L'uomo più odiato di Internet: la recensione
L'uomo più odiato di Internet è la storia dell'uomo a causa del quale gli Stati Uniti hanno delle leggi contro il Revenge Porn
La recensione della docuserie L'uomo più odiato di internet, disponibile dal 27 luglio su Netflix
CHI È HUNTER MOORE E COSA ERA ISANYONEUP
C'era un tempo, non così lontano, all'inizio degli anni 2000 in cui non esistevano leggi contro il Revenge Porn ed Hunter Moore, L'uomo più odiato di Internet, è forse colui che ha approfittato maggiormente di questa mancanza del sistema quando, dopo una storia finita male, creò il sito IsAnyoneUp.com al solo scopo di esporre le donne e le loro immagini più intime ai violenti attacchi della rete.
La docuserie non si limita a mostrare solo chi fosse Hunter Moore che, dopo l'iniziale consenso a prendere parte al progetto di Netflix ha deciso di rinunciarvi, motivo per cui nello show compaiono solo immagini di archivio, cioè un egomaniaco incapace di provare qualsiasi forma di empatia o rimorso per le sue azioni, ma anche come la comunità da lui creata abbia contribuito a rendere un inferno la vita delle sue molte vittime.
UNA MAMMA, UN EX MARINE E L'FBI CONTRO HUNTER MOORE
Quello che L'uomo più odiato di Internet non aveva però preso in considerazione era quanto una mamma arrabbiata potesse rivelarsi più pericolosa di un Hunter Moore qualsiasi, soprattutto quando a lei si uniscono anche un ex Marine che odia i bulli ed ha amicizie tra i membri di Anonymous e persino l'FBI.
Ed è qui che la serie si fa davvero interessante.
Dopo che la figlia di Charlotte Laws viene infatti avvisata che alcune sue foto intime, assieme alla sua identità, sono state pubblicate su IsAnyoneUp.com ed avverte della cosa la madre, la docuserie introduce il personaggio della Laws che, di fatto, servirà Hunter Moore alla giustizia su un piatto d'argento, oltre che persone come James McGibney, un ex Marine attivo nel mondo dell'hi-tech, che riuscì per primo a far oscurare il sito IsAnyoneUp.com dopo una lunga attività, il tutto mentre l'FBI guidata dal procuratore Wendy Wu e dall'agente Jeff Kirkpatrick sfruttarono l'unico passo falso compiuto da L'uomo più odiato di Internet per farlo condannare dopo più di due anni di indagini, a quella che potrebbe essere considerata l'irrisoria sentenza di due anni di carcere per furto aggravato di identità e hackeraggio.
CHE FINE HA FATTO HUNTER MOORE?
Dopo essere stato rilasciato nel 2017, L'uomo più odiato di Internet si è tenuto alla larga dai social media, in parte per scelta in parte perché gli è ancora vietato usare social come Facebook, ha pubblicato l'anno dopo un'autobiografia intitolata Is Anyone Up?!: The Story of Revenge Porn e scrivere musica con un singolo intitolato Make the Internet Great Again al suo attivo.
https://www.youtube.com/watch?v=Vy1B35Jrdu0