Zilf, la recensione
Abbiamo recensito per voi Zilf, graphic novel di Giancarlo Marzano e Giuseppe Guida
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Tutti voi conoscerete di certo il significato della parola milf, acronimo dell'esplicita espressione inglese “mom I'd like to fuck”, che supponiamo non abbia bisogno di traduzione. Il gergale milf ha presto travalicato i confini dei paesi anglosassoni per assumere anche in Italia il significato più ampio di donna matura particolarmente appetibile sessualmente. Dopo questa premessa forse scontata, qualcuno potrebbe stentare a credere che esista una variante del termine decisamente macabra – verificate voi stessi sul prezioso Urban Dictionary - che sta per “zombie I'd like to fuck”.
In Zilf, l'artista di origini foggiane si presta a una digressione su un tema decisamente più disimpegnato e popolare, ma non per questo meno significativo: lo splatter. Il fumetto in questione è certamente un omaggio alle opere di questo genere, appartenenti soprattuto alle pellicole degli anni 80, per non parlare di quelle trash della Troma Entertainment, divenute ormai dei cult.
Il soggetto è semplice quanto efficace: assumere alla lettera la locuzione “mangiatrice d'uomini”; così appare Brenda agli occhi del giovane Ray, e anche ai nostri, sin dalla strepitosa copertina di Maurizio Rosenzweig. La nuova vicina di casa del protagonista è una vera bomba sexy e sembra pure piuttosto disinibita: inevitabile che vada a occupare con prepotenza i pensieri del ragazzo e dei suoi amici, desiderosi di lasciarsi alla spalle la verginità divenendo gli idoli della loro scuola.
Marzano traspone in versione horror uno dei sogni erotici adolescenziali per eccellenza, realizzando una commedia noir ironica e dalle tinte forti, con situazioni talvolta grottesche o tragicomiche. La trama, nonostante le situazioni assurde e paradossali, è convincente, così come la sceneggiatura dello scrittore torinese è al solito scorrevole, divertente e molto piacevole.
Zilf è una lettura che vale affrontare per regalarsi una mezz'ora di totale svago, appagati dallo stile strepitoso di Guida: il suo tratto è incisivo e potente, l'uso delle chine è spregiudicato ma mai smodato e il risultato finale sono tavole di grande impatto espressivo ed emotivo, dalla recitazione esuberante.