EXCL - Gomorra 4: Salvatore Esposito ci spiega i cinque indizi per capire quando passa al "Genny nero"

La nostra intervista con Salvatore Esposito in occasione del lancio della quarta stagione di Gomorra

Critico e giornalista cinematografico


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La trasformazione di Gennaro Savastano nella prima stagione di Gomorra è il momento più clamoroso di tutta la serie. Tornato dall’Honduras è passato da figlioccio di papà a bestia omicida.

Nella quarta stagione di Gomorra non c’è un cambiamento paragonabile ma oscilla di continuo tra due anime, quella solita, bestiale, e una più presentabile che cerca di passare al mondo degli affari legittimi: “Noi lo chiamavamo Genny bianco e Genny nero” spiega Salvatore Esposito che di queste trasformazioni è la mano. Gli bastano pochissimi cambiamenti, anche all’interno della stessa scena per far capire al pubblico che sta emergendo il lato mostruoso di Genny, che non riesce più a tenere la maschera rispettabile.

I passaggi che fai nelle puntate tra i due atteggiamenti di Genny sono incredibili, quali sono i piccoli cambiamenti di recitazione con i quali riesci a rendere questa differenza?

Sono un po’ dei trucchi del mestiere ma te li dico lo stesso. Il Genny nuovo è una finzione che lui spesso non riesce a tenere, finge di essere sicuro di sé e quando non riesce a fingere emergere quello scudo, quell’atteggiamento sempre pronto all’azione.

Il Genny nero innanzitutto non sta dritto, ha un’andatura curva sulle spalle, come se stesse per caricare la preda. E poi le mani, il Genny bianco le tiene in tasca, quello nero sempre fuori, pronte. Il terzo dettaglio è lo sguardo, Genny nero abbassa lo sguardo e mette avanti la fronte, ha il mento proprio più incassato invece di tenerlo alto e fiero. E poi ancora ci sta la parlata, il Genny nero lo capisci dalla parlata con toni bassi. Infine gli occhi diventano a mezz’asta e non spalancati e tranquilli.

Questo è il ritorno di un grande classico di Genny, la sua dualità…

Considera che in tutte le stagioni di Gomorra lui ha subito un cambiamento. Dopo quello eclatante nella prima anche nella seconda al ritorno dal coma è diverso come quando è tradito da Avitabile.

In questa stagione però, rispetto alla terza, ci sono meno personaggi protagonisti, ci concentriamo su Genny e Patrizia, secondo te fa bene alla narrazione?

Penso che la terza a tratti forse era un po' dispersiva, almeno fino alla seconda parte quando Ciro e Genny tornano insieme. C’era molta carne a cuocere, in questa invece volutamente c’è stata l’intenzione di compattare il racconto, un po’ come per la prima stagione. Patrizia deve gestire tutto e Genny affronta un progetto imponente che lo porterà fino a Londra.

Il business legale di Genny non è una deviazione dallo spirito di Gomorra?

No anzi! Questa è la forza di Gomorra, il fatto di riuscire a raccontare il mondo legittimo, quello che sembra pulito mostrandoti quanto sia pure quello poco pulito.

Il primo episodio chiude le questioni della terza stagione e sembra quasi che appartenga a quella, mentre dal secondo inizia proprio la quarta stagione e l’impatto è fortissimo perché ci troviamo un nuovo Genny, completamente diverso. Tu ne tieni conto quando la giri? Sai che quella sarà la prima scena che vedremo con il nuovo Genny?

Sì assolutamente, sapevo bene che quello era il primo impatto con la maschera di Genny, una che lui indossa lucidamente per passare inosservato alla scuola del figlio e trovare il coraggio di mostrarsi anche ai genitori degli altri bambini (che comunque sanno benissimo chi sia). Con questa maschera riesce a parlare con il proprietario di quel terreno senza che lui si intimorisca, anzi addirittura sembra comprensivo!

Ti fanno ridere tutti i meme che ti coinvolgono?

Sì mi piacciono molto, anche tutta la Gomorra challenge che sto pubblicando su Instagram con attori, cantanti, giocatori di calcio. È bello perché fa capire ancora una volta quanto questo progetto sia arrivato a tutte le latitudini e longitudini, anche oltreoceano.

Ho visto che Ricky Gervais è venuto a trovarvi sul set quando giravate a Londra...

In Inghilterra è un grande successo Gomorra ma mi sa che non è il paese straniero in cui va di più, credo sia la Francia. So che su Canal Plus [il canale a pagamento che lo manda in onda ndr] ha fatto quasi 13 milioni di spettatori su un totale abbonati di 20 milioni, praticamente il 70% di share! Ma soprattutto mi impressiona girando il mondo quanto la serie sia apprezzata dagli addetti ai lavori. Credo sia veramente la prima volta nella storia per quanto riguarda la tv italiana. All’estero siamo trattati da star io e gli altri protagonisti, qui in Italia siamo semplicemente quelli di Gomorra. Ma va bene così, lo so che in Italia siamo fatti così.

Cosa ne pensate? Lasciate un commento!

La première dello show, una serie originale Sky prodotta da Cattleya, è fissata per il prossimo 29 marzo alle 21:15 su Sky Atlantic e Sky Cinema Uno.

La sinossi ufficiale:

Siamo all’indomani del tragico epilogo della festa sulla barca di Sangue Blu e dei suoi compagni. Genny è sopravvissuto a tutto, anche all’Immortale, ma qualcosa in lui si è spezzato: senza suo fratello a consigliarlo non è più certo di poter tenere insieme i pezzi del proprio mondo.

Ma una cosa, Genny, la sa. Ciro ha dato la vita perché lui potesse spendere la sua insieme ad Azzurra e al piccolo Pietro, e questo è un dono che non può e non deve andare sprecato. L’ultimo dono di Ciro Di Marzio, infatti, corre un grave rischio. Perché oggi, con Sangue Blu che ha riconquistato il regno di suo nonno e i Capaccio che smaniano per allargarsi ai danni di Secondigliano, Napoli è più che mai all’alba di una nuova stagione di guerra e di sangue.

L’unico modo che Genny ha per ristabilire l’equilibrio e scongiurare la guerra è invitare un nuovo giocatore, e la sua potenza economica e militare, a prendere una posizione di rilievo nella scacchiera del potere. Se la terza stagione aveva allargato i confini di Gomorra verso il centro di Napoli, la quarta decide di spingersi nelle campagne a Nord di Napoli, dove come un cancro prospera una famiglia malavitosa diversa da tutte quelle ritratte fino ad ora nella serie. I Levante, una famiglia dove il patriarca Gerlando domina incontrastato le immense campagne avvelenate a nord di Napoli insinuando i suoi tentacoli in ogni anfratto della criminalità e delle istituzioni, dallo spaccio agli appalti, dalla gestione dei rifiuti tossici alla politica.

Un piano destinato a funzionare, che permette a Genny di reinventarsi totalmente, con i tatuaggi nascosti sotto completi alla moda e circondato da una famiglia perfetta nella sua villa di Posillipo. Oggi Gennaro Savastano è più che mai l’immagine di un imprenditore che sogna di creare un’eredità per suo figlio diversa da quella lasciata a lui da Don Pietro.

Ma niente in questa stagione è quello che appare in superficie. Impossibile staccarsi dalle proprie origini fino in fondo, specialmente se è da lì che si trae la linfa per costruire il proprio sogno di legalità e successo. A collegare la vecchia e la nuova vita di Genny corre infatti un filo invisibile che lo lega a Patrizia, che nel frattempo si è insediata sul trono di Secondigliano. Tutto all’apparenza tranquillo, tutto, come sempre, pronto a saltare in aria da un momento all’altro. Al primo segnale di debolezza della reggente di Secondigliano, infatti, tutti – i Levante, i Capaccio, Sangue Blu – si riveleranno per quello che sono: un branco di lupi pronti a saltarsi alla gola in ogni momento.

E sarà di nuovo la guerra. Per tutti. Una guerra che scuoterà il sistema voluto da Genny sin dalle fondamenta. Così, mentre Genny sarà costretto a fare i conti con il peso del cognome che porta per riuscire costruirsi un futuro imprenditoriale, i clan di Napoli daranno il via a una guerra fredda fatta di spie, alleanze segrete e pugnalate alle spalle. Che farà finalmente capire a Genny perché, tanti anni prima, suo padre Pietro avesse deciso di tenere i Levante lontani dalle alleanze di Napoli Nord.

Nata da un’idea di Roberto Saviano e tratta dal suo omonimo best seller, il soggetto di serie è firmato da Stefano BisesLeonardo FasoliMaddalena RavagliRoberto Saviano. Sceneggiature di Leonardo FasoliMaddalena RavagliEnrico AudeninoMonica Zapelli. Direttori della fotografia: Ivan Casalgrandi e Valerio Azzali.

Tutte le notizie e le recensioni della serie sono nella nostra scheda.

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