Operazione Speciale: Lioness 1x01 "Sacrificial Soldiers", la recensione
Operazione Speciale: Lioness è uno show militare in piena regola, né peggiore né migliore di molti suoi predecessori e merita una chance
La recensione del primo episodio di Operazione Speciale: Lioness, disponibile su Paramount+
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Di cosa parla Operazione Speciale: Lioness
Basata sul programma Lioness, una task force della CIA realmente esistente, un'unità tutta al femminile, la serie racconta la storia della sua leader Joe (Zoe Saldaña), la cui missione è quella di infiltrare una delle sue agenti tra le famiglie dei suoi target, dei non specificati terroristi mediorientali, perché ne conquisti la fiducia e l'amicizia al fine di avvicinarsi e poi eliminarli. La serie, il cui primo episodio, l'unico messo a disposizione della critica, scritto da Sheridan e diretto da John Hillcoat, è prodotta da Nicole Kidman, che interpreta anche il personaggio di Kaitlyn Meade, il supervisore di Joe e che appare in una sola breve scena dell'episodio pilota, non abbastanza per giudicare il suo personaggio e della sua performance.
Nonostante la lista di star associate a Operazione Speciale: Lioness, Morgan Freeman compreso, che interpreterà il Presidente degli Stati Uniti e che non compare in Sacrificial Soldiers, la vera protagonista è la meno nota tra tutti, l'attrice canadese Laysla De Oliveira, che interpreta il ruolo di Cruz Manuelos, una nuova recluta della task force, recentemente entrata nei Marines senza avere una vera e propria vocazione, pur essendo apparentemente nata per il Corpo, considerato come si faccia notare immediatamente dai suoi superiori per la sua resistenza fisica, che la pone ai vertici della sua classe, uomini compresi. Ovviamente.
Operazione Speciale: Lioness è una serie militare in piena regola
È importante partire da un presupposto, un solo episodio non è quasi mai sufficiente per poter giudicare una serie intera e gli show televisivi il cui pilot spicca nettamente sugli altri si contano sulla punta delle dita. Operazione Speciale: Lioness non è tra quelli. Sebbene Sacrificial Soldiers abbia un inizio piuttosto concitato, con una missione finita male che obbligherà Joe a prendere un'impossibile decisione, il cui peso avrà un forte impatto su di lei, è evidente che manchi di qualcosa.
Il problema più evidente della puntata è infatti quello di peccare di superficialità e di anteporre l'azione e l'introduzione della storia alla caratterizzazione dei personaggi, il che è un peccato che quasi tutti gli show militari e d'azione finiscono per commettere e non esclude comunque che, con il progredire delle puntate, questo difetto venga affrontato e risolto.
Indubbiamente i protagonisti della serie appaiono come degli archetipi: Joe, la fiera leader con tanto di figlie affidate alle cure del marito Neil (Dave Annable), per l'assenteismo di lei, con cui fatica ad avere un rapporto e Cruz, la guerriera per antonomasia, la vittima che si ribella alla al suo destino, il classico personaggio destinato al vittimismo, se non avesse la fortuna di scoprire del tutto casualmente di avere un enorme talento. Persino l'idea di fondo che i militari siano rappresentati come i forti che difendono i deboli, soprattutto nel modo in cui viene raccontato l'arruolamento di Cruz, non ha nulla di particolarmente originale, ma anche questo è un difetto che appartiene alla maggior parte delle serie militari o di spionaggio (ovviamente con delle eccezioni, qui siamo per esempio anni luce lontani dalla sofisticatezza di Homeland) e che non può quindi essere colpevolmente attribuito unicamente a Operazione Speciale: Lioness.
I militari, nei film e nelle serie americani, tendono ad essere per lo più monodimensionali: o sono completi idioti incapaci di un pensiero indipendente, che prendono sempre le decisioni sbagliate, solitamente a discapito dell'eroe, oppure sono dei protettori, dei cavalieri senza macchia e senza paura che combattono sempre per le ragioni giuste. Le eccezioni sono rarissime.
Di Cruz, in particolare ed al di là delle sue performance fisiche che la fanno spiccare sulla massa, ci si chiede come sia possibile che venga reclutata per una delicata operazione di spionaggio senza avere alcun genere di preparazione, un rischio notevole da correre da parte della leader delle Lioness, soprattutto subito dopo aver raccolto un fallimento piuttosto spettacolare con la precedente missione. Ciò nonostante il personaggio funziona, nella stessa misura in cui hanno funzionato prima di lei centinaia di protagonisti maschili in serie non troppo diverse da questa.
Nonostante una vita difficile, la morte prematura della madre, la decisione di abbandonare gli studi e l'essere finita incastrata in una relazione violenta, Cruz è infatti descritta come una persona che non molla ed anche se la sua storia, nonché la sua decisione di arruolarsi, siano indubbiamente un cliché, la sua ricerca di una svolta nella nella vita a cui era apparentemente predestinata è comunque credibile.
Lo spionaggio richiede una disposizione diversa dalla semplice prestanza fisica, questo è certo, bisognerà quindi attendere i prossimi episodi per capire quanto Cruz sia adatta al ruolo e se il rischio corso da Joe nello sceglierla sia valso la candela. È per esempio evidente come la serie pecchi di semplicismo quando pretende di rendere credibile che il primo contatto tra Cruz ed il suo obiettivo (che appare davvero troppo ingenua nel modo in cui cade nella trappola della fascinazione per la sua nuova amica americana), sia tanto semplice.
Non c'è tuttavia nulla nel pilot di Operazione Speciale: Lioness che sia sufficiente ad indicare che questi personaggi femminili meritino di essere particolarmente criticati solo per il fatto che nascono dalla penna di Sheridan. I difetti della serie, al momento, ed alla luce di un solo episodio, sono genericamente attribuibili a molte altre serie di genere, che tendono a spingere la propaganda militare ed a sacrificare l'introspezione dei personaggi per l'azione.
Criticare la serie solo perché racconta di una Zoe Saldaña che ha difficoltà a bilanciare lavoro e famiglia, accusandola di essere banale, potrebbe essere considerato pretestuoso, soprattutto quando questo genere di problema è probabilmente più realistico della perfetta favola familiare, in particolar modo per un ufficiale donna di alto grado che abbia scelto di non rinunciare ad avere una famiglia.
La prudenza è ovviamente lecita quando una donna viene raccontata da un uomo. Il fatto che sia Joe che Cruz, due donne intelligenti e di talento, siano descritte come vittime della società, la prima perché non riesce appunto a bilanciere vita privata e professionale, la seconda perché ha avuto un'esistenza molto infelice, supporta sicuramente l'assioma secondo cui donne in ruoli femminili siano svantaggiate a causa del loro sesso, ma ogni show televisivo necessita della sua quota di conflitti interiori per essere intrigante agli occhi del pubblico e non è semplice immaginare un diverso genere di conflitto per queste protagoniste, anche se alimenta uno stereotipo.
Ciò che davvero conta, per una serie come questa, sono le nuance, le sfumature, la capacità di parlare di personaggi femminili in un ruolo prettamente maschile, evitando di mascolinizzarle troppo e renderle piatte ed a Operazione Speciale: Lioness, come a qualsiasi altra serie, deve essere lasciato il tempo ai suoi protagonisti di evolvere ed essere raccontai prima di essere completamente stroncati.
Operazione Speciale: Lioness andrà in onda su Paramount+ a partire da domenica 23 luglio 2023.