Tradimento (miniserie): la recensione
Se non fosse per Charlie Cox Tradimento sarebbe un'altra serie Netflix destinate a non spiccare per originalità
Tradimento è una serie in arrivo su Netflix il 26 dicembre
LA TRAMA DI TRADIMENTO
In Tradimento, Adam Lawrence (Charlie Cox) è il giovanissimo vice del capo del MI6 Sir Martin Angelis (Ciarán Hinds) che, nel caso ve lo chiedeste, nella realtà non viene chiamato M, bensì C, che sta per Controllo. Quando Angelis viene avvelenato dall'agente russa Kara Yerzov (Olga Kurylenko), che si rivelerà essere una ex amante di Adam che ha condiviso con lui, 15 anni prima, una difficile missione a Baku che ha segnato le loro vite, la vita del protagonista si complicherà non poco.
Messo a capo del MI6 ad interim, Adam non solo scoprirà infatti che Sir Martin Angelis non è la persona che credeva, ma si troverà a diventare bersaglio di preoccupanti voci, sollevate anche dalla CIA, che lo metterebbero al centro di una cospirazione atta a dimostrare che sia stato posto a capo dei servizi segreti britannici grazie ad interferenze esterne, al fine di controllare l'attuale campagna elettorale, il che lo renderebbe colpevole di tradimento.
TUTTI CONTRO TUTTI
Con i suoi 5 episodi, scritti da Matt Charman, Tradimento riesce indubbiamente a mantenere un ritmo serrato e si focalizza sia sulla vita privata che professionale del suo protagonista, che sono intrinsecamente connesse. Tra la ribelle figlia adolescente Ella (Beau Gadsdon), incline a mettersi nei guai, servizi di sorveglianza altamente formati che si fanno inspiegabilmente sfuggire una ragazzina e persone che non sono mai quello che sembrano, la serie punta ad una narrazione che unisce vari colpi di scena ad un'escalation narrativa emotiva in cui tutti sono contro tutti.
Persino la seconda moglie di Adam, Mattie (Oona Chaplin), che come veterana della guerra in Afghanistan si rivelerà quanto di più lontano dal tipico cliché della matrigna, riserverà non poche sorprese, molte delle quali - come anticipavamo nell'incipit della recensione - saranno tuttavia così peculiari da risultare poco credibili. Una su tutte la sua discutibile decisione di mettersi improvvisamente a registrare e filmare il marito, fornendo poi il materiale ad un agente straniero, solo perché quest'ultima è una sua amica che riuscirà ad insinuare in lei il seme del dubbio circa le azioni di Adam.
In quanto al protagonista stesso, meglio conosciuto per il suo ruolo nei panni di Daredevil, Charlie Cox interpreta un Adam scritto come un personaggio fin troppo piacevole ed apparentemente troppo ingenuo per ricoprire in maniera credibile il ruolo che in realtà ha, vanificando quel senso di suspense che dovrebbe caratterizzare una spy story, che dovrebbe costantemente lasciare lo spettatore nel dubbio circa le vere intenzioni e la vera natura di Adam.
Anche il personaggio di Kara Yerzov, che nel complesso è forse uno dei più credibili, con il suo senso morale e soprattutto il suo desiderio di vendetta, sembra riuscire con eccessiva facilità a muovere da sola pedine il cui ruolo potrebbe cambiare gli equilibri politici mondiali.
Il ritmo, come anticipavamo, è un elemento importante in questa serie, considerati i suoi 5 episodi, ma a volte tende a prendere il sopravvento sul racconto, finendo per trascurare in maniera inspiegabile persino una morte eccellente e proseguendo nella narrazione come se la cosa non avesse nessun significativo impatto emotivo sui protagonisti.
Nonostante i suoi interpreti Tradimento è una serie che non osa quando dovrebbe e che lo fa quando sarebbe consigliabile il contrario che, se non fosse probabilmente per il nome di Charlie Cox a cui si lega, finirebbe per perdersi tra quelle molte offerte di Netflix destinate a non spiccare per originalità.
Tradimento debutterà su Netflix lunedì 26 dicembre.