Young Terrorists, la recensione
Pochi fumetti sono brutali, violenti e diretti come Young Terrorists, una serie che lascia tramortiti per la sua potenza dirompente
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Young Terrorists, portata in Italia da Panini Comics nella collana 100% HD, è una serie targata Black Mask Studios scritta da Matteo Pizzolo – uno dei fondatori della casa editrice insieme a Brett Guewitz e Steve Niles – per i disegni di Amancay Nahuelpan.
Proseguendo nella lettura, facciamo la conoscenza dei due protagonisti: Sera Salomon, figlia del potente e oscuro magnate Gregor, morto in maniera misteriosa; e un ragazzo senza nome, ribattezzato dai suoi compagni Cesar, in fuga da tutto e con un segreto inconfessabile.
"Una storia potente, riottosa e appassionante, dove ogni singolo aspetto dell'agghiacciante affresco che ne deriva è malato e infettivo."Scavando nel marciume della società contemporanea, denunciando gli interessi multimiliardari di aziende vampire e le bugie inventate dalla stampa per veicolare il pensiero comune, Pizzolo imbastisce una storia potente, riottosa e appassionante, dove ogni singolo aspetto dell'agghiacciante affresco che ne deriva è malato e infettivo: dai rapporti familiari al sesso, senza tralasciare la politica e i media: tutto è violenza, spesso gratuita e sempre disturbante.
Young Terrorists ci restituisce la cifra stilistica dei progetti targati Black Mask Studios, e come la musica punk mantiene un’attitudine sfrontata e iconoclasta che si riflette su una vicenda tosta e serrata, portata in scena in maniera brillante da un Nahuelpan in stato di grazia insieme al colorista Jean-Paul Csuka. Il tratto dell’artista cileno-canadese è asciutto ed essenziale, perfetto per trasmettere l’urgenza della situazione.
[gallery type="rectangular" columns="1" size="large" ids="275937,275938,275939"]