E se il buonismo di New Amsterdam avesse rotto le scatole?

New Amsterdam e Max Goodwin vedono la realtà attraverso un paio di occhiali rosa che poco si conciliano con la realtà

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E se il buonismo di New Amsterdam avesse rotto le scatole?

Sin dal suo debutto l'intento di New Amsterdam e del suo protagonista Max Goodwin (Ryan Eggold) è stato quello di sovvertire lo status quo e risolvere il problema dell'assistenza sanitaria in America.
Come Direttore Sanitario del più antico ospedale pubblico di New York, Come posso esserti utile Max Goodwin, l'uomo dagli occhi che trasudano comprensione, ci è stato presentato come l'ultimo baluardo contro la malasanità, ma che qualcosa non fosse esattamente come ce la raccontavano ci è stato mostrato già dal pilot.

Nell'episodio pilota della serie, giunta ormai alla sua 4^ stagione, il neo assunto Direttore Sanitario decideva infatti, con un colpo di mano, di licenziare in tronco tutto lo staff del Dipartimento di Cardiologia dell'ospedale al quale imputava la pubblica colpa di tenere più al profitto che alla cura dei pazienti, il tutto mentre incoraggiava gli altri medici ad essere più umani. Lui, che senza conoscere le storie personali dei colleghi li buttava fuori con la colpa di far guadagnare soldi ad una struttura che di soldi necessita per sopravvivere.

Nonostante questo trascurabile particolare, per la serie Max - dopo 4 anni - resta l'affascinante e brillante medico descritto nei comunicati stampa degli esordi, un personaggio da fiaba quasi privo di difetti, la cui unica colpa sembra essere quella di possedere un incrollabile idealismo che lo fa tenere troppo al suo lavoro ed ai propri pazienti.

Nella realtà tuttavia, quella che serie irrealistiche come New Amsterdam cercano disordinatamente di imitare, le cose sono sempre più complesse di come questo show le fa apparire.
Già prima del Covid-19 le condizioni della sanità negli Stati Uniti stavano raggiungendo infatti un preoccupante punto di rottura tra costi saliti alle stelle, medici affetti da burnout, una pesante carenza di personale e la tragica circostanza secondo cui, se non si è in possesso di un'assicurazione sanitaria, si è fondamentalmente spacciati, tutti elementi che facevano teoricamente di New Amsterdam il prodotto perfetto perfetto per trattare certi argomenti, che purtroppo però hanno finito per essere drammaticamente semplificati con lo scopo di far prevalere il sentimentalismo sulla realtà o anche solo una sua pallida imitazione.

È inutile dire che New Amsterdam è solo una serie (ovvio per noi che scriviamo di serie TV e per voi che le guardate) e che, come tale, non sta certo ai suoi autori trovare soluzioni applicabili alla realtà delle cose, ma che la ragione d'essere di questo show sia proprio quella di prendere di mira alcuni dei problemi più pressanti del sistema sanitario del paese in cui è ambientata, è fatto evidente, riteniamo quindi ammissibile criticare quantomeno il suo approccio.

Tra procedure mediche discutibili, pazienti operati senza anestesia che si svegliano nel mezzo dell'intervento, ingenuità come "risolverò il problema del razzismo endemico una volta per tutte!", casi in cui un dirigente medico suggerisce al proprio staff di fornire ai pazienti cure costose per poi scrivere il falso nelle loro cartelle cliniche, commettendo quindi un reato penale, o in cui viene permesso a strani sciamani di spargere sostanze non ben identificate sulle ferite aperte di un paziente sul punto di essere operato per poi gridare al miracolo quando le sue condizioni migliorano, il tutto per lanciare un salvagente all'uso della medicina alternativa, il modo in cui New Amsterdam ci parla di medicina è platealmente poco credibile ed è, in piccola parte, anche imprudente, per non usare la parola pericoloso, considerato come il modo in cui i medici delle serie TV agiscono possa avere un'influenza sulla percezione del pubblico nei confronti della vera medicina.

A guardare poi quante battaglie nella realtà Max Goodwin abbia finito per perdere in New Amsterdam a causa del suo malriposto ottimismo, non sorprende che parte della trama principale di quest'ultima stagione sia proprio incentrata sull'arrivo di un personaggio come Veronica Fuentes (Michelle Forbes), la  dirigente che dovrebbe sostituire il protagonista e sul suo, a volte altrettanto scomposto tentativo di porre rimedio alle scarse capacità dirigenziali del suo predecessore.
Se c'è una frase di quest'ultima stagione che ha, a nostro avviso, colpito nel segno, per quanto colei che la pronuncia sia destinata ad essere un personaggio sgradevole, è quella in cui, rivolgendosi a Max, gli dice a chiare lettere di non essere mai stata chiamata a sostituire un Direttore Sanitario efficiente. Se questo significa che il New Amsterdam è disperatamente in rosso per le scelte di Max, come può la sua ostentazione di buoni sentimenti conciliarsi con la gestione di una valida struttura e la pratica della medicina? Risposta: non può.

La^ stagione di New Amsterdam attualmente in onda, è trasmessa negli Stati Uniti ogni martedì sulla NBC, mentre in Italia andrà in onda su canale 5 a partire dal 14 dicembre.

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