Zombillenium vol. 4: La figlia dell'aria, la recensione
Abbiamo recensito per voi il quarto volume di Zombillenium, edito da ReNoir Comics
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Libero dai suoi impegni cinematografici, l'autore è poi tornato al Fumetto portando avanti la vicenda del terrificante parco divertimenti, per il quale sembra essere giunto il momento di un importante cambiamento ai vertici.
A quanto pare, i cinque anni che separano questo episodio dal precedente sono lo stesso intervallo di tempo trascorso nella storia, anche se ciò non emerge granché durante la lettura ed è strano che lo status quo sia rimasto pressoché invariato in un periodo così ampio.
Charlotte compare per poche pagine, ma è protagonista di due sequenze d'azione mirabilmente coreografate: i momenti più entusiasmanti di un volume che potrebbe quasi sembrare di transizione. Sì, perché con Zombillenium Arthur de Pins ci ha abituati a storie dense di avvenimenti, colorate e ricche di personaggi, e questa quarta avventura risulta invece pacata nei toni e con un ritmo più rarefatto.
Dal punto di vista estetico, la cura è quella di sempre, ossia ai massimi livelli, con una grande consapevolezza nell'utilizzo dei colori e nella scelta delle inquadrature, unita a un character design sempre gradevole e all'ottima espressività dei personaggi.
C'è però un elemento molto importante di cui purtroppo i lettori italiani non possono godere: la trama del fumetto porta a un colpo di scena collegato al lungometraggio animato, dimostrando l'ingegnosa pianificazione con cui l'autore ha portato avanti una narrazione crossmediale. Nulla che renda incomprensibile la lettura, sia chiaro, ma verso il finale ci sono un paio di tavole stranianti per chiunque non abbia visto la pellicola cinematografica di Zombillenium, lasciando la sensazione che "manchi qualcosa".
Quel pezzo mancante di mosaico lo si trova nel film: un dettaglio che richiede ai lettori/spettatori più attenti di fare qualche collegamento per arrivare a comprendere come de Pins abbia strutturato l'universo narrativo dello spaventoso parco di divertimenti attraverso le sue diverse incarnazioni.