Legends of Tomorrow 6x13 "Silence of the Sonograms": la recensione

L'episodio 6x13 di Legends of Tomorrow è una metafora sulla lotta contro la dipendenza ed è uno dei migliori che la serie ci abbia regalato

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Legends of Tomorrow 6x13 "Silence of the Sonograms": la recensione

Tutti gli show televisivi, in particolare quelli della TV generalista come Legends of Tomorrow e dell'Arrowverse, tendono ad avere una struttura piuttosto ripetitiva, con la trama orizzontale di ogni specifica stagione che arriva ad un climax a pochi episodi dalla conclusione e con le diverse storyline che cominciano a legarsi insieme per unico scopo, traghettare gli spettatori verso il finale di stagione.

L'episodio 6x13 di Legends of Tomorrow è il perfetto esempio di questo procedimento, in cui la crisi di Constantine, la trasformazione di Sara in un ibrido alieno, la rivelazione che Bishop, nonché il creatore di Ava, è vivo e vegeto e la gravidanza di Mick, trovano un punto di incontro in Silence of the Sonograms.

Se questa serie non fosse quella che è, magari avremmo guardato con maggiore sospetto alla prematura  scomparsa di Bishop, colui che era stato annunciato come un grandioso cattivo di stagione, ma ammettiamo che non sempre questo show e la logica narrativa camminino di pari passo, il che ci ha parzialmente portato fuori pista. Parimenti, non si può dire che la ricomparsa di un personaggio che credevamo morto ci abbia del tutto colto di sorpresa, come non siamo stupiti dal fatto che (considerata la sua abilità con la manipolazione del DNA) riveli di essersi salvato grazie a quello di Sara, per rigenerarsi e diventare lei per un 6%, circostanza che lo ha aiutato a bypassare Gideon ed ottenere ciò che davvero voleva.

Ad inizio stagione Bishop è stato introdotto come un manipolatore, cosa di cui Sara è perfettamente cosciente, ma nonostante questo, sia lei che Ava, cadono ingenuamente nella sua trappola, lasciandosi ingannare dai suoi modi, dall'interesse che dimostra per la sua creatura (Ava) e dal suo desiderio riscatto. Persino quando Bishop fuggirà dalla sua prigione per chiudersi in infermeria ed aiutare sorprendentemente Mick a passare indenne attraverso (l'orribile) esperienza di partorire 45 uova di alieno dal proprio naso, le Leggende si faranno abbindolare dal loro nemico, illudendosi che volesse genuinamente aiutare un membro del team al fine di guadagnarsi la loro fiducia per entrare a far parte della loro famiglia. In realtà, come verrà rivelato negli ultimi minuti dell'episodio 6x13 di Legends of Tomorrow, le calcolate azioni di Bishop, avevano tutte un unico scopo: entrare in contatto con Constantine all'apice della sua crisi di astinenza.

La metafora della dipendenza di Constantine dai suoi poteri è piuttosto evidente e la storyline dedicata al personaggio è ormai diventata il focus della stagione, nonché il meglio di ciò che quest'anno abbiamo visto nella serie.
Nonostante i suoi tentativi di smettere di fare uso della sostanza che gli permette di usare la magia, lo scontro con la parte più oscura di sé sarà perdente e Constantine non riuscirà a resistere, mettendo a rischio l'amore per Zari e tutto quello che conta maggiormente per lui. Il John completamente battuto e sanguinante che cede alle tentazioni più oscure è una rappresentazione molto impattante e veritiera della lotta che si può combattere contro la dipendenza (qualsiasi essa sia) e Matt Ryan fa un incredibile lavoro in questo episodio, tale da farci sperare che l'intenso finale che ci attende, riscatti Legends of Tomorrow da una stagione abbastanza tiepida.

La 6^ stagione di Legends of Tomorrow va in onda negli Stati Uniti ogni domenica su The CW.

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