Le dieci migliori nuove serie tv del 2019
Ripercorriamo il 2019 alla scoperta di quelle che sono state le migliori novità televisive dell'anno, qui presentate rigorosamente in ordine di uscita.
LE MIGLIORI SERIE TV DEL 2019
Fosse/Verdon
Questa bella serie di Hulu raccoglie tutta l'eredità di prodotti generazionali come Master of None, Atlanta, Girls. Serie che raccontano il disagio di una generazione bloccata tra una giovinezza ormai superata e una fase adulta che fatica ad arrivare. Qui c'è anche l'aggiunta delle radici del personaggio, egiziano per padre, palestinese per madre, americano per formazione, musulmano. La serie creata, scritta e interpretata da Ramy Youssef, accavalla con eleganza più piani di lettura, gioca fra dramma e ironia. Ha un'intelligenza e una maturità di scrittura che raramente si vedono in una prima stagione.
Chernobyl
La miniserie HBO che ricostruisce il disastro di Chernobyl del 1986, e ciò che accadde in seguito. Come può una vicenda così drammatica e raccontata in modo così rigoroso diventare un piccolo fenomeno televisivo? Intanto c'è l'idea di andare sempre e comunque oltre la semplice ricostruzione degli eventi, elaborando il singolo momento, la traccia secondaria mai lasciata a se stessa. Paesaggi fantasma nei quali si muovono minatori nudi, cani da abbattere, operai sacrificabili. Mitologia storica che diventa racconto di altro, e che contiene tanto del presente: irresponsabilità, cambiamento climatico, fake news, il potere che protegge se stesso e nega palesi verità. Un gioiello di scrittura.
Years and Years
Questa miniserie britannica in sei episodi immagina i prossimi quindici anni di vita sulla Terra dal punto di vista di una famiglia. Si tratta di una delle esperienze televisive più straordinarie degli ultimi anni. Un Black Mirror lineare, che al suo interno contiene tutto: gli effetti del cambiamento climatico, la deriva autoritaria, la crisi dei rifugiati, la fantascienza che sfocia nel transumanesimo. Un'analisi socio-politica esaltante, drammatica, commovente. Il tutto raccontato attraverso personaggi ai quali è facile legarsi, che impariamo a conoscere e apprezzare nel corso degli anni.
Euphoria
Sarà impossibile in futuro analizzare i teen-drama senza prendere in considerazione questa serie della HBO. Creata da Sam Levinson, questa serie con Zendaya segue le vite di alcuni giovani alle prese con i classici temi del genere: dipendenze, violenza, drammi familiari, amore. Tutto vissuto pericolosamente, esaltato da una messa in scena forte e molto carica per fotografia e montaggio. Gioventù estrema per caratteristiche, fisici, storie personali, schiacciata dalle aspettative del mondo. Una serie per giovani radicale, disperata e senza compromessi, in modi che raramente erano stati mostrati in tv.
The Boys
Funziona praticamente tutto in questa trasposizione del fumetto di Garth Ennis. Dopo l'esperienza di Preacher, Seth Rogen e Evan Goldberg tornano ancora alla produzione di un adattamento del fumettista americano, stavolta pensato per Amazon Prime Video. Risultato è una variazione sui supereroi – in un momento in cui ne abbiamo viste di qualunque genere – che riesce ancora ad avere una voce personale, scorretta, violenta e molto divertente. E il Patriota è probabilmente uno dei personaggi dell'anno.
Undone
C'è lo stile particolarissimo a colpire soprattutto nella serie animata di Amazon Prime, ma questo progetto in rotoscope ha anche una bella storia da raccontare. La giovane Alma rimane vittima di un incidente d'auto, e da allora inizia a vedere il padre morto e ad indagare sulla sua morte. Distinguere cosa è vero e cosa è illusione fa parte del gioco, in questa serie che è tra le altre cose un omaggio non dichiarato alla poetica e ai temi storici di Philip K. Dick. Dal creatore di BoJack Horseman, una piccola gemma imperdibile.
Unbelievable
La serie Netflix riesce a conciliare una storia forte come un pugno allo stomaco con una messa in scena rigorosa. C'è molto di Mindhunter nell'approccio alla vicenda di una ragazza che denuncia uno stupro, ma non viene creduta da chi dovrebbe difenderla. Un'indagine parallela porta alla luce una serie di violenze. Ci sono due detective molto simili per temperamento, e per questo facili allo scontro, che indagano con serietà e soprattutto con una metodologia ferrea per trovare il colpevole. La drammatizzazione, quando arriva, non è mai eccessiva. La serie scava nello spettatore episodio dopo episodio, riuscendo a raccontare violenze, traumi e pregiudizi.
Watchmen
Dire che non fosse facile adattare il fumetto di Alan Moore è un eufemismo. Qui Damon Lindelof ha creato un sequel personalissimo, intimo, che trasuda passione e amore nei confronti della fonte originale. Ostico e non per tutti, ma così appagante negli episodi più sperimentali, nell'attualizzazione dei temi della serie, nel concetto della maschere e dell'identità. Al di là di tutto, qui c'è la miglior idea di revival possibile: quello che non viene fatto solo per sfruttare il brand, ma che parte da un'idea, coraggiosa, nuova, che sfida e provoca lo spettatore. Un paio di episodi sono già consegnati alla storia della tv.
The Mandalorian
La prima serie live action ambientata nel mondo di Star Wars era un evento molto atteso. Anche perché si trattava della prima serie originale creata per Disney+, la nuovissima piattaforma in arrivo da noi il prossimo marzo. La serie sembra aver conquistato comunque un po' tutti, grazie alla sua impostazione da western, ad un personaggio silenzioso e misterioso – tanto che non lo vediamo mai in volto – e soprattutto al personaggio di Baby Yoda.
Quali sono state le vostre serie preferite del 2019?