Regina Cleopatra: la verità è che nessuno sa la verità

La docuserie non è incentrato sul colore della pelle della Regina Cleopatra, ma se ne parla e si dicono cose che provocheranno delle reazioni

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Spoiler Alert

"A Netflix Documentary Series", il problema con la docuserie Regina Cleopatra è racchiuso in quelle 4 parole che ne precedono la visione. Da una docuserie gli spettatori sono legittimati ad aspettarsi una certa dose di verità storica che in la Regina Cleopatra, produzione fortemente voluta da Jada Pinkett Smith, a volte vacilla, non tanto perché neghi apertamente delle verità storiche, ma per come decide di presentare la sua versione della storia: quella sulla regina d'Egitto più famosa ed affascinante di sempre.

CHI SONO GLI STUDIOSI CHE INTERVENGONO IN "REGINA CLEOPATRA" E COSA DICONO

Ad intervenire nella docuserie di Netflix, Regina Cleopatra, le cui dichiarazioni sono intervallate dall'interpretazione della discussa, perché di pelle nera, Adele James nel ruolo della Regina Cleopatra, di John Partridge in quello di Giulio Cesare e Craig Russell in quello di Marco Antonio, in vari momenti della loro vita comune, che viene raccontata nell'arco di 4 episodi, sono studiosi ed autori di tutto rispetto.

Shelley P. Haley, professoressa di studi classici ed africani dell'Hamilton College, Debora Heard, dottoranda in antropologia, specializzata in archeologia nubiana presso l'Università di Chicago, Colleen Darnell, egittologa, Islam Issa, professore di letteratura ed autore di Alexandria: The City that Changed the World, Sally-Ann Ashton, autrice e assistente senior presso il Dipartimento di Antichità del Fitzwilliam Museum di Cambridge ed infine Jacquelyn Williamson, Professore Associato di arte antica ed archeologia presso la George Mason University, sono coloro che hanno deciso di intervenire nel contestato documentario di Netflix che racconta la storia di Cleopatra, dal momento della sua ascesa al trono d'Egitto, alla morte del padre Tolomeo XII Aulete, fino alla sua morte ed, a meno che non si abbia una comprovabile preparazione in egittologia, diventa complesso, se non impossibile, contrastare certe argomentazioni con l'aiuto di una "ricerca su Internet", soprattutto quando così tanto è stato scritto ed è stato detto sull'ultima sovrana della dinastia tolemaica e di tutta l'età ellenistica a regnare sull'Egitto.

Quello che possiamo riferirvi è quali siano i passaggi più sensati e quelli più delicati di questa docuserie, che potrebbero essere persino più contestati della scelta di far interpretare questo iconico personaggio ad una donna dalla carnagione tanto scura, scelta che ha già scatenato le reazioni di molti studiosi, nonché del Consiglio Supremo delle antichità Egiziane, che ha voluto ribadire, senza ombra di dubbio, che la Regina Cleopatra aveva la pelle chiara e caratteristiche elleniche.,

LE DICHIARAZIONI RAGIONEVOLI FATTE IN REGINA CLEOPATRA

Nel corso della docuserie Regina Cleopatra Sally-Ann Ashton spiega come le origini di Cleopatra non siano certe perché non si sa chi fosse sua nonna e come a Tolomeo stesso, il padre di Cleopatra, fosse stato dato il soprannome di "illegittimo", perché si riconoscesse che la madre faceva parte della corte reale, il che significa che non è possibile escludere che fosse egiziana. In quanto al colore della sua pelle, l'autrice sostiene che gli antichi egiziani avevano molte carnagioni diverse, come in altre culture africane odierne, il che significa che non è possibile stabilire con certezza il colore della pelle della regina e che, dato che si tende a ribadire come fosse egiziana di origini, sembra molto strano che venga invece rappresentata come una donna completamente europea.

Anche la professoressa Shelley P. Haley, ribadisce come l'etnia della regina non fosse nota, perché a tutt'oggi non si sa chi fosse sua madre e che nonostante molte ricerche abbiano cercato di dimostrare che quest'ultima avesse origini egiziane, nessuno è riuscito a provarlo con ertezza. Come la Ashton, la Haley sottolinea inoltre che il colore della pelle degli abitanti del paese, allora, andava dal nero al marrone chiaro, come la gente del Sudan meridionale fino all'odierno Egitto.

A parlare del modo in cui la Regina sia rappresentata nel corso della storia e come questo confermi l'incertezza sulle sue origini, è infine la dottoressa Debora Heard, che sottolinea come Cleopatra, a livello iconografico, abbia un aspetto diverso a seconda di chi la ritrae, rendendola camaleontica.

Mentre molti studiosi hanno essenzialmente identificato Cleopatra come di origine greca, con alcuni antenati iraniani persiani e della Sogdiana, un'antica regione dell'Asia Centrale, sulla base del fatto che la sua famiglia greco-macedone (la dinastia tolemaica) si era unita con la dinastia ellenistica seleucide, non vi è alcun dubbio che vi sia una controversia sulle origini della Regina Cleopatra e quindi sul colore della sua pelle, anche se tale controversia non avrebbe attecchito tra le fonti accademiche, come l'alzata di scudi contro la docuserie di Netflix ben dimostra.
Tra le pubblicazioni che caldeggiano l'idea che Cleopatra non avesse la pelle bianca, troviamo, tra le più note, il libro Hellenistic Queens: A Study of Woman-Power in Macedonia, Seleucid Syria, and Ptolemaic Egypt, pubblicato nel 1932 dalla classicista Grace Macurdy, che ipotizzava che Cleopatra fosse in parte ebrea, il libro del 1946 di JA Rogers intitolato World's Great Men of Color, l'articolo Black Feminist Thought and Classics: Re-Membering, Re-Claiming, Re-Empowering, pubblicato dalla stessa Shelley P. Haley che appare nella docuserie di Netflix, che parla di Cleopatra da una prospettiva femminista nera, l'articolo "Was Cleopatra Black?", pubblicato nel 2002 sulla rivista Ebony ed infine un documentario della BBC del 2009 in cui l'analisi di alcuni resti attribuiti (senza conferme scientifiche) alla sorellastra di Cleopatra Arsione IV ed appartenuti ad una ragazza di origini africane, portarono alla conclusione che anche Cleopatra fosse nera.

Il punto più ragionevole e non confutabile esposto dalla docuserie, per quanto concerne le origini della regina, è in sostanza che, non essendo note le origini della nonna paterna né quella della madre di Cleopatra, non è possibile stabilire con certezza che la regina non fosse nera. Ma nemmeno bianca, aggiungiamo noi.

LE DICHIARAZIONI MENO RAGIONEVOLI FATTE IN REGINA CLEOPATRA

Dove la docuserie Regina Cleopatra sembra perdere invece rispettabilità è quando lascia intendere al pubblico, senza alcuna prova storica, che Cleopatra fosse quasi sicuramente nera, e sono osservazioni che spuntano in maniera un po' subdola nel corso della docuserie, come la frase del professor Islam Issa, che dice che "l'attrattiva di Cleopatra è che ognuno può immaginarla a proprio modo. Io la immagino con i capelli ricci come me e una carnagione simile", come se questo fosse un fatto sufficiente a dimostrare una teoria, o l'affermazione della professoressa Shelley P. Haley che proprio nell'incipit della docuserie racconta come sua nonna, fin da bambina, le avesse ribadito:
"Shelley, non importa cosa ti dicono a scuola, Cleopatra era nera" o, in una delle dichiarazioni forse più controverse di Regina Cleopatra asserisce:

"Voglio che la gente conosca la storia di Cleopatra, perché era una regina africana ed è un fatto che è stato sepolto, cancellato da un'azione di whitewashing".

Per quanto ci concerne, usciti dalla visione di questo documentario, ci sentiamo di affermare che qualsiasi teoria sulle origini della regina più nota ed affascinante d'Egitto, che non sia storicamente o scientificamente comprovabile, è da ritenersi incerta e questo al di là di ogni ideologia, che Regina Cleopatra sembra avere un secondo fine, cioè quello di promuovere l'idea che Cleopatra fosse nera, un approccio che, anche al livello di promozione, ha finito per impoverire ciò che di buono fa questa docuserie, parlare cioè di come una donna colta, intelligente e scaltra come Cleopatra, che ha segnato la vita di personaggi storici come Cesare e Marco Antonio, dimostrando di non essere da meno di loro come stratega e come imperatrice, sia stata vittima della propaganda romana, che cominciò a dipingerla come una strega tentatrice ed una malvagia seduttrice per essere riuscita a conquistare uomini così importanti per Roma, al fine di proteggere il suo regno, alleandosi letteralmente con il suo nemico.

Intervistata dalla BBC sulla docuserie da lei prodotta, Jada Pinkett Smith ha dichiarato:
"Non ci capita spesso di vedere o sentire storie su regine nere e questa cosa era importantissima per me, per mia figlia e per la mia comunità, poter ascoltare quelle storie, perché ce ne sono tantissime!" e la regista Tina Gharavi ha scritto un pezzo per Variety intitolato provocatoriamente "Cosa ti infastidisce così tanto di una Cleopatra nera?", ovviamente nulla.

Nessuno con un po' di buon senso potrebbe essere infastidito dall'idea e tutti sono probabilmente ben contenti di sentire storie originali, ma il punto cruciale di un prodotto presentato come una docuserie è proprio quello di rappresentare una verità storica, perché l'alternativa è che qualsiasi opinione è valida, compresa la nostra di pensare che Cleopatra non fosse né bianca né nera ed avesse invece la pelle olivastra, ma nonostante noi concordiamo con il professor Issa, quando asserisce che l'attrattiva di questo personaggio è che chiunque possa immaginarlo come desidera, è altresì vero che l'immaginazione non rappresenta una verità, a prescindere da quanto grande sia il desiderio di provare una teoria storica.

La docuserie Regina Cleopatra, prodotta e narrata da Jada Pinkett Smith, sbarcherà mercoledì 10 maggio su Netflix.

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