Zombies - L'Integrale, la recensione

Abbiamo recensito per voi il volume edito da saldaPress che raccoglie integralmente la saga francese Zombies di Olivier Peru e Sophian Cholet

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In questo secondo decennio del XXI secolo gli zombie sono diventati il tòpos mediatico preferito per ciò che concerne il genere horror, e la loro onnipresenza si diffonde a macchia d'olio fra cinema, televisione e fumetto. A fare da apripista è stato sicuramente The Walking Dead di Robert Kirkman, dal quale poi è stata tratta una serie televisiva che, giunta alla quinta stagione, continua a registrare ascolti da record, talmente ingenti da aver dato persino il via libera alla realizzazione di un'altro show televisivo spin-off di quello principale. Zombie is the new Twilight, per usare un gergo giovanile: proprio i non-morti hanno soppiantato i vampiri in testa a una virtuale classifica di genere.

Gli zombie hanno inevitabilmente "contagiato" anche la bande dessinée, è la trilogia di Zombies di Olivier Peru e Sophian Cholet ne è sicuramente l'esempio più apprezzabile. La nostra storia si svolge negli Stati Uniti d'America, fra Portland, Seattle e Boston: una misteriosa pandemia ha contagiato buona parte della popolazione mondiale, trasformando gli esseri umani in zombie affamati di carne umana. Come nella versione più classica, o, meglio, romeriana dei non-morti, questi sono in grado di contagiare altri esseri viventi tramite un morso, o anche per mezzo dello scambio di fluidi corporei. Vi sono però alcuni individui biologicamente immunizzati contro il virus, e in questi, forse, risiede l'ultima speranza per l'umanità. Nel corso del racconto seguiremo le vicissitudini di Sam Coleman, un uomo fin troppo normale, sopravvissuto chissà come al morbo e animato da un unico scopo: ritrovare sua figlia, nella speranza che questa sia ancora viva, si intende. Durante le sue peregrinazioni, il protagonista entrerà in contatto con un folto gruppo di sopravvissuti, il quale sta tentando di dare vita a una nuova società, che possa mettersi alle spalle la fine del mondo per ricominciare da capo.

La forza di Zombies sta nel saper mixare in maniera omogenea le potenzialità dei comics statunitensi con quelle del fumetto d'oltralpe: questa storia ha i tempi e le dinamiche dell'horror a tinte action di marca hollywoodiana, senza essere però spogliato di quell'intimismo tipicamente francese che permette ai personaggi di avere una rotonda e completa caratterizzazione psicologica e caratteriale. Inoltre, nell'ambito narrativo, al drama americano fra da contraltare un certo humor europeo. Grande merito va dunque allo sceneggiatore Olivier Peru per aver saputo proporre e confezionare un fumetto abbastanza originale, anche se calato in un contesto abbastanza saturo.

Se c'è qualcosa che il fumetto europeo non invidierà mai a quello d'oltreoceano, questo è sicuramente il talento artistico dei disegnatori del nostro continente, e in Zombies ne abbiamo la prova: nella storia in questione Sophian Cholet si dimostra capace di fornire al racconto un taglio grafico preciso, elegante e fortemente espressivo, caratterizzato da uno storytelling puntuale e fluido. Diciamolo francamente: Zombies ha dei disegni che The Walking Dead si sogna, con buona pace di Tony Moore e Charlie Adlard.

Se non siete ancora stanchi delle storie di zombie, ma se anzi provate ancora quel gustoso piacere nel leggere fumetti improntati verso quel tipo di sana violenza che mai dispiace, Zombies (il cui volume edito da saldaPress ne raccoglie integralmente la saga) è il fumetto che può raccontarvi una storia di questo genere con una tonalità vagamente differente, la quale di certo non stona, ma anzi arricchisce tale contesto narrativo.

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