Atlanta 2x01 "Alligator Man": la recensione
La recensione del primo episodio della seconda stagione di Atlanta, intitolato Alligator Man
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Ancora una volta alla regia e alla sceneggiatura c'è l'ottima coppia Hiro Murai e Donald Glover, e il fortunato sodalizio conferma le belle idee del primo anno. Si inizia con la scena di una rapina, in quella che è stata presentata come la Robbin' Season, concetto che verrà citato nello stesso episodio. Cruda quel tanto che basta, velata di quel realismo grottesco che è un marchio di fabbrica per la serie che mescola disagio sociale e esplosioni di creatività. In questo caso la rapina è il ponte che ci riconduce come una dichiarazione d'intenti nella città in cui in qualche modo tutti tentano di cavarsela.
Earn si reca in casa dell'uomo e cerca di risolvere la situazione, confrontandosi con la polizia e addirittura con un alligatore. Arriva perfino a nascondere una pistola, purché tutto torni in ordine, perché sa che gestire situazioni di questo genere, spingersi all'eccesso, potrà aiutarlo a migliorare la sua condizione. Alla fine della giornata, tutta quella pesantezza – che comunque ci viene raccontata con una forte vena grottesca – ricade sulle spalle del giovane, con gli altri che praticamente gli ridono in faccia. Giusto il tempo di una domanda fugace su come vanno le cose, che si ritorna in strada a combattere per un altro giorno. Nulla di tutto questo è edificante, o particolarmente drammatico, o banale nella sua semplicità.
La seconda stagione di Atlanta va in onda dallo scorso 1 marzo su FX e prossimamente in Italia in esclusiva su Fox.