Top 2018 - Le migliori miniserie dell'anno
Una selezione delle migliori miniserie dell'anno televisivo che si sta concludendo
Dal 2017 sono Web Content Specialist l'area TV del network BAD. Qui sotto trovi i miei contatti social e tutti i miei contenuti per il sito: articoli, recensioni e speciali.
Patrick Melrose
In questa gemma di scrittura, interpretazioni, regia, Benedict Cumberbatch guida il cast nel racconto di vari momenti importanti della vita del personaggio che interpreta. L'infanzia difficile, il terribile rapporto con il padre, la tossicodipendenza, e infine il tentativo di venire a patti con il proprio passato. Una miniserie sontuosa per messa in scena e approfondimento dei personaggi.

Uno scandalo molto inglese
Ci sono la scrittura dissacrante di Russell T. Davies e la regia di Stephen Frears alla base di questa miniserie in tre puntate che racconta una pagina scandalosa della politica inglese. Il leader del partito indipendente inglese ha una relazione segreta con un altro uomo, e molti anni dopo averlo lasciato pianifica di ucciderlo per mettere a tacere la storia. Hugh Grant e Ben Whishaw sono stati nominati al Golden Globe per la prova offerta in questo breve racconto in tre puntate.

The Little Drummer Girl
Park Chan-Wook si cimenta con la spy-story da John Le Carré, e il risultato è molto buono. Un'attrice viene reclutata dai servizi segreti israeliani per infiltrarsi nelle cellule nemiche e sventare un potenziale attentato. Nel cast Michael Shannon, Alexander Skarsgard e la sorprendente Florence Pugh.
Hill House
In conclusione l'adattamento di Mike Flanagan non ha quasi nulla a che vedere con il romanzo originale di Shirley Jackson, ma il risultato è stato comunque oltre le aspettative. A partire dal classico soggetto della casa infestata e della famiglia maledetta per sempre, il regista e sceneggiatore ha creato il prodotto più personale e riuscito della sua carriera.
Sharp Objects
Non è probabilmente sopravvissuto alle altissime aspettative, ma l'adattamento del romanzo di Gyllian Flynn ci ha convinto alla distanza, recuperando una dimensione da thriller che in qualche modo aveva vacillato rispetto al dramma della storia. Amy Adams e Patricia Clarkson sono eccezionali in questa storia in cui una donna ritorna alla casa della propria infanzia, e vi trova seppelliti vecchi e nuovi demoni.
Maniac
Stranissimo esperimento diretto da Cory Fukunaga, con Emma Stone e Jonah Hill. In un distorto futuro influenzato dagli anni '80, alcune persone si sottopongono ad una procedura che dovrebbe permettere di superare dei traumi personali, ma non tutto andrà come sperato. Il tono è grottesco e spiazzante, il senso dell'assurdo è fuori dalle righe, e probabilmente non tutto è a fuoco come dovrebbe. Ma Maniac è riuscito, anche grazie a due interpreti in palla (ma c'è anche un esageratissimo Justin Theroux), a parlarci di solitudine, paura del dolore, e di tutte quelle rumorose distrazioni del mondo che ci impediscono di essere sinceri con noi stessi.
Bodyguard
Probabilmente nessuno si aspettava un successo simile per la miniserie fantapolitica con Richard Madden. Ad un agente viene affidata la sicurezza del ministro dell'Interno, sullo sfondo di un'Inghilterra minacciata dagli attentati. La vicenda si complica in un intreccio che vive tramite colpi di scena, improvvise accelerazioni e brusche frenate, come un ultimo episodio che mostra una delle sequenze più tese dell'anno.
Waco
Il racconto del drammatico assedio di Waco, avvenuto nel 1993, quando l'FBI decise di intervenire direttamente contro una comunità che viveva isolata dal mondo. L'incedere della miniserie, implacabile e violento, ci viene raccontato tramite i personaggi di Michael Shannon e Taylor Kitsch, fino ad un epilogo molto intenso.
Escape at Dannemora
Ancora in corso, si tratta di un drama carcerario diretto da Ben Stiller. Due detenuti sfruttano il loro particolare e morboso legame con una donna che lavora in prigione per riuscire a fuggire. Il ritmo è lento, ma ripaga con interpretazioni molto solide da parte di Benicio Del Toro, Paul Dano e Patricia Arquette. Vedremo se riuscirà a ripagare con un proseguimento all'altezza.