The Flash 7x01 "All's Well That Ends Well": la recensione
L'episodio 7x01 di The Flash è atipicamente commovente ed intenso per essere una première di stagione, infatti non avrebbe dovuto esserlo
Non si può incolpare nessuno tranne la pandemia, ma che All's Well That Ends Well non fosse concepito per essere una première è piuttosto evidente.
Lo scorso anno, quando fu annunciato che The Flash si sarebbe concluso con il diciannovesimo episodio, gli autori avevano spiegato che gran parte del ventesimo episodio era stato girato, ma che non avevano tra le mani abbastanza materiale da poterne fare il finale di stagione, il che - alla luce di quello che vediamo oggi - è da considerarsi un vero peccato, perché una conclusione così emotivamente coinvolgente per la serie sarebbe stata anche un perfetto finale di stagione.
Per quanto infatti Chester P. Runk ed Allegra siano i benvenuti nella serie, l'idea che il protagonista dello show riesca a risolvere un problema con cui ha combattuto per quasi tutta la stagione successiva senza avere accanto le persone che hanno contribuito a fare di lui l'eroe che è (o almeno questa è la chiave di lettura che gli autori dello show hanno sempre dato del Team Flash), lascia un certo amaro in bocca e dà un senso di incompiutezza difficile da superare.
Come anticipavamo, la puntata è incentrata su un momento particolarmente commovente e cioè il sacrificio di Harrison Nash e di tutte le incarnazioni di Harrison Wells che Tom Cavanag abbia interpretato negli anni nello show per ridare la velocità a The Flash. Da un punto di vista prettamente narrativo, a nostro avviso, era venuto ormai il tempo di scrivere la parola fine a questa pletora di personaggi, alcuni particolarmente ben riusciti, altri piuttosto irritanti. Senza nulla togliere alla capacità trasformistiche di Cavanag, l'idea di vedere l'ennesima versione del medesimo personaggio stava infatti cominciando a stancare e ad essere ripetitiva. Ciò non toglie che, soprattutto nelle sue versioni più riuscite, il personaggio di Harrison Wells abbia avuto un notevole impatto sulla storia di The Flash e sentirlo pronunciare per l'ultima volta il famigerato "Corri, Barry, corri!" è stato sicuramente commovente.
Per contro, assistere alla scomparsa di questo personaggio senza Cisco, il membro del Team Flash che gli è stato più vicino e che, per stessa ammissione di Barry, lo ha sempre considerato come una figura paterna è un boccone amaro da mandare giù.
Nonostante un tono generalmente cupo, la puntata ha anche qualche sprazzo di umorismo, soprattutto quando Barry viene posseduto da tutte le incarnazioni di Wells, il che ha dato sicuramente a Grant Gustin l'opportunità di spassarsela con un ruolo da intermezzo comico che difficilmente gli compete come leader dello show.
Invece quello che, alla fine dello scorso anno, era sembrato un punto di svolta per Iris (con lei che spariva trasformandosi in una sorta di versione di Mirror Mistress), si è rivelato in realtà un nulla di fatto. La moglie di Barry è infatti ancora prigioniera dell'Universo Specchio e, nonostante i tentativi di Eva per impedirglielo, sta combattendo con le unghie e con i denti per uscirne, affrontando le sue più grandi paure, ma continuando a rischiare anche la propria sanità mentale piuttosto di avere la meglio sulla sua carceriera.
L'episodio riserva infine anche una sorprendente rivelazione su Mirror Mistress che scopre di essere solo una copia di Eva McCulloch creata nell'Universo Specchio, dopo che la vera Eva è morta durante l'esplosione dell'acceleratore di particelle.
La 7^ stagione di The Flash va in onda negli Stati Uniti ogni martedì su The CW.