Carmen Sandiego (prima stagione): la recensione
Le nostre impressioni sulla prima stagione di Carmen Sandiego, serie animata distribuita da Netflix
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La prima, sostanziale differenza è che in questa versione Carmen Sandiego è la protagonista assoluta. Negli anni '90 lei era la cattiva che faceva parte dell'organizzazione VILE. Affascinante e un passo avanti agli agenti che cercavano di catturarla, saltava da un angolo all'altro del pianeta per rubare di tutto e di più. La serie animata giocava con il videogioco alla base, c'era una piccola introduzione in live action in cui un ideale "giocatore" (player) si interfacciava con Carmen. I veri protagonisti erano poi i due agenti della ACME Zack e Ivy, che dovevano decifrare gli indizi per prevenire i crimini di Carmen. In Italia, come negli Stati Uniti, andò in onda anche un gioco a quiz basato sulla formula originale (Che fine ha fatto Carmen Sandiego?).
C'è qualcosa dell'approccio già visto in She-Ra e le principesse guerriere. Un reboot che prova a giocare di più con la trama orizzontale, che cerca di costruire una mitologia interna più ricca, che lavora sui rapporti tra i personaggi e sull'evoluzione della storia. In questo senso Carmen Sandiego non è mai una serie esplosiva o capace di andare oltre il target per il quale è stata pensata, ma per quelli che sono i suoi obiettivi è senza dubbio una serie che funziona bene. In particolare, si è fatto un certo lavoro di approfondimento sui cattivi: tra capi e agenti ce ne sono circa una decina riconoscibili.