EXCL - Young Sheldon: il nostro incontro con il cast dello spin-off di The Big Bang Theory!
Abbiamo visitato il set di Young Sheldon a Los Angeles. Ecco il nostro incontro con i creatori e il cast dello spin-off di The Big Bang Theory
Lo spin-off di Big Bang Theory è stata negli Stati Uniti la nuova comedy più vista su qualsiasi network negli ultimi 18 anni, tant’è che dopo la messa in onda dei primi dieci episodi è stata immediatamente rinnovata.
Cosa ti piace di Sheldon bambino?
Iain Armitage: Mi piace il fatto che sia intelligente. Non è difficile da interpretare, ma nemmeno facile. Devo pensare in maniera diversa appunto perché lui è super intelligente, io no! È un po’ come attraversare un labirinto dove non sai bene dove andare e tutto sembra uguale, ma devi cercare comunque di trovare l’uscita.Saresti amico di Sheldon nella vita reale?
Iain Armitage: Non proprio un suo amicone, ma direi che… sarebbe un amico interessante. Sì, potrei esserlo.Vai mai da Jim a chiedere consiglio?
Iain Armitage: Non mi viene in mente nulla che gli ho chiesto adesso…
Jim Parsons: Perché non mi ha mai chiesto nulla! Il motivo per cui Iain è stato scelto è perché fin dall’inizio abbiamo visto che capiva al volo le battute che leggeva… o magari non tutto e non sei proprio tu a capirle ma uno spirito guida dentro di te! La conversazione è sempre stata di più rispetto alla visione di Sheldon da bambino, per esempio il fatto che non colga il sarcasmo.Interpreti Sheldon in maniera diversa ora?
Jim Parsons: No, stranamente no. Mi è capito solo quando abbiamo girato l’ultimo episodio di Big Bang Theory l’anno scorso che coincideva con la registrazione del pilota di Young Sheldon. Mi sono emozionato, ma forse perché era l’inizio del nuovo show perché poi non mi è più successo. Le due serie sono diverse, hanno un’energia differente e lavorare a entrambe è una cosa diversa. Anche solo entrare su questo set con un vestito diverso…Chuck e Steve, lo show è ambientato in uno stato repubblicano, vi influenza la cosa quando scrivete un episodio?
Chuck Lorre: Assolutamente no, è lo show che parla di un bambino molto intelligente e della sua famiglia, di come la famiglia si comporta nell’avere a che fare con un bimbo così dotato. Non abbiamo minimamente dei riferimenti politici, è uno show per famiglie.In un episodio avete toccato il tema della religione, argomento rischioso.
Steve Molaro: In quel caso abbiamo mostrato come Sheldon non avesse nessun problema a contraddire la madre sul tema della religione. Ci interessa scolpire il personaggio, mostrare la sua profondità. Abbiamo cercato di non prendere in giro il punto di vista di nessuno, ma che tutti fossero rappresentati in maniera equa. Poi ovviamente è sempre una comedy, speriamo che la gente lo capisca.
È uno show molto diverso da quelli multi-camera a cui siete abituati, come è stata l’esperienza?
Chuck Lorre: È totalmente diverso raccontare questo tipo di storia, in una comedy come questa l’uso della camera singola può essere intimo, il ritmo è diverso, il tono è diverso, anche perché il pubblico non è qui mentre giriamo, a ridere e a dettare il successo della scena. È stata una lezione e mi è piaciuto poter imparare nuovi aspetti che come scrittore mi hanno ispirato.E i grandi nomi? Ce ne saranno in Young Sheldon?
Chuck Lorre: È un mondo diverso, un paese appena fuori Houston quindi difficile che un premio Nobel passi di lì!Steve Molaro: In più non è ambiento ai giorni nostri quindi anche questo rende tutto più difficile.
Chuck Lorre: In realtà abbiamo parlato di alcuni giovani personaggi di Young Sheldon da portare in Big Bang Theory come Billy Sparks! Vorrei vederlo passeggiare per Pasadena, sarebbe fantastico!
Sarà strano quando Big Bang Theory finirà e Young Sheldon continuerà ad andare in onda?
Steve Molaro: Non credo, sono due cose diverse, l’unica unione tra i due show è la voce di Jim Parsons, non pensiamo a uno show in funzione dell’altro.Avete pensato a far raccontare a Sheldon in Big Bang Theory qualche aneddoto che poi viene ripreso in tempo reale in Young Sheldon?
Steve Molaro: Onestamente no, ma è una bella idea! Ma decisamente non siamo così ben coordinati.Come decidete di gestire la narrazione di Jim?
Chuck Lorre: La voce di Jim è una sorta di personaggio ospite, in alcuni la sua narrazione è al minimo. Sapevamo che lui è una bomba di comicità che avevamo a disposizione, è una cosa nuova per noi e stiamo ancora cercando di capire quanto usarla e come gestirla al meglio.Che tipo di genitori sono Mary e George?
Zoe Perry: Mary è certamente una madre molta attenta, convinta di come crescere i propri figli, e molto esigente. La cosa divertente della sua evoluzione è che riesce a essere molto rigida ma anche aperta nel momento in cui si trova a confronto con un figlio che non la pensa come lei, ad esempio riguardo la religione. È una cosa che accade nella vita di tutti, bisogna sempre fare dei compromessi.Zoe, in te mi sembra di vedere tua madre (Laurie Metcalf, che interpreta Mary in Big Bang Theory) ogni tanto, ti ci vedi anche tu in lei?
Zoe Perry: Beh la genetica c’è! Ho avuto a volte l’impressione di impersonificare entrambi i miei genitori quando recito, cosa che succede a tutti nella vita no? Diciamo che essendo i miei attori almeno la cosa mi spaventa un po’ meno.Lance Barber: Il padre di Sheldon è un allenatore di football quindi ha una componente maschile molto accentuata anche quando si tratta di crescere i figli. È una cosa che è successa anche a me da bambino perché nonostante abbia perso mio padre da piccolo, altre figure maschili nella mia famiglia come mio nonno avevano quegli aspetti che poi ho usato nell’interpretare George.
Annie Potts: Il mio personaggio la classica nonna affettuosa e molto permissiva, le piace viziare i nipoti. Io non ho nipoti ma interpretando una nonna mi sembra un ruolo molto divertente!
Sheldon in Big Bang Theory non nomina mai il padre, sembra più affezionato alla madre, mentre in Young Sheldon le cose sembrano un po’ diverse.
Jim Parsons: Alcuni aspetti di Young Sheldon possono essere considerati quasi come dei segreti che si scrivono su un diario personale, cose che un adulto magari poi fa fatica a tirare fuori, non ne parla. Credo sia essenzialmente questo il motivo.Avete già avuto modo di vedere cosa vuol dire essere famosi?
Raegan Revord: Sì…. Se qualcuno per strada mi chiede una foto allora sì, va bene, mi piace. Ma se sono al parco che gioco o a fare qualcosa con i miei amici, allora un po’ mi disturba.E voi adulti?
Lance Barber: A me hanno chiesto delle foto le hostess su un volo… e basta direi! Ho sempre avuto successo in una maniera sufficiente da rimpolpare il mio ego ma non in modo esagerato da rendere la mia vita impossibile per via dei fan insistenti.Zoe Perry: Io credevo che l’acconciatura di Mary mi avrebbe protetta dal farmi riconoscere e invece un giorno ero al Bob’s Big Boy, appena uscita dalla palestra e una poliziotta mi ha riconosciuta e mi ha chiesto una foto insieme.
L’adulto Sheldon anche se fastidioso risulta sempre simpatico al pubblico, con un bambino come la gestite? Può risultare più irritante.
Chuchk Lorre: Nella storia del cinema ci sono moltissimi attori che riescono a rendere adorabili i personaggi più assurdi, più detestabili, cosa molto difficile da fare. E Jim è bravissimo in questo. Con Iain è un lavoro in corso, ha ancora nove anni quindi ci sono cosi tanti aspetti della sua vita che cambieranno e lo cambieranno. Stiamo andando molto lentamente nel dare forma al suo personaggio.“Diventerai irritante prima di quello che credi!” chiude Jim Parsons rivolgendosi a Iain Armitage.
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