La donna del lago: la recensione

La donna del lago, con Natalie Portman e Moses Ingram, risulta eccessivamente cupo e monotono per essere davvero una serie da ricordare

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Tratta dall'omonimo romanzo del 2019 di Laura Lippmann e creata e diretta da Alma Har'el, La donna del lago segna una prima volta dell'autrice come showrunner e di Natalie Portman in un ruolo da protagonista sul piccolo schermo.

Maddie e Cleo

Ambientata nella Baltimora degli anni Sessanta, ne La donna del lago, la Maddie Morganstern della Portman (il suo cognome da nubile) o Schwartz (il cognome da sposata) è una donna infelice, costretta in un matrimonio che la fa sentire prigioniera e frustrata da una vita che ha ucciso ogni suo sogno, primo tra tutti quello di diventare un'affermata giornalista.

A segnare un cambiamento nella sua vita sarà la tragica scomparsa di Tessie, la figlia del suo fidanzato del liceo Allan Durst (David Cornswet), ma soprattutto l'indifferenza con cui il marito Milton (Brett Gelman) reagirà alla notizia, tanto da farle prendere la drastica decisione di lasciare lui ed il figlio Seth (Noah Jupe) per trasferirsi in un appartamento economico in un quartiere nero della città, ben lontano dal tipo di vita che ha sempre condotto. Il caso o forse le sue capacità investigative, la porteranno a legare il proprio nome con quello di due vittime, entrambe ritrovate in un lago, la piccola Tessie Durst (Bianca Belle) e Cleo Johnson (Moses Ingram), un'afroamericana che potrebbe avere molti punti in comune con Maddie, se non fosse per la società del tempo che le tiene a distanza, tanto che il loro unico contatto avviene quando Maddie acquista un vestito che Cleo ha appena indossato in uno dei suoi lavori come modella per le vetrine dei grandi magazzini.

Come il personaggio interpretato dalla Portman, Cleo, sposata con Slappy Johnson (Byron Bowers), un assente comico squattrinato, ha tre lavori con i quali cerca in tutti i modi di sostenere la famiglia ed ha un sogno: lavorare per la prima senatrice nera dello Stato, Myrtle Summer (Angela Robinson), un desiderio che non si avvererà mai a causa della sua associazione con il boss della criminalità locale Shell Gordon (Wood Harris), per cui metà della comunità nera di Baltimora lavora perché è l'unico a garantire loro un guadagno che gli permetta di vivere degnamente.

Una società divisiva mette due donne a confronto, ma il paragone non c'è

Ne La donna del lago il tema centrale, oltre all'accanito tentativo di due donne di essere protagoniste della propria vita a discapito del ruolo che la società ha deciso per loro, c'è la fotografia di una Baltimora dell'era dei diritti civili, dominata da pregiudizi razziali ed oppressione sessuale, in cui le comunità ebraica e nera, un tempo alleate nella lotta per i diritti civili, sono ormai dolorosamente lontane.

Nonostante poi la serie tenda a dare molto più spazio alla storia di Cleo di quanto faccia il libro, tanto che la voce della "donna del lago" è anche quella narrante dello show, la sensazione è che la Maddie della Portman sia un'ospite, non sempre del tutto gradito, in quella che è la trama più avvincente, quella che segue cioè il personaggio magnificamente interpretato da Moses Ingram. Sebbene comprensibile e legittimo, il desiderio di indipendenza di Maddie (un personaggio che appare fin troppo egoista ed incentrato su se stesso per essere davvero amabile), nel corso della storia, assomiglia infatti più ad un capriccio che ad una vera necessità, che culmina nella sua relazione con il poliziotto afroamericano Ferdie Platt (Y'lan Noel), mentre quello di Cleo appare assolutamente legittimo e figlio di autentiche difficoltà, una differenza accentuata da un'interpretazione della Portman che risulta a tratti eccessivamente affettata e manieristica, rispetto all'autenticità che ispira la Ingram.

A segnare questa strana sensazione che la La donna del lago si sforzi di dare a Maddie un ruolo che non le compete del tutto arriva poi lo stravagante ed onirico penultimo episodio, ricco di incubi, fantasie ed uno strano numero danzante, che rallentano drasticamente il ritmo narrativo della serie e non aggiungono nulla allo spessore dei protagonisti o alla loro storia. 

Sebbene quindi la La donna del lago ci provi in tutti i modi, la sensazione è che risulti eccessivamente cupo e monotono per essere davvero una serie da ricordare.

La donna del lago è disponibile su Apple TV+ a partire da venerdì 19 luglio 2024.

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