Zio Paperone 11, la recensione

Zio Paperone 11 si distingue per una storia che insegna ai lettori più giovani come reagire alla minaccia dei ricatti online

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Zio Paperone e la melodia misteriosa

Scorrendo il sommario di Zio Paperone 11 non è ben chiaro perché per ogni storia sia stata indicata la sua pubblicazione più recente e non l'originale: in questo modo, i fumetti realizzati tra la fine degli anni '60 e i primi anni '80 vengono segnalati alla pari dei più recenti, laddove le differenze - siano esse grafiche o narrative - risultano evidenti anche al lettore meno esperto.

Perché non contestualizzare temporalmente Zio Paperone e la melodia misteriosa e Zio Paperone e le miniere dell'oro acquatico, così da far capire il ruolo da apripista rivestito da Guido Scala e Guido Martina, invece che condannarli a un ingeneroso confronto alla pari con gli autori contemporanei? Perché non sottolineare che Zio Paperone e il raggiro di Amelia è stata disegnata nella prima metà della carriera di Romano Scarpa, mentre Zio Paperone e la banconota ricordo è una delle prime storie di Giorgio Cavazzano?

Non pretendiamo articoli di approfondimento, forse più adatti a prodotti rivolti a collezionisti che a un antologico il cui target è il pubblico delle edicole, ma una semplice data nell'indice potrebbe trasmettere un'informazione tanto semplice quanto importante al lettore casuale.

All'interno di Zio Paperone 11 troviamo anche una dose di storie più moderne e di buona qualità, a partire da quella inedita. Solitamente, i fumetti realizzati per questo genere di albi sono poco più che un riempitivo necessario a impreziosire la proposta, ma non è questo il caso. Non ci saremmo mai aspettati che i Paperi Disney potessero dare ai giovani lettori una lezione su come reagire in caso di sextorsion, vale a dire i sempre più frequenti ricatti di cui cadono vittima molte ragazzine in seguito all'invio di foto sexy attraverso smartphone e social. Eppure è ciò che indirettamente avviene sulle pagine di Zio Paperone e la ballata del pionere.

"Non ci saremmo mai aspettati che i Paperi Disney potessero dare ai giovani lettori una lezione su come reagire in caso di sextorsion."Rockerduck filma segretamente il suo rivale mentre canta una canzone in modo imbarazzante, e minaccia di rendere pubblico il video per ridicolizzarlo. Vito Stabile riesce ad affrontare una tematica spinosa con grande garbo: i lettori più smaliziati comprenderanno il reale messaggio, mentre i bambini apprezzeranno comunque la simpatica trama e, chissà, magari dentro di loro potrebbe piantarsi un germoglio in grado di influenzare il loro comportamento futuro, se mai un giorno dovessero trovarsi alle prese con una situazione analoga. È quanto di meglio ci si possa aspettare da un fumetto per ragazzi ed è ancor più stupefacente che questo traguardo sia stato raggiunto in modo così efficace in sole diciotto tavole.

C'è spazio anche per una divertente disavventura di Gastone, in Amelia e la fortuna antifurto, anche se il ruolo del titolare della testata resta marginale. Siamo consapevole del fatto che Topolino non contenga esclusivamente storie con protagonista il celebre topo, ma si tratta pur sempre della testata ammiraglia del Fumetto Disney, che raccoglie la maggior parte della produzioni inedite; queste collane "specializzate" hanno invece a disposizione un enorme bacino di avventure a cui attingere, quindi potrebbero permettersi di focalizzarsi sul personaggio a cui sono dedicate diventando vere e proprie monografie.

Zio Paperone e il sogno di Pigmalione è senza dubbio il contenuto maggiormente avventuroso dell'albo, con il più classico dei viaggi verso terre esotiche, filone narrativo a cui il protagonista è legato fin dalle sue origini barksiane. Il miliardario viaggia fino a Cipro assieme ai suoi nipoti per scovare un tesoro appartenuto all'antico sovrano, tra immersioni subacquee e tradimenti degni di un film di spionaggio. Una lettura fresca e avvincente, grazie alla sceneggiatura di Carlo Panaro e ai disegni di Francesco D'Ippolito.

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