Zheros, la recensione
L'italianissimo team di sviluppo Rimlight Studios debutta con un picchiaduro a scorrimento: la recensione di Zheros
La trama che fa da sfondo a Zheros è tanto scontata quanto assolutamente funzionale ad introdurci nel mondo di gioco: il perfido Dr. Vendetta è sul piede di guerra, è da buon supercattivo vuole conquistare tutta la galassia e tenerla in pugno. Gli unici a poterlo fermare sono Mike e Dorian, due space agent che per caratteristiche fisiche e doti in battaglia si completano, costituendo un team affiatato. Il primo (biondo e mascellone come vuole lo stereotipo del supereroe) è estremamente forte ma piuttosto lento, mentre Dorian sopperisce alla scarsa forza fisica con la sua velocità e letale agilità. A dispetto di una differenza di caratterizzazione apparentemente marcata, il moveset dei nostri è almeno all’inizio piuttosto simile: un attacco rapido leggero, uno più lento e pesante, una raffica di mitra per offensive dalla distanza, schivata, parata e un attacco caricato che fa la vera differenza tra i due personaggi giocabili.
Il primo impatto con Zheros è davvero appagante. La cosmesi generale è assolutamente piacevole, ricorda molto il sottovalutato Spyborgs uscito su Wii qualche anno fa sia come setting che come feeling, e pur non settando nuovi standard qualitativi, colpisce soprattutto per la fluidità dell’intera esperienza, 60 fps fissi anche nelle situazioni più caotiche, e per la bellezza delle animazioni, estremamente godibili. I primi due livelli di gioco rappresentano a tutti gli effetti un tutorial mascherato, dove imparare mosse e impratichirsi con le meccaniche. Solo a partire dal terzo livello, con l’ampliamento progressivo e graduale degli attacchi a disposizione dei nostri, la sfida si fa davvero interessante, marcando in modo più significativo la differenza tra Mark e Dorian e rendendo Zheros un titolo davvero impegnativo.
"È difficile negare che la curva di difficoltà di Zheros sia piuttosto ripida e inclemente"[caption id="attachment_151433" align="aligncenter" width="508"] Ci sono alcuni bug che sporcano l'esperienza di gioco. Nulla di grave fortunatamente.[/caption]
Va tuttavia sottolineato come, nonostante tutto, il titolo riesca a divertire e ad avvincere, controbilanciando abbondantemente i momenti di scoramento. A tal proposito, parecchio avrebbe giovato all’esperienza un level design più multiforme, magari più ricco delle piacevoli fasi platform, con una maggiore varietà tra una zona e l’altra sia a livello visivo che di struttura. È pur vero che, trattandosi di un picchiaduro a scorrimento 2,5D, si può chiudere un occhio su un difetto strutturale non per forza così rilevante nel genere, ma innegabilmente quest’eccessiva rigidità non aiuta ad evitare il sopraggiungere della noia. Anche al netto di questi difetti Zheros risulta davvero piacevole e comunque riuscito. Pur con le sue magagne, con la sua difficoltà non sempre ben bilanciata e con scenari forse troppo ripetitivi, appassiona e diverte, meritandosi indiscutibilmente una chance.