Yo-kai Watch 2, tra spettri, demoni e mostri - Recensione
Nate e la sua combriccola di demoni e mostri tornano in azione: la recensione di Yo-kai Watch 2
Oltre ad un sapiente utilizzo della mitologia giapponese, Yo-kai Watch deve il suo successo anche ad altri fattori. Il primo episodio proponeva infatti una trama che, seppur leggera, mischiava elementi di avventura e mistero, creando così un riuscito mix in grado di tenere alta l’attenzione dei giocatori per gran parte dell'avventura. Come diceva il buon Caparezza però "il secondo album è quello più difficile per la carriera di un artista" e anche Yo-kai Watch 2 non sfugge regola. L’espediente con cui si apre l’avventura non è infatti dei più originali: il protagonista Nate viene derubato del suo orologio in grado di rivelare la presenza delle creature ed insieme ad esso perde anche la memoria. Inizierà quindi una prima fase in cui si ripercorrono molti degli eventi del precedente episodio con un risultato finale tutt’altro che interessante per chi si era già avvicinato alla serie circa un anno fa. Level-5 ha optato per una scelta simile perché questo fu il primo titolo ad essere pubblicato in Giappone dopo il successo della serie animata: era necessario quindi un recap degli eventi già accaduti, a nostro parere però questo non è proprio il migliore dei modi per attuarlo.
Sotto il versante del gameplay è stata adottata la nota filosofia “squadra che vince non si cambia”, implementando il medesimo battle system che si era già fatto apprezzare nel primo episodio. All'inizio di uno scontro il giocatore si ritroverà a dover gestire sei yo-kai, disposti circolarmente: tre in prima linea e tre nelle retrovie con sempre a disposizione la possibilità di cambiarli di posizione, qualora necessario. Come in ogni titolo basato su mostri collezionabili, le creature possiedono abilità specifiche a seconda della tribù d’appartenenza e del loro attributo, risulta quindi fondamentale possedere una squadra ben assortita e bilanciata, così da essere sempre pronti ad ogni evenienza. A differenza di Pokémon però, l’interazione con il touch screen è fondamentale durante i combattimenti, molte delle azioni avanzate richiedono specifici movimenti che non si risolvono con la semplice selezione di una voce. Ogni yo-kai ha un modo tutto suo per attivare la mossa speciale, e l’uso intensivo del touch screen è richiesto anche per curare tutti quegli status alterati che potrebbero compromettere l’esito dello scontro.
"Più semplice di Pokémon, ma non per questo meno divertente"[caption id="attachment_171733" align="aligncenter" width="400"] Gli scontri con i boss non sono mai particolarmente impegnativi, ma sempre stuzzicanti[/caption]
Dal punto di vista tecnico non ci sono stati particolari stravolgimenti del motore grafico ed anzi, si potrebbe dire che il gioco appare in maniera pressoché identica al suo predecessore. Ciò non è tuttavia un punto a suo sfavore, grazie anche ad una direzione artistica molto buona Yo-kai Watch 2 è una produzione davvero bello da vedere, soprattutto per i giocatori più giovani. Anche la controparte sonora si lascia apprezzare pur non spiccando particolarmente per originalità, mentre è di qualità decisamente superiore il doppiaggio, davvero buono per un titolo che parla italiano.
Più semplice di Pokémon, ma non per questo meno divertente: Yo-kai Watch 2 è un prodotto pensato chiaramente per un pubblico giovane in molti dei suoi comparti ed il battle system ne è una chiara conferma. La formula vincente del primo episodio è qui riproposta in Spiritossi e Polpanime, peccato che il comparto narrativo sia fin troppo simile al suo predecessore, risultando in una superflua e talvolta noiosa ripetizione di molti degli eventi già noti. Detto questo, se siete alla ricerca di nuovi mostri da collezionare dopo l’intensa esperienza con Pokémon Sole e Luna, Yo-kai Watch 2: Spiritossi e Polpanime potrebbe costituire di fatto un’ottima variante sul tema, soprattutto per il suo sistema di gestione degli scontri, un po’ diverso dal solito.