Fosse/Verdon 1x01 "Life is a Cabaret": la recensione
Le nostre impressioni sul primo episodio di Fosse/Verdon, miniserie con Sam Rockwell e Michelle Williams
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I due nomi del titolo si riferiscono a Bob Fosse e Gwen Verdon. Coreografo, regista, attore pluripremiato il primo, attrice, cantante e ballerina la seconda. La storia inizia sul finire degli anni '60 negli Stati Uniti funestati da un'epoca di cambiamenti. Qui, a partire dal fiasco commerciale del suo primo lungometraggio, Sweet Charity, Bob Fosse cerca di rimettersi in piedi professionalmente, ottiene la regia di Cabaret con Liza Minnelli, vi si getta corpo e anima. Il primo episodio, intitolato Life is a Cabaret, evita ogni fase di presentazione, ogni premessa attesa, per lanciarci direttamente nel cuore di un dramma che basta a se stesso.
Già emerge un rapporto visto più volte, quello dell'uomo al centro della scena e della "grande donna" che solitamente si trova alle sue spalle. Fosse/Verdon cavalca quell'impostazione, inutile negarlo, ma lo fa anche su un doppio livello che ne svela l'autoconsapevolezza. Sam Rockwell è molto più in scena rispetto a Michelle Williams, eppure sono proprio i brevi lampi in cui l'attrice appare a illuminare il momento e dare un senso più alto alla scena e quindi di rimando all'intera puntata.