Venezia 75 - L'Amica Geniale: la recensione dei primi due episodi
La nostra recensione delle prime due puntate della serie L'Amica Geniale
La qualità della serie è evidente fin dai momento in cui la voce narrante di Elena, ormai anziana, inizia a raccontare la sua infanzia quando, negli anni '50 a Napoli, ha fatto la conoscenza di una compagna di classe schiva e determinata, con cui nasce una rivalità che si evolve in un'amicizia profonda, mentre intorno alle due bambine gli adulti affrontano problemi economici, amori, tradimenti e violenza.
I primi capitoli della storia, che coprirà circa 60 anni di vita, raccontano l'incontro tra le due protagoniste e quello che accade dopo l'acquisto di una copia di Piccole Donne, lettura che le spinge a sognare una carriera come scrittrici, nonostante debbano fare i conti con una società che limita molto le donne dal punto di vista educativo. Elena e Lila, infatti, sperano di poter continuare i propri studi frequentando le scuole medie, ma devono fare i conti con delle condizioni economiche difficili e con i pregiudizi delle loro famiglie. Nel rione, intanto, il "regno" di Don Achille (Antonio Pennarella) prende una svolta drammatica e inaspettata.
I primi episodi si concentrano sulla nascita dell'amicizia, oltre a introdurre tutti i personaggi che animano il rione in cui vivono le protagoniste, rendendo immediatamente comprensibile le differenze sociali e le dinamiche esistenti, facendo inoltre emergere tematiche importanti e contemporanee, come la lotta per l'eguaglianza delle donne con un discorso particolarmente importante compiuto dalla maestra (Dora Romano in un ruolo perfetto per la sua personalità e presenza scenica) di Elena e Lila, e il desiderio di avere un futuro migliore rispetto a quello che sembra essere imposto da schemi prefissati alla loro generazione e quelle precedenti.
Il grande investimento compiuto dai produttori, tra cui anche il regista Paolo Sorrentino, è evidente, così come l'approccio internazionale che, come accaduto recentemente con The Young Pope, conferma il desiderio di mettersi a confronto con un panorama mondiale estremamente competitivo e di grande qualità. L'Amica Geniale ha uno stampo cinematografico che si allinea con il lavoro compiuto con altri progetti targati HBO, anche grazie alla splendida colonna sonora composta da Max Richter (già autore delle struggenti musiche di The Leftovers), ribadendo come il mezzo televisivo stia diventando fonte di originalità e di innovazione che poi si ripercuote anche sui progetti destinati al grande schermo.
La sceneggiatura è stata curata dalla stessa, misteriosa, Elena Ferrante, in collaborazione con Francesco Piccolo, Laura Paolucci e Costanzo, e i cambiamenti avvenuti tra le pagine e lo schermo non intaccano in nessun modo il valore o la fluidità della narrazione, riuscendo a sfruttare gli eventi che avvengono nella loro quotidianità espandendo la portata del racconto per dare spazio ai cambiamenti in corso nella società italiana. Le due dimensioni si intrecciano e fondono senza alcun intoppo, e il punto di vista innocente delle protagoniste è essenziale per mantenere la giusta distanza da elementi politici e sociali. Costanzo si concentra giustamente sui volti e sulle espressioni delle talentuose Elisa Del Genio e Ludovica Nasti, conquistando emotivamente gli spettatori che non possono che appassionarsi ai ricordi di Elena, mostrata da anziana mentre si siede davanti al computer e inizia a condividere i suoi ricordi.
La serie, in arrivo anche sugli schermi cinematografici a ottobre proprio con le prime due puntate, si preannuncia come un vero successo di pubblico e di critica a livello internazionale, apparendo, almeno all'esordio, come una produzione sotto ogni punto di vista impeccabile. La situazione potrebbe però modificarsi negli episodi successivi a causa degli inevitabili cambiamenti nel cast necessari a portare in scena le varie fasi della vita di Elena e Lila.