Zeros and ones, la recensione | Trieste Science+Fiction Festival 2021

Abel Ferrara ritrae una Roma desxerta durante il lockdown e un mondo alle prese con paranoia e fake news in Zeros and Ones, il suo nuovo film con star Ethan Hawke

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Zeros and ones, la recensione - Trieste Science+Fiction Festival 2021

Abel Ferrara si è messo alla prova con la realizzazione di un film durante la pandemia girando Zeros and ones in una Roma deserta a causa del lockdown, proponendo un storia che unisce una riflessione su fake news, paranoia, una minaccia incombente e rapporti umani resi ancora più complicati dalla distanza e da un intrecciarsi di segreti militari e azioni di spionaggio.

Il protagonista è il militare americano J. Jericho che vive a Roma e il cui fratello, Justin, potrebbe essere stato ucciso da un gruppo rivoluzionario. Il Vaticano, nel frattempo, è minacciato e i servizi segreti russi sono entrati in azione tramite delle affascinanti spie.

Il regista ha sviluppato un progetto usando una sceneggiatura di sole 18 pagine e sfruttando l'esperienza di Ethan Hawke per sostenere una storia in cui varie tematiche si intrecciano tra loro senza mai, purtroppo, sfruttare del tutto il proprio potenziale. Il personaggio di J.J. è infatti delineato dando spazio a una sua spiritualità dai confini un po' confusi, con tappe in una moschea e in una chiesa cattolica che alimentano il tentativo di una rappresentazione del conflitto tra bene e male che avrebbe meritato maggiore attenzione nel suo sviluppo per risultare significativa. Gli elementi narrativi dedicati all'incertezza riguardante la verità e un mondo all'insegna di immagini costruite e fake news risultano invece più motivati e coerenti, messi però in secondo piano dai vari tasselli della trama che rimangono sospesi e incerti, tra fratelli rivoluzionari, torture e ricatti che sfruttano la sessualità senza una particolare logica.

Hawke delinea il suo protagonista mettendo a servizio del regista tutto il suo bagaglio di conoscenze teatrali e artistiche, con monologhi che fondono Shakespeare e cronaca e tentativi di rendere le interazioni umane di J.J. significative nonostante il poco materiale a disposizione.

Zeros and ones risulta invece particolarmente incisivo nella sua rappresentazione dell'atmosfera irreale creata dal lockdown nella capitale, con città oscure e deserte valorizzate in tutte le sue sfumature dalla fotografia dell'esperto Sean Price Williams, accanto a Ferrara da decenni e ormai sicuro nel suo approccio allo stile del regista.

A far parlare di sé, nel bene e nel male, dopo la visione del film sarà quasi sicuramente un attacco terroristico al Vaticano realizzato con effetti digitali totalmente superati e che può suscitare pareri contrastanti tra chi lo riconosce come una scelta voluta dal significato metaforico, e che si ricollega con efficacia alla riflessione sulle possibili "menzogne" che appaiono online e nei notiziari, e chi lo considera in modo negativo per il suo impatto visivamente al limite del ridicolo.

Abel Ferrara propone un film realizzato con un'urgenza e una rapidità che hanno aiutato a immortalare un momento storico ricco di contraddizioni e dall'altra hanno penalizzato un thriller ricco di spunti che sembra non riuscire mai a focalizzarsi in modo adeguato sui propri obiettivi, non sfruttando così del tutto il potenziale e la genialità di un autore la cui esperienza e talento sono indiscutibili.

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