Yummy, la recensione | Trieste Science+Fiction Festival 2020

La commedia horror-splatter belga Yummy porta la lotta contro gli zombie all'interno di una clinica specializzata in chirurgia estetica, con risultati esilaranti

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Arriva dal Belgio l'horror splatter e a tinte comiche Yummy, diretto da Lars Damoiseaux portando il mondo degli zombie in una clinica specializzata in chirurgia estetica che si ritrova ben presto alle prese con clienti dalla fame ben diversa da quella di una bellezza ideale.

La commedia a tinte rosso sangue, presentata al Trieste Science + Fiction 2020, ha nel ruolo dell'"eroina" Alison (Maaike Neuville), una ragazza stanca di attirare l'attenzione degli uomini a causa delle sue forme prosperose e che ha quindi deciso di sottoporsi a un intervento chirurgico. Ad accompagnarla c'è il fidanzato Michael (Bart Hollanders), terrorizzato dal sangue nonostante i suoi studi in campo medico, e la madre.

Al loro arrivo nella clinica i protagonisti si ritrovano però alle prese, inaspettatamente, con le conseguenze di un esperimento sfuggito al controllo dei suoi ideatori, dovendo così lottare per la sopravvivenza insieme ad alcuni membri del personale e a un giovane playboy conosciuto poco prima dell'inizio del caos.

Yummy scivola ben presto nella più assoluta follia tra persone che esplodono, incontri sessuali fin troppo infuocati, morti a sorpresa, tentativi di sopravvivere eliminando gli arti morsi dalle creature, esplosioni e un finale letteralmente "d'impatto".

Gli elementi romantici della storia vengono trattati in modo ironico e tagliente, mostrando Michael alle prese con continui problemi tragicomici mentre Alison non sembra nemmeno dare il giusto peso alla lealtà e alla perseveranza del fidanzato, lasciandosi persino distrarre da Daniel (Benjamin Ramon). La protagonista emerge tuttavia come l'unico personaggio in grado di saper reagire con determinazione e personalità al caos che la circonda, riuscendo persino a prendere una decisione inaspettata e continuando a lottare in ogni situazione.
I tanti momenti splatter non mettono comunque in secondo piano l'evidente critica alle motivazioni che animano i personaggi coinvolti nella lotta per la sopravvivenza, enfatizzando la superficialità delle loro scelte e rendendo quasi catartica, in più di un caso, la loro tragica uscita di scena.

Trascinato da una colonna sonora firmata da Nico Renson, Yummy non è sicuramente un'opera memorabile, ma il regista Lars Damoiseaux ha saputo infondere alla narrazione il giusto ritmo e dark humour per renderla in grado di intrattenere, inaspettatamente divertire, e disgustare senza troppi eccessi gli spettatori.

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