Legends of Tomorrow 3x08, "Crisis on Earth-X, Part 4": la recensione

La nostra recensione dell'ottavo episodio della terza stagione di Legends of Tomorrow, intitolato "Crisis on Earth-X, Part 4"

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Il sacrificio del Professor Stein ha consentito agli eroi prigionieri di Terra-X di fare ritorno a casa, dove si ricongiungono ai loro alleati per l'ultimo, decisivo round contro Dark Arrow, Overgirl, Anti-Flash e le loro milizie naziste. In ballo c'é il destino di due mondi.

La conclusione del crossover dell'Arrowverse Crisis on Earth-X è eccellente. In un episodio in cui avviene di tutto ci vengono narrate più storie in una, la cui epica è tangibile, sia nei momenti più tragici che nelle sequenze più squisitamente supereroistiche.

Al di là del fatto che immancabilmente i buoni vincono anche questa volta, non possiamo non sottolineare come la morte di Stein, un personaggio che ha accompagnato gli spettatori sin dalla prima stagione di The Flash, sia uno dei momenti più drammatici e partecipati di sempre, nell'ambito delle storie di questo universo narrativo. C'é grande onestà intellettuale e dignità nella gestione di questa fase: le morti eccellenti fanno parte da sempre di questo genere narrativo, ancor prima che approdasse al cinema o in televisione, tanto che la dipartita dei personaggi - che spesso poi fanno ritorno dall'aldilà - è oramai quasi vissuta come se fosse prassi. Nell'ottavo episodio della terza stagione di Legends of Tomorrow così non è: se da tempo ci era stato preannunciato che questo personaggio sarebbe stato in qualche modo messo da parte, il modo in cui ci viene narrato l'addio al professore è, a conti fatti, molto umano e quindi commovente, anche grazie all'evidente partecipazione recitativa di tutto il cast. Nella sua tragicità, ricorderemo dunque questo momento come qualcosa di sostanzialmente memorabile.

Nella quarta parte della saga, finalmente, vediamo tutti gli eroi schierati, impegnati a combattere i loro nemici. Nonostante il numero di personaggi coinvolti sia evidentemente ampio, abbiamo apprezzato come gli autori abbiano saputo giostrare le pedine a loro disposizione, dislocandole in vari filoni narrativi che, progressivamente, si sono ricongiunti alla fine, in modo dinamico e molto fluido. Per fare ciò, ci vuole per forza grande padronanza dei propri mezzi e una certa maestria.

Le sequenze più action, inoltre, sono più che appaganti, come dimostra il combattimento ad alta quota tra Supergirl e la sua versione malvagia, Overgirl. Gli stessi effetti speciali di tutti gli episodi di Crisis on Earth-X - e dell'ultimo in particolare - sono di pregevole fattura, e alzando così tanto lo standard creano obbligatoriamente un precedente che d'ora in avanti bisognerà sempre tenere in considerazione.

Il crossover dell'Arrowverse di quest'anno è dunque da considerare come un grande successo, sotto più di un aspetto. È quasi paradossale notare come, al netto della decompressione quasi obbligata in una storia che si dispiega in circa quattro ore di minutaggio, di un cast più modesto e di sicuro non blasonato e di un budget evidentemente più limitato, Crisis on Earth-X funziona meglio di un film come Justice League di Zack Snyder, che ha portato sul grande schermo, tutti assieme, i principali supereroi dei fumetti DC Comics, in particolare sia per la gestione delle sequenze più corali - non solo in termini di scrittura, ma anche sotto gli aspetti più tecnici, come regia e montaggio - che per la consistenza dei villain che i protagonisti affrontano.

Tale risultato ha sicuramente più di una spiegazione, soprattutto in una pianificazione più armonica che ha consentito di sviluppare i protagonisti con maggiore coerenza narrativa oltre a una probabile maggiore conoscenza della fonte originale - i fumetti - da adattare in senso crossmediale. Un buon adattamento non è mai una copia-carbone di qualcosa, ma è quanto meno auspicabile che si salvaguardino gli aspetti più fondanti dell'originale, come per esempio toni e atmosfere. Crisis on Earth-X è davvero una storia di personaggi dell'Universo DC, al di là dell'iconica parola "Crisi" nel titolo. E per questo, merita rispetto.

Basta l'unico evidente easter eggs ai fumetti DC Comics come prova empirica della nostra testi: quando Harrison Wells pronuncia le parole "Up, up and away" va a citare uno slogan classicissimo dei fumetti - e della serie animata - di Superman. In tal caso, dunque, si è estratto un elemento classico della fonte originale e lo si è adattato magnificamente alle esigenze narrative della storia. Bel lavoro.

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