Dietro le quinte di una serie TV: cosa sapere prima di scrivere l’episodio di una serie televisiva [1^ parte]
Uno speciale lungo quattro puntate che accompagna un'immaginaria e potenziale autrice televisiva sul cammino per diventare sceneggiatrice: cosa deve sapere prima di scrivere il suo primo copione?
Durante questo percorso vi sveleremo, articolo dopo articolo, tutti i segreti di questo universo a partire dalle regole per scrivere un episodio, fino ad inoltrarci nei meandri di una produzione televisiva, partiremo in sostanza da un foglio bianco per arrivare al prodotto finito, uno di quei tanti episodi che vi hanno fatto commuovere, divertire e sognare.
L’avventura della nostra eroina comincia con l’amore per le serie televisive e – ovviamente - per la scrittura: immaginate un qualsiasi fan (immaginate voi stessi), dopo aver trascorso ore davanti ad uno schermo, aver versato lacrime e sangue per i protagonisti di uno show televisivo, aver perso ore a parlarne sui social network dei vostri eroi e ricordatevi le sensazioni che avete provato quando avete letto, o scritto, la vostra prima fan fiction. E ora provate a pensare come sarebbe la vostra vita se poteste davvero far parte di una di quelle famigerate “writers room” che tanto avete ammirato (e spesso anche odiato!), magari proprio la stanza dei bottoni dello show che più amate al mondo e ora chiedetevi “cosa devo fare per realizzare il mio sogno?”
Come ogni lavoro, anche quello dello sceneggiatore televisivo risponde a delle regole precise e comprendere quelle che si celano dietro la stesura di un episodio vi farà diventare spettatori più attenti e consapevoli, svelandovi particolari che scoprirete di aver sempre avuto sotto al naso, ma ai quali non avete necessariamente prestato attenzione, regole che vi saranno necessarie per creare il vostro primo copione e magari attrarre l’attenzione di qualche produttore.
Come ogni favola che si rispetti anche la nostra avventura comincia da una storia, parola che - nell'ambito dell’industria della televisione - ha un significato ben preciso: una serie di eventi che si susseguono in un ordine specifico con un inizio o premessa, uno svolgimento ed una fine o conclusione.
La nostra eroina deve infatti sapere che, quando deciderà di presentare il primo copione di un episodio del suo show del cuore, questo dovrà essere introdotto dalla storia che si appresta a narrare, una descrizione succinta, non più lunga di un paragrafo o addirittura composta da una sola frase, che ne getti le basi. La storia è poi seguita poi da un sommario, una versione più ampia della storia, composta da non più di 8/12 pagine, che servirà da modello per il copione.
Come si crea un sommario?
Nonostante la nostra eroina sia impaziente di cominciare davvero a scrivere ed affondare i denti nella stesura di un copione, i suoi compiti non sono ancora finiti, perché dopo la storia, il sommario ed il brogliaccio, dovrà cominciare a preparare la bozza.
La bozza è lo strumento attraverso il quale un autore mette alla prova la propria storia, individuandone i punti critici ed è usata dagli showrunner, i responsabili della produzione di una serie televisiva, per scorrere velocemente i dettagli di un episodio, capire come inserirlo all'interno di una stagione e discuterne eventualmente l’approccio con l'autore.
È sempre la bozza ad arrivare poi nelle mani dei responsabili del network, coloro cioè che tengono i cordoni della borsa e decidono l’ammontare del budget di uno show, che sarà poi gestito dagli showrunner, e è in base ad essa che possono rifiutare o accettare l'idea proposta.
Ecco perché in questo business la storia e la bozza sono considerati i cardini di un copione, se sono in grado di risvegliare l’interesse di chi la legge, allora la nostra eroina sarà a metà dell’opera!
Un esempio molto semplice e lineare con cui Linda Venis, autrice del libro “Inside the Room” e professoressa presso l’Università di Los Angeles di uno dei più importanti corsi di specializzazione per autori televisivi degli Stati Uniti, ha spiegato l’importanza della bozza è quello di immaginare di essere un architetto che cerca di spiegare ad un appaltatore come costruire una casa senza avere davanti un progetto. Per quanto i dettagli nella sua testa possano essere precisi, senza un progetto il nostro appaltatore non riuscirà mai a concludere la casa come la immagina l’architetto.
Compreso quindi cosa si intenda nel mondo della televisione per storia, sommario, brogliaccio e bozza, la nostra eroina deve cominciare ad approcciare il copione dell’episodio della serie nella quale vuole andare a lavorare, copione che ha un nome ottimisticamente specifico: spec, dalla parola inglese “speculation” (ipotesi), cioè un copione scritto ipotizzando che un giorno verrà acquistati da qualcuno.
Potrà sembrarvi banale, ma anche la scelta dello show per cui la nostra eroina dovrà scrivere il proprio spec si rivelerà fondamentale. Essa non dovrà infatti puntare su serie sconosciute e che nessuno guarda, pensando che la scelta “originale” la faccia emergere rispetto ad altri, perché agenti e produttori devono conoscere ciò che leggono o non le daranno mai un’opportunità se si fermeranno alle prime righe della storia per noia e non dovrà nemmeno scegliere uno show in onda da troppi anni. Insomma, niente Supernatural o Grey’s Anatomy, perché quando una serie arriva alla 4^ stagione, gli uffici degli agenti vengono inondati di spec per questi show che vengono per lo più cestinati.
Considerato quanto tempo la nostra sceneggiatrice in erba passerà inoltre assieme ai protagonisti della serie per cui sceglierà di scrivere, farà bene a selezionare qualcosa che le piaccia davvero, che abbia compiuto almeno un anno di vita e non abbia superato i tre e che, ovviamente, sia stato rinnovato, perché nel caso in cui la serie scelta risultasse essere stata cancellata, gli agenti useranno questa scusa per rifiutare il suo copione.
Sappiamo che la nostra eroina, fatta la sua scelta e appresi tutti questi dettagli tecnici, sarà impaziente di cominciare a scrivere, ma – incredibilmente - non sarà ancora arrivato il momento! Nonostante pensi di conoscere ogni aspetto della serie scelta, perché la ama in maniera sviscerata, ha visto e rivisto ogni singola puntata e potrebbe parlare a nome di tutti i protagonisti, la nostra eroina è ancora solo una fan e, senza dare al termine un’accezione negativa, guardare un episodio con gli occhi di un appassionato e con quelli di un professionista non è la stessa cosa. Un professionista, un autore televisivo, fa attenzione ai dialoghi, allo stile, alla struttura della storia, al tema, al ritmo e allo sviluppo dei personaggi e analizza queste caratteristiche prendendo nota di ogni aspetto di un episodio e cercando di tenere a mente ogni piccolo particolare. Ci vuole cuore, certo, ma senza la testa la nostra eroina non andrà da nessuna parte.
Come guardare una serie con gli occhi di un professionista.
Cominciamo dal ruolo dei protagonisti, maschili o femminili che siano, che sono coloro attorno ai quali si svolgono gli eventi della serie che avranno un determinato impatto su di loro o sulle persone che gli sono vicine (personaggi secondari). Il protagonista di uno show è come il frontman di un gruppo musicale, mentre i personaggi secondari sono i membri della band che hanno il compito di supportare il protagonista nel superare gli ostacoli che si troverà man mano di fronte.
Uno dei compiti più importanti di un autore, è quello di fare particolare attenzione allo sviluppo dei personaggi, siano essi principali o secondari, sviluppo che in gergo è chiamato “arco narrativo” e che può riguardare la carriera o la vita privata di qualcuno, come può essere drammatico o divertente. Quando una serie televisiva arriva alla sua conclusione, l’arco narrativo dovrà aver condotto ad un profondo cambiamento nel personaggio in questione. Questo è il motivo per cui conoscere i personaggi, per la nostra autrice in erba, è tanto importante. Sapere cosa gli piace, in cosa credono, cosa temono e cosa desiderano le permetterà di creare un arco narrativo coerente con il percorso di ogni personaggio.
Anche conoscere la trama è ovviamente fondamentale: come la storia, la trama è composta da un inizio, uno svolgimento ed una fine, tutti momenti che hanno una funzione ben specifica.
Nell'incipit si introducono solitamente il protagonista e la promessa della storia e questo è anche tradizionalmente riconosciuto come il momento in cui il protagonista “risponde ad una chiamata” e si imbarca in un’avventura, in una missione o in un viaggio. Le ragioni per cui, in ogni singolo episodio, il protagonista di una serie è spinto ad agire possono essere varie: nel caso del famigerato dottor Gregory House (Hugh Laurie), per esempio, non certo noto per la sua etica professionale e la cura del paziente, questa spinta poteva venire dalla sfida costituita da un caso che nessuno dei suoi colleghi era mai riuscito a risolvere.
Lo svolgimento o la parte centrale della trama è quella in cui la missione del protagonista progredisce per venire in qualche modo bloccata da una serie di ostacoli. Nella maggior parte delle serie drammatiche, in questa parte di episodio il protagonista riporta una piccola vittoria per poi fare improvvisamente diversi passi indietro a causa di complicazioni che si frappongono tra lui ed il successo. Nelle serie di ambientazione medica questo accade quando, per esempio, una diagnosi si rivela sbagliata e le condizioni del paziente improvvisamente peggiorano.
La conclusione della trama è infine quella in cui il protagonista ha finalmente capito qual è il vero ostacolo da affrontare ed è il momento in cui sarà premiato per la sua perseveranza, grazie alla quale ristabilirà l'ordine delle cose.
Dalla trama passiamo ora a definire e comprendere cosa sia l'impostazione di uno show e cioè l'ambientazione ed il periodo nel quale si svolge una storia.
In alcuni casi, l’impostazione è fondamentale per conoscere i personaggi: nel caso di In Treatment, la storia si svolge all'interno dello studio di uno psichiatra, un’ambientazione che aumenta il livello di intimità tra i personaggi e ne favorisce lo scambio, in altri casi l’ambientazione diventa essa stessa personaggio, come per esempio in Med Man, show ambientato nella sessista e razzista New York degli anni Sessanta.
In quanto assidua frequentatrice di serie TV la nostra autrice in erba ha anche spesso sentito parlare di tono e stile di uno show: ma cosa sono esattamente ed in che modo influiscono su un copione?
Il tono è ciò che definisce una serie ed il pubblico generalmente tende a sottovalutarne l’importanza fino a che non viene cambiato. Provate per esempio ad immaginare uno dei famigerati CSI senza il suo caratteristico tono crudo, con un Grissom (William Petersen) che ride e scherza con i colleghi mentre analizza una scena del crimine, lo show sarebbe snaturato rispetto a quello che abbiamo conosciuto.
Lo stile, per contro, è il mezzo attraverso quale il tono viene espresso e lo possiamo ritrovare nella scelta dei costumi, delle pettinature o persino nei colori dominanti di una serie, oltre che nei dialoghi, nel tipo di vocabolario che viene usato o nella cadenza con cui parlano gli attori. Un esempio per tutti? Gilmore Girls (Una mamma per amica) e i suoi caratteristici e rapidissimi dialoghi che tanto ne hanno segnato lo stile.
Una piccola dritta: il modo migliore per individuare tono e stile di una serie, è studiare la personalità del protagonista. Nucky Thompson (Steve Buscemi) in Boardwalk Empire non era certo un bell'uomo, ma era intelligente, affascinante, determinato, sarcastico e cinico e non è un caso che questi aggettivi siano tutti attribuibili allo show di cui era il protagonista.
Anche il modo in cui l’umorismo è usato in un copione è importante: nelle serie drammatiche aiuta a stemperare la tensione in un modo che a volte può persino far inorridire il pubblico, basti pensare per esempio al modo in cui Bones trovava ad ogni puntata la maniera per mostrare cadaveri sempre più raccapriccianti e quello con cui i protagonisti della serie tendevano a reagire ai macabri spettacoli di cui erano testimoni alleggerendo la tensione con diverse battute.
Oltre a tutti gli elementi che vi abbiamo appena illustrato, ve ne sono altri che influiscono su un buon copione come la programmazione, la piattaforma, le categorie ed il genere.
La maggior parte delle serie televisive va in onda alle 20:00 e alle 21:00 ed anche se la possibilità di registrare un programma ha profondamente cambiato le abitudini del pubblico, i responsabili di una serie TV devono ancora seguire le regole della Federal Communications Commission, l’ente che ha stabilito che gli show che vanno in onda in questi orari sono dedicati alle famiglie, motivo per cui devono rispettare certe precise regole se non vogliono rischiare la censura. Anche la piattaforma in cui una serie viene trasmessa ne influenza la natura: la CBS, per esempio, trasmette notoriamente programmi riservati ad un pubblico adulto, mentre The CW si rivolge agli adolescenti e la Fox a giovani uomini che amano l’avventura e per i quali sono state concepite serie come 24, Prison Break o Lethal Weapon.
Conoscere le due principali categorie delle serie TV, procedurali o incentrate sui personaggi, è un altro strumento che può aiutare la nostra autrice a scrivere il perfetto spec.
I procedurali sono serie caratterizzate da un protagonista che deve risolvere un crimine, in quanto pubblico non sappiamo molto del background dei personaggi di questi show che diventano un mero strumento attraverso cui viene eseguito un compito, seguendo una routine o, appunto, una procedura, da cui nasce la definizione di “show procedurali”. Nella maggior parte dei casi, per la fine dell'episodio, i procedurali rispondono a tutte le domande e risolvono i problemi presentati durante la promessa e questo modo di strutturare un episodio è definito stand-alone .
In uno stand-alone tutto ciò che gli ascoltatori hanno bisogno di sapere riguardo a una storia e ai suoi personaggi è contenuto all'interno di quell'ora di episodio. Eccezionalmente i procedurali possono essere serializzati, il che significa che gli ascoltatori avranno bisogno di vedere un’intera stagione per comprendere l'andamento della storia, come accaduto per esempio nel caso di 24.
La seconda categoria è costituita dalle serie televisive incentrate sui personaggi nelle quali al pubblico viene concesso di conoscere molto sui protagonisti, che sono solitamente motivati da qualcosa che vogliono disperatamente o di cui hanno bisogno a livello personale al fine di portare a termine la loro missione. Questo bisogno o desiderio può essere a volte soddisfatto alla fine di un singolo episodio, ma più tipicamente il personaggio dovrà affrontare una serie di sfide in tutto l'arco della stagione o della serie per ottenere la sua ricompensa finale.
La differenza principale tra uno stand-alone ed uno show serializzato, sta tutto nel modo in cui gli spettatori possono guardare queste serie: nel a caso di uno stand-alone si può guardare un singolo episodio di una qualsiasi stagione e non avere difficoltà a seguirne la storia, immaginate invece quale confusione sarebbe vedere un episodio qualsiasi di Lost o del recentissimo Manifest senza conoscere le premesse della storia! Naturalmente nulla è mai così definito e preciso ed esistono anche dei veri e propri ibridi tra serie procedurali e incentrate sui personaggi, ma in generale questi due generi racchiudono tutto lo spettro delle serie TV drammatiche.
Sappiate anche che ci sono delle regole precise che devono essere rispettate quando si approccia per la prima volta un copione ed esiste un motivo ben preciso per cui i fan invocano a gran voce episodi speciali in cui i personaggi festeggiano il Natale, San Valentino o il compleanno: perché sono rari! Queste regole dicono infatti che i personaggi di una serie TV non dovrebbero teoricamente mai festeggiare i compleanni, essere violentati, essere seriamente feriti o uccisi, rimanere incinta o avere un parente scomparso da molto tempo che riappare all'improvviso.
Magari, come la nostra eroina, vi sarà capitato di aver visto uno o più di uno di questi eventi accedere in uno show, ma questo non significa che alla nostra autrice sia concesso di affrontare simili temi nel suo spec. Solo chi lavora da tempo in una writers room è autorizzato a farlo e solo dopo essersi consultato con i colleghi e con lo showrunner. La nostra outsider, in quanto ultima ruota di un carro su cui non è ancora salita, dovrà pensare più in piccolo.
Sembrerà forse un consiglio banale, ma è anche fondamentale che conosca molto bene l’argomento di cui si appresta a scrivere. Se per esempio ambienta una scena di un crimine in una Convention per appassionati di fumetti, deve rendere quell'ambientazione credibile e magari partecipare ad una convention per studiare il genere di persone che la frequentano. Quante volte vi è capitato di vedere una serie americana ambientata in un altro paese, che viene rappresentato in un maniera talmente poco realistica da levarvi la voglia di continuare a guardare l’episodio in questione tanto evidente è l'ignoranza dell'autore in merito al soggetto che descrive? Ecco, questo è proprio il genere di errore da evitare.
Come accennavamo, quando si scrive uno spec si è degli outsider che arrivano ad invadere lo spazio di proprietà di qualcun altro: immaginate quindi che la nostra eroina sia come una persona chiamata ad organizzare una festa a casa di qualcun altro, potrà più o meno fare ciò che desidera, ma dovrà comunque rispettare alcune delle regole della casa e assicurare il divertimento degli ospiti senza sconvolgere l’ambiente e spostare mobili qua e là.
A livello pratico, questo significa che in uno spec non ci dovranno mai essere dei cliffhanger, dei matrimoni o delle morti eccellenti. Se nel momento in cui la nostra autrice scrive il suo copione, il protagonista della serie sta affrontando un arco narrativo complesso e non ancora risolto, non potrà essere lei a risolvere la questione lasciata in sospeso, ma potrà invece mostrare il personaggio in questione affrontare alcune delle conseguenze causate dal problema che sta vivendo.
Insomma, il succo del discorso è che dovrà approcciare il lavoro con una certa umiltà e dovrà volare basso.
Da spettatrice, la nostra eroina - che è anche un’ottima osservatrice - sa bene che nell'arco di una stagione di una serie ci sono sempre un paio di episodi che spiccano e studiare questi episodi sarà un esercizio importante, perché normalmente aggiungono sempre degli importanti elementi ai personaggi dei quali si appresta a scrivere, elementi che potrà inserire nel suo spec e che saranno sicuramente notati da un attento lettore.
Ecco, finalmente ci siamo, adesso la nostra autrice in erba è veramente pronta per approcciare il suo primo spec!