The Legend of Ochi, il regista difende il trailer dalle accuse: "Frutto di anni di lavoro artigianale, nessun tipo di AI"

Pupazzi animatronici, matte painting e riprese dal vivo: Isaiah Saxon, regista del nuovo film d’avventura The Legend of Ochi, è scioccato dalle accuse di aver utilizzato l’IA

Mi occupo di Badtaste dal 2004 con l'aiuto di un grande team.


Condividi

"Ciao amici, abbiamo fatto un film": così il regista Isaiah Saxon ha presentato su Twitter il trailer del suo primo lungometraggio, The legend of Ochi, film d'avventura prodotto da A24. Nel cast troviamo Helena Zengel, Finn Wolfhard, Emily Watson e Willem Dafoe.

Ambientato nel 1996, il film racconta le vicende di una ragazzina di nome Yuri che vive in un remoto villaggio del nord: cresciuta con il divieto di allontanarsi e con il terrore delle creature della foresta note come Ochi, un giorno decide di avventurarsi nella natura dove incontra questa piccola scimmietta lasciata indietro dal suo branco. Yuri scoprirà che gli Ochi non sono una minaccia, e partirà per un'avventura con l'obiettivo di riunire la creatura alla sua famiglia.

Girato nel 2021, è stato completato nel giro di tre anni: le riprese si sono svolte in parte in Romania, tra i monti Apuseni e il lago Bâlea. A24 farà uscire il film negli Stati Uniti il 28 febbraio 2025. In Italia verrà distribuito da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection nel 2025.

Saxon ha diretto cortometraggi e video musicali, in particolare Wanderlust di Björk, ed è il co-fondatore di Encyclopedia Pictura, uno studio d'animazione indipendente californiano.

Una scena del trailer

Il regista risponde sconcertato a chi crede che il film abbia usato l'AI generativa

Nelle ore successive all'uscita del trailer, alcuni utenti di Twitter si sono chiesti se per realizzare il film sia stata utilizzata l'AI generativa. Il regista si è difeso subito, spiegando:

Il film è stato fatto a mano nell'arco di oltre sei anni con un budget di 10 milioni di dollari: abbiamo utilizzato pupazzi animatronici, matte painting, abbiamo girato dal vivo sui Carpazi. Nessun tipo di AI.

[...] La scena della chiesa è un'inquadratura girata dal vivo con le cineprese in Romania all'alba, alla quale abbiamo aggiunto in compositing un po' di montagne in 2D. La scena dell'isola è totalmente in animazione 3D, c'è voluto un anno di lavoro.

[...] Una volta, quando non si riusciva a capire com'era stato fatto qualcosa, si parlava di magia. Ora, quando non si riesce a capire come è stato fatto qualcosa, il cinismo prende il sopravvento. È sempre più difficile rimanere al passo con l'alfabetizzazione mediatica, ma per favore riusciamo a fare un po' più di attenzione?

Un utente in particolare ha insistito nel dire che anche se non è stata utilizzata l'AI, l'estetica del film sembra allinearsi a certi suoi standard, cosa alla quale Saxon ha replicato:

Non abbiamo migliorato i pupazzi animatronici con la computer grafica in questo film. Abbiamo utilizzato l'animazione 3D solo nelle inquadrature a campo largo che necessitavano controfigure digitali, non per migliorare le inquadrature a campo medio o in primo piano. Abbiamo lavorato per anni per fare avanzamenti nella tecnologia animatronica, quindi ovviamente questi commenti sono scoraggianti e penso corrispondano alla definizione di cinismo.

La creatura è un pupazzo animatronico, non c'è CGI, e certamente non è stata utilizzata l'AI. Questo film ha questo aspetto perché è pieno di matte painting (oltre 200 fondali) che ho realizzato io stesso e che sono stati stampati sui negativi in pellicola. Non penso di essere maleducato a difendere la mia opera o a correggere percezioni errate dovute al cinismo.

E di nuovo, a chi commenta che le pecore sembrano realizzate in animazione o che le espressioni della creatura sembrano prendere spunto da una certa estetica AI, il regista ha risposto:

Le pecore sono totalmente girate dal vivo. Ogni scena del piccolo Ochi nel trailer è realizzata al 100% con un pupazzo animatronico operato da 7 persone dal vivo. Non abbiamo utilizzato AI in questo film.

Un altro utente ha suggerito che Saxon si sia ispirato a The Mandalorian, commento al quale il regista ha replicato:

Ho iniziato a scrivere e progettare questo film nel 2015, non ho mai visto The Mandalorian.

A chi afferma che sia legittimo chiedersi se si tratta di AI, ma non abbia senso continuare dopo che il regista ha spiegato il processo di realizzazione, Saxon ha replicato:

Siamo al minimo storico di alfabetizzazione mediatica, ma è solo un momento nella storia, e la cultura continuerà a evolversi. È una splendida giornata per me.

[...] Spero si riesca a essere più sofisticati nella nostra alfabetizzazione mediatica man mano che questa conversazione proseguirà. Lo zelo anti-AI ora se la sta prendendo con chi intende proteggere.

La frustrazione di Saxon è comprensibile, se si guarda al lavoro suo e del suo studio d'animazione negli anni si noterà che l'estetica del trailer corrisponde all'estetica delle sue opere, come il video Wonderlust di Björk:

Il regista ha replicato così ad altri commenti:

Questo film è stato realizzato nell'arco di sei anni con un budget di 10 milioni di dollari. Ho realizzato personalmente oltre 200 matte painting. Ho fatto film realizzati a mano, che sembrano dipinti, sin dal 2005. Poi è arrivata l'AI e adesso abbiamo dei crociati che se la prendono con le persone che hanno dedicato la loro vita alle tecniche artigianali. L'inquadratura 1 è un'animazione 3D che abbiamo creato nell'arco di un anno di lavoro, l'inquadratura 2 è stata girata dal vivo in Romania, l'inquadratura 3 è un modello costruito, poi c'è un'inquadratura dal vivo girata sui monti Carpazi con un'integrazione parziale di un matte painting. Nessuno storyboard fatto con Midjourney. Basta.

Infine, Saxon ha pubblicato immagini tratte da altri film, suggerendo che anche queste possano essere fraintese come generate o ispirate dall'AI:

The Legend of Ochi: i concept

Su Tumblr, il regista ha pubblicato negli anni molti concept e immagini dello sviluppo del film. Potete vederne alcune qui sotto:

The Legend of Ochi: il poster

Continua a leggere su BadTaste