The Path 3x06, "Messiah": la recensione

La nostra recensione del sesto episodio della terza stagione di The Path

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Il sesto episodio della terza stagione di The Path, “Messiah”, giustappone sfacciatamente due storyline dai toni molto diversi: da un lato una triste svolta familiare a casa Armstrong, che si intreccia ai ripensamenti di Sarah; dall’altro il segmento totalmente fuori controllo che coinvolge Cal e Harold, per colpa di Mary.

La parte più rilevante, e più equilibrata, ruota attorno all’improvvisa morte di Hank (Peter Friedman), appena tornato dal Perù, un evento che l’episodio tratta con inconsueta velocità per poi concentrarsi sugli effetti emotivi della cosa. Dopo uno scambio particolarmente toccante e paterno con Eddie, Hank crolla colpito da un infarto, mentre Sarah è impegnata in attività più piacevoli con il professor Neill, a cui si è molto avvicinata. Quando Sarah arriva è già tardi e può solo partecipare ai rituali del commiato: prima una preghiera davanti alla salma, poi la condivisione di ricordi personali, durante la quale esplode l’attrito tra il fondamentalismo meyerista di Russel e Nicole e le parole “laiche” della sorella Tessa; anche Sarah, tra il senso di colpa e i dubbi che la attanagliano, rende manifesto il suo disagio, e tocca a Gaby rimettere tutti al loro posto ricordando il suo lutto e che Hank era pur sempre un meyerista convinto, dunque tutti i passaggi del rito tradizionale verranno rispettati. Hawk, turbato dagli screzi familiari, viene raggiunto da Caleb, e ne accetta la compagnia. Ciò non sfugge a Joy, che si rende conto della vicinanza sospetta tra i due.

D’altra parte Sarah non riesce a nascondere i suoi dubbi a Eddie, compresa la sua nascente relazione con il professore. Eddie si mostra comprensivo ma poi fa la più prevedibile e odiosamente possessiva delle mosse, andando ad affrontare Jackson e incolpandolo della confusione di Sarah, come se lei non fosse in grado e in diritto di mettersi in discussione. Per tutta risposta Jackson torna da Sarah, anche perché è Eddie che gli dice del lutto recente, ma le fa anche notare che avrebbe potuto avvertirlo che il leader della setta era anche il suo ex-marito. Le cose tra i due rimangono in sospeso, ma Sarah, che non è mai stata una che ama il disordine interiore, decide che è ora di ristabilire la sua fede, e chiede aiuto a Eddie. Questo ennesimo tornare dal leader, per quanto ovvio visto che si parla di culti religiosi, e ancora più ovvio visto che si tratta di Eddie, non può non apparire deludente, soprattutto perché riguarda Sarah, fin qui rappresentata come una persona in grado di seguire propri percorsi di pensiero. E Eddie, se da un lato sembra animato sempre e solo da buone intenzioni, dall’altro non è evidentemente in grado di fare un passo indietro quando si tratta della sua ex-moglie, che non a caso continua a chiamare “wife” quando lei non è nei paraggi.

Parallelamente, la storyline assurda che coinvolge Cal, il suo ex cliente Harold e Mary prende pieghe sempre più grottesche. Non solo Mary ha pensato di derubare Harold senza prendere la minima precauzione per non essere beccata, ma ha perso tutti i soldi ottenuti dalla vendita degli anelli dimenticandoseli davanti a suo padre, noto delinquente, scialacquatore e abuser. Un fallimento su tutti i fronti, e ora che Harold è tornato alla carica tocca a Cal accompagnarlo a recuperare il maltolto, prima nel covo di delinquenti-macchietta che li sfidano a una improbabile gara di cocaina, poi a casa dell’acquirente, un collezionista di cimeli sportivi, che faticosamente Cal convince a non denunciarli, in cambio di una giornata in compagna della “leggenda” Harold. Peccato che a una battuta poco felice dell’uomo lo stesso Harold risponde prendendolo a mazzate e mandandolo all’ospedale.

Questa macchinosa serie di eventi costringe Cal a chiedere l’aiuto di Vera, che a quanto pare si rivela all’occorrenza una specie di tarantiniano Mr. Wolf: dapprima reticente, accetta di andare a minacciare e ricattare l’uomo che hanno aggredito, in cambio delle prove degli abusi di Steve. Ciò che Cal non sa è che il pedofilo Steve è il padre di Vera, e che evidentemente ottenere le prove fa parte del piano segreto, finora molto poco chiaro, di lei e sua madre; piano che sembra comunque pericolosamente condizionato dal livello di coinvolgimento sentimentale di Vera per Eddie. A cena con Lilith, infatti, Vera ammette di essere innamorata di Eddie, e in una scena successiva osserva furtivamente e tristemente il riavvicinamento tra lui e Sarah: banalmente, è sempre più probabile che saranno queste oscillazioni di amore e gelosia a determinare il destino di Eddie e del folle piano purificatore di Lilith. 

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