migliori di Nintendo è senza ombra di dubbio quella di F-Zero, che negli anni ha saputo regalare ai videogiocatori delle vere e proprie perle di rara bellezza. Il primo episodio apparso è F-Zero per Super Nintendo, che all’epoca fece gridare al miracolo non solo per il suo gameplay adrenalinico e mozzafiato, ma anche per il comparto tecnico, che in quegli anni era qualcosa di rivoluzionario. L’episodio successivo, F-Zero X per Nintendo 64, rappresentò il grande salto alle 3 dimensioni della serie, e portò con sé delle novità non da poco. Un track design stellare, 30 auto in gioco, 60 frame costanti: una vera e propria prova di forza per l’hardware della macchina Nintendo, che dimostrò di essere una belva a livello tecnico, in grado di offrire un qualcosa che le concorrenti Playstation e Saturn sembravano non avere. Con F-Zero Maximum Velocity per Game Boy Advance la serie torna alle due dimensioni, regalando al pubblico un ottimo racing game arcade dotato di una sua personalità e che non aveva nulla da invidiare all’originale capitolo per SNES. Certo, eravamo ben distanti dai fasti di X, ma d’altra parte la potenza di Game Boy Advance era quel che era e non potevamo di certo pretendere miracoli.L’episodio però più sontuoso ed incredibile tra i titoli usciti, che ancora oggi risulta essere impressionante a livello tecnico e non solo, è F-Zero GX per Nintendo Game Cube. Il gioco venne sviluppato in collaborazione con Sega/AV ed è senza ombra di dubbio quello che meglio incarna la filosofia della serie Nintendo tra i vari usciti negli anni. Le modalità a disposizione del giocatore in GX sono davvero tante e tutte molto varie. Abbiamo una modalità di gioco principale denominata Gran Premio, il vero fulcro attorno a cui ruota tutto il gioco, che prevede diverse coppe, rubino, zaffiro, smeraldo e diamante, ognuna composta da cinque piste dislocate in varie ambientazioni. Novità assoluta è poi la modalità storia, in cui dovremo affrontare varie sfide nei panni di capitan Falcon ed i cui obiettivi variano di volta in volta. C’è inoltre il classico time attack con il quale battere i vari record della CPU e personali, una modalità multiplayer fino a quattro giocatori, una modalità pratica ed infine il garage, altra grande novità di F-Zero GX. In garage potremo costruire la nostra personalissima nave da corsa, personalizzandola non solo nell’aspetto ma anche nelle caratteristiche come peso, velocità, accelerazione e via dicendo. Le modalità di gioco però non sono l’unico punto distintivo di GX: quello che stupisce davvero è soprattutto il gameplay sopraffino, che richiede più che in ogni altro episodio della serie una grandissima abilità nel manovrare la propria navicella. Questo aspetto della serie è qui portato all’esasperazione a causa di due principali fattori: l’intelligenza artificiale e il track design. La prima risulta essere una tra le migliori intelligenze artificiali mai realizzate in un titolo di corse arcade, assolutamente spietata e che non lascia al giocatore alcuna possibilità di errore, pena l’eliminazione o, se si è fortunati, il semplice arretramento di posizione. Il track design in GX rappresenta l’altra grande sfida. Assolutamente folle, è uno dei track design meglio realizzati nell’intera serie, con piste futuristiche intricatissime, fatte di salti, passaggi stretti, cambi di visuale repentini e chi più ne ha più ne metta. Conoscere bene la pista è insomma imperativo in questo F-Zero in quanto il giocatore deve sapere esattamente come gestire le curve nonché l’utilizzo della famigerata barra turbo, che va irrimediabilmente a diminuire anche l’energia di cui sono dotati gli scudi della navicella. A chiudere un cerchio pressoché perfetto ci pensa infine il comparto grafico. Il piccolo Game Cube è stato in grado di far girare piste enormi e con una notevole profondità di campo, ad un framerate inchiodato ai 60 fotogrammi al secondo, nonostante le 30 auto in pista e tutti gli effetti visivi del caso. Un traguardo davvero impressionante e che ancora oggi fa la sua porca figura nonostante tutti gli anni che il gioco ha sul groppone. E’ difficile infatti che un titolo riesca ad invecchiare così bene, eppure F-Zero GX lo ha fatto: riprenderlo in mano adesso è ancora un autentico piacere e non solo per gli occhi, in quanto il gameplay di cui è dotato riesce a coinvolgere e appagare come nel momento della sua uscita in quel lontano 2003. Purtroppo per noi la serie è stata totalmente accantonata da Nintendo e le ultime dichiarazioni di Shigeru Miyamoto non lasciano ben sperare per i prossimi episodi. Quello che ci possiamo augurare è che la casa di Kyoto ci ripensi e che pubblichi in un qualche futuro su Wii U almeno un episodio remake dell’originale per Game Cube, con una corposa modalità online ed un comparto tecnico migliorato e rifinito per sfruttare al meglio le caratteristiche tecniche della nuova casalinga Nintendo.