L'estate in cui imparammo a volare - Firefly Lane (prima stagione): la recensione
L'estate in cui imparammo a volare, a metà tra soap opera e dramma familiare, è il nuovo piacere proibito di Netflix con protagoniste Katherine Heigl e Sarah Chalke
L'estate in cui imparammo a volare, titolo originale Firefly Lane, è tratta dall'omonimo romanzo di Kristin Hannah, che ha servito anche come produttrice esecutiva per lo show assieme a Katherine Heigl, co-protagonista con Sarah Chalke (Scrubs) nei rispettivi ruoli di Tully Hart e della sua migliore amica Kate Mularkey. Come il romanzo, la serie si dipana in un trentennio e racconta l'amicizia di due donne profondamente diverse, ma unite da un indissolubile legame ma, a differenza del libro, assume una struttura meno lineare, facendo dei continui salti temporali tra i primi anni Settanta, periodo in cui Tully e Kate si conoscono, gli Ottanta - mentre entrambe lavorano presso una stazione locale di notizie - e gli anni Duemila, quando Tully è ormai diventata ricca e famosa e la sua amica è una madre di famiglia che sta affrontando la separazione dal marito e fatica a trovare un'identità al di là di quella di madre e moglie.
Nella loro versione più giovane, i personaggi di Tully e Kate sono rispettivamente interpretate da Ali Skovbye e Roan Curtis ed è forse quello, tra i tre periodi raccontati dallo show, il più interessante. Quando le due ragazze si conoscono, infatti, Tully è una giovane donna che dimostra più della sue età, bella ed esuberante, che attrae sistematicamente le attenzioni (non sempre gradite) dei suoi coetanei e di ragazzi più grandi e che vive con una madre incapace di prendersi cura di lei, una figlia dei fiori che fa profuso uso di droghe e frequenta uomini sbagliati.
Kate è invece impacciata, affettuosa ed immatura ed è cresciuta in una famiglia solo apparentemente più stabile di quella di Tully, assieme ad un fratello più grande. Kate è anche una nerd con il naso sempre infilato nei libri ed occhiali sproporzionati che sembrano creati appositamente per dare l'illusione che sia più brutta di quello che sia nella realtà. E questa sarà in un certo senso una costante del personaggio interpretato dalla ex Elliot Reid di Scrubs, essere costantemente sottotono ed apparentemente meno talentuosa della sua più famosa amica, quando in realtà è anche lei una giornalista di talento che sceglie la famiglia invece della carriera e che finisce per venirne quasi risucchiata, dimenticando se stessa.
La Tully della Heigl, invece, dipinta come una sorta di fusione tra Ellen Degeneres e Oprah Winfrey, con il suo talk show The Girlfriend Hour, un'impenitente single mangiauomini che non riesce a ad avere relazioni sentimentale durature, cammina in un'instabile equilibrio tra un personaggio estremamente sicuro di sé ed a volte sgradevole, ma nasconde per lo più grandi fragilità e dei seri traumi che fanno in realtà di lei, se non la più debole tra le due amiche, quantomeno la più fragile e chiusa in se stessa.
Accompagnato da una colonna sonora che farà felici i più nostalgici, L'estate in cui imparammo a volare è uno show a metà tra soap opera e dramma familiare (di cui This is Us è ormai l'indiscusso capostipite) che non brilla particolarmente per eccezionalità, ma che si lascia guardare con piacevolezza, senza mai pretendere di essere qualcosa di diverso da ciò che è, riuscendo anche a trattare temi particolarmente seri con una sorprendente leggerezza, senza cadere mai in atmosfere eccessivamente cupe, ma nemmeno diventando superficiale, un modo come un altro per non prendere mai rischi eccessivi, ma per garantirsi un pubblico eterogeneo che ama serie come Sweet Magnolias o Virgin River, che stanno diventando tra i più seguiti "piaceri proibiti" del gigante americano dello streaming.
La prima stagione di L'estate in cui imparammo a volare - Firefly Lane sarà disponibile su Netflix a partire da mercoledì 3 febbraio 2021.