X-Files 11x01, "My Struggle III": recap e commento
Ecco il nostro recap e commento del primo episodio dell'undicesima stagione di X-Files, revival avviatosi due anni fa e creato da Chris Carter
A seguito di una serie di crisi, Scully viene portata in ospedale e dopo numerose verifiche mediche, la dottoressa che l'ha presa in carico parla con Mulder e Skinner di un'ingente e inspiegabile (non per noi) anomalia nel suo cervello, il quale a intermittenza comunica con loro attraverso un codice a impulsi. Skinner sembra essere sempre un passo avanti a Mulder, che ancora una volta ritorna a vestire i panni dello scettico (panni che un tempo venivano indossati da una giovane Scully). Il messaggio che William cerca di far arrivare tramite il cervello di Scully è una semplice richiesta d'aiuto: il ragazzo è in pericolo, deve essere trovato e questo automaticamente richiederà qualche sacrificio.
In My Struggle III troviamo Mulder impegnato in una caccia all'uomo, dopo che Scully al suo risveglio gli rivela delle informazioni apparentemente confuse che riguardano suo figlio, un'epidemia e l'Uomo che Fuma. Durante il tragitto verso la sua nemesi assoluta, Mulder scopre di essere inseguito da un tizio che, dopo un paio di momenti in strada al limite dell'inverosimile, riesce a seminare, o almeno così sembra. Successivamente giunge in una tenuta dove era sicuro ci fosse l'Uomo che Fuma e invece trova delle persone ad aspettarlo: un altro gruppo di cospiratori che agiscono alle spalle dell'Uomo che Fuma ma che hanno qualcosa di diverso in mente. Il loro obiettivo è salvare l'umanità e, parallelamente, colonizzare lo spazio. Ma nonostante questo piano sembri più incoraggiante, anch'esso presenta risvolti molto negativi. E anche qui al centro di tutto c'è William: la sua importanza diventa progressivamente sempre più tangibile, è il motore che muove i nostri eroi e il fatto che sia finalmente al centro della vicenda è un ottimo punto di partenza.
Il progetto è quello di spazzare via buona parte dell'umanità e concedere la salvezza solo a un numero limitato di eletti così da poter ripartire "finalmente" da zero. Ancora una volta il pubblico viene sommerso da immagini d'attualità che, montate ad hoc, hanno il compito di intristire e preoccupare lo spettatore così da metterlo in condizione di vedere sotto un occhio diverso il piano catastrofico dell'Uomo che Fuma, quasi giustificandolo. Quest'ultimo riesce perfino a raggiungere Skinner tentando di convincerlo a unirsi al suo piano. Inizialmente restio ad ascoltare quello che avrebbe avuto da dire l'infallibile tabagista, Skinner finisce per perdersi nei suoi racconti e scopre tutto riguardo l'epidemia. All'uomo viene chiesto di voltare le spalle a tutta l'umanità e in cambio gli viene proposta la salvezza. Ma ciò che più sorprende e intimorisce Skinner è la rivelazione più grande che potessimo aspettarci, e come è scontato che fosse, riguarda William.
Proprio questo vuole essere il colpo di scena definitivo, il punto topico su cui poi concentrarsi per il resto della stagione. Lo sconvolgente tratto che ci ha portato anche indietro di 17 anni, a quando Scully venne portata via dalla dalle persone che avrebbero potuto proteggerla. Durante quel viaggio l'Uomo che Fuma drogò Scully e successivamente "la mise incinta con la scienza", quindi attraverso l'uso del DNA alieno. Stando a questa rivelazione il suo vero padre, se così possiamo chiamarlo, sarebbe l'Uomo che Fuma e non Mulder. Si tratta di una bugia o della verità? Skinner aveva bisogno di questa menzogna per accettare il suo piano contorto? Tutto questo fuoco però non basta.
Diversi eventi piuttosto convincenti sulla carta si trasformano in tutto fumo e niente arrosto. Purtroppo da traino a tutto questo ci sono scelte non propriamente di classe, a partire dalla pressante voce fuori campo di Mulder che come un fulmine a ciel sereno stupisce per quanto risulta fuori luogo. Sarebbe stato certamente un ottimo punto di partenza in tutto e per tutto se non fosse per una sceneggiatura priva di mordente, senza alcun mistero realmente stimolante che tenga lo spettatore incollato di fronte al televisore per il motivo giusto. Tanta azione e fin troppi colpi di scena fanno da padrone a un episodio che ha il compito solo di intrattenere. Ma dov'è finito il mistero, l'indagine e l'ironia di quei personaggi che solo attraverso un minuscolo sguardo condiviso avevano la forza di comunicare più che con le parole? Dove sono andati a finire gli spazi angusti e quelle cospirazioni solo accennate e mai fin troppo svelate? Forse è proprio questo il problema più grande del revival, ossia la spiegazione eccessiva che priva ogni evento di quella misteriosità che ha sempre reso X-Files una serie alla quale volevamo credere.
In conclusione si potrebbe tranquillamente dire che sono state gettate basi più o meno solide, ma è la modalità con cui è stato fatto che lascia perplessi. Oltretutto andrebbe aperta una parentesi sulla regia quasi asettica di questa premiere, priva di idee e con uno studio sulla fotografia praticamente inesistente. Vedremo cosa ci riserveranno i prossimi episodi, intanto la speranza è di trovare un prodotto più curato esteticamente e con una messa in scena più elaborata e meno confusionaria e distinguibile dal resto.