Xerxes 1, la recensione
Recensione di Xerxes: La caduta della casa di Dario e l'ascesa di Alessandro 1, di Miller e Sinclair
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Xerxes: La caduta della casa di Dario e l’ascesa di Alessandro è il titolo della nuova opera di Frank Miller, prequel della fortunata miniserie 300. In questo progetto, annunciato oltre dieci anni fa, la guerra tra Persiani e Greci rivive ancora una volta attraverso l’arte del fumettista del Maryland, in un racconto in cinque parti che Magic Press presenterà in altrettanti spillati.
Presentati i dovuti cenni storici, la vicenda narrata da Miller in questa miniserie parte dalla battaglia di Maratona (490 a.C.), in cui l’esercito di Atene fronteggia lo sbarco delle milizie persiane presso l’attigua piana costiera. Agli ordini del Generale Milziade, Eschilo, Temistocle e i soldati ellenici combattono per la propria libertà.
Detto ciò, nelle concitate fasi della battaglia emergono per le loro gesta le figure già citate di Eschilo e Temistocle, ma nessuno dei due assurge allo status di divinità né ricopre un ruolo centrale per lo sviluppo dell’intreccio, impostato in modo da essere corale. L'episodio d'esordio di Xerxes preferisce puntare sul clamore della battaglia e sulla caducità della natura umana, lasciando trasparire la presenza di figure divine che, come nell’Illiade, sembrano destinate a giocare un ruolo importante per le sorti del confronto bellico.
Poche battute per caratterizzare i vari protagonisti e un’anima epica a impreziosire la marcata componente action: difficile poter esprime un giudizio più compiuto, dopo questo primo numero. Di certo, chi ha amato l’opera primigenia non stenterà a ritrovarne i tratti salienti tra queste pagine, al netto delle sostanziali differenze. Per ora, Xerxes adempie al compito di riportare il lettore a un contesto storico e narrativo noto ma da parecchio in naftalina.
Dopo le problematiche di salute affrontate, appare in netto miglioramento anche la prova del Miller disegnatore. Se i mini-comic parte di Cavaliere Oscuro III – Razza Suprema denunciavano i primi segnali di ripresa (concentrati più sull’espressività che non sulle anatomie), in Xerxes ritroviamo gli spunti e le soluzioni originali tipiche dell’estetica milleriana. Va detto che il processo di sintesi attuato da Miller spesso porta a vignette abbozzate e alla penalizzazione del contesto, lasciato prevalentemente ai colori di Alex Sinclair.
Il confronto con una pietra miliare come 300 – il cui formato orizzontale dava un taglio cinematografico alla narrazione – può sembrare impari, ma il Maestro non si è lasciato intimorire dal passato, e quella che ci offre su queste pagine è certamente una prova convincente.