Altered Carbon: la showrunner risponde alle accuse di maschilismo e whitewashing
La showrunner Laeta Kalogridis ha risposto alle accuse che vorrebbero Altered Carbon promotrice di whitewashing e di maschilismo
Kalogridis ha descritto la serie come una sorta di "Chinatown in un mondo dove la coscienza umana è digitalizzata", sottolineando come la lunga gestazione del progetto sia imputabile alla difficoltà della materia narrata e, ovviamente, agli alti costi di produzione. Al centro della storia, rimarca la produttrice, ci sono tematiche legate alla nostra epoca in cui l'identità si costruisce sempre più spesso attraverso i social media.
Kalogridis ha poi elogiato Kinnaman per la sua "fenomenale presenza scenica", e respinto le ulteriori accuse mosse alla serie, colpevole secondo alcuni di enfatizzare le scene di violenza contro le donne, rispondendo che la brutalità è, in Altered Carbon, assolutamente paritaria e che, in effetti, le cose peggiori accadono proprio al personaggio di Kovacs. "Non c'è nulla di peggiore di quello che facciamo al corpo maschile," ha ribadito Kalogridis. "Questa serie è incentrata sulla mercificazione del corpo; è un esperimento spietato di ciò che avverrebbe qualora tentassimo di separare la mente dal corpo, di cosa accadrebbe se la carne venisse denigrata da entrambi i generi sessuali. Abbiamo donne forti, combattenti: Ortega (Martha Higareda), per esempio, non è una vittima. Reileen (Dichen Lachman) non è una vittima."
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Fonte: Entertainment Weekly