Xenoblade Chronicles 2 profuma di 16 bit e risplende di modernità - Recensione

Monolith Soft sforna un altro capolavoro: la recensione di Xenoblade Chronicles 2

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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Xenoblade Chronicles su Wii, Xenoblade Chronicles X su Wii U e ora Xenoblade Chronicles 2 su Nintendo Switch, ovvero la storia di come Monolith Soft, attraverso Nintendo, sia diventato il team di sviluppo di riferimento per il JRPG, genere che ha vissuto la sua età dell'oro decenni fa, quando Square Enix si chiamava Squaresoft: ecco, Monolith Soft è la moderna Squaresoft, lo diciamo senza timore di smentite, perché c'è la serie Tales, c'è la serie Persona, all'interno delle quali possono ricorrere picchi, ma il livello qualitativo delle produzioni arrivate su console Nintendo è clamoroso è costante: tre opere, tre capolavori del genere, probabilmente sarebbe un esercizio inutile cercare di individuare la migliore, vista la loro assoluta caratura, ma sicuramente Xenoblade Chronicles 2 è la più universale, la più diretta, la più genuina, per certi verti la più classica, un classico che non sa di bei tempi andati e polverosa nostaglia, ma di sfavillante modernità: è, il gioco per Nintendo Switch, la summa del JRPG 16 bit ai giorni nostri, un cortocircuito temporale che lo rende già capolavoro senza tempo, un paradosso spiegabile solo dalla sua magnificenza, da giocare, da vivere soprattutto.

Nelle sciagurate critiche alla struttura così aperta e così focalizzata sul mondo di gioco, piuttosto che sulla storia, sollevate dai soliti boriosi e tediosi, verso Xenoblade Chronicles X, come se per forza il gioco di ruolo giapponese debba focalizzarsi sulla narrativa e non possa prendersi libertà più occidentali, Monolith Soft trovò al tempo lo stimolo di iniziare a lavorare subito su di un nuovo titolo già durante lo sviluppo del gioco per Wii U, che avesse una forte impronta narrativa, similmente a Xenoblade Chronicles, ed eccolo il risultato, un videogioco in grado di raccontare una storia eccellente, nella quale echeggiano praticamente tutte le tematiche delle opere del team di sviluppo, dalla sua prima, Xenogears, in poi, e piena di richiami culturali di vario tipo. C'è tutto in Xenoblade Chronicles 2: la bellezza della vita, l'ineluttabilità della morte, l'importanza di creare ricordi, la consapevolezza che si perderanno, come lacrime nella pioggia, la distante presenza di un Dio onnipotente ma inconoscibile, la fallacia dell'animo umano e il valore della speranza, della forza d'animo e dell'amicizia. Monolith Soft raggiunge qui un grado di maturità nella narrazione che altri possono solo sognarsi, esibendo una maestria assoluta nel modo di raccontare non una storia, ma molteplici, che si uniscono, si intrecciano, si influenzano, tutte credibili, perché il bene e il male assoluto non esistono.

[caption id="attachment_179851" align="aligncenter" width="1280"]Xenoblade Chronicles 2 screenshot Durante l'avventura si attraverseranno paesaggi di ogni tipo, sempre ispirati[/caption]

Rex, Pyra, Nia e tutti i personaggi che la storia mette in campo hanno un primo livello di caratterizzazione immediatamente percepibile, sotto al quale però ne risiedono vari altri, decifrabili mano a mano che gli eventi si svolgono, in maniera del tutto imprevista e incredibilmente appassionante. Monolith Soft rifugge sempre gli stereotipi, qui va ancora oltre, scava nella personalità, nella storia, nell'animo di ogni singolo personaggio, trovando dei veri e propri tesori in alcuni, da riportare alla luce attraverso un intreccio che li valorizzi. C'è una ricercata profondità nella storia del gioco, ma non per questo questa ne risulta appesantita: tutto scorre in maniera chiara, nonostante i numerosi flashback e il graduale coinvolgimento di sempre più personaggi, e appassionante, perché la storia intriga, ha un fascino classico, nell'avventura e nell'epica, e una fruizione moderna, per i temi che tocca. Diverte anche, nei cambi di tono di alcuni momenti sopra le righe, nella varietà di atmosfera delle numerose avventure secondarie.

"Monolith Soft raggiunge qui un grado di maturità nella narrazione che altri possono solo sognarsi, esibendo una maestria assoluta nel modo di raccontare non una storia, ma molteplici, che si uniscono, si intrecciano, si influenzano, tutte credibili, perché il bene e il male assoluto non esistono"Il team di sviluppo compie un altro capolavoro di equilibrio e precisione nel riuscire a non disperdere la pregnanza dell'impianto narrativo a causa della maestosità del mondo di gioco. Le ambientazioni che compongono il mondo di Xenoblade Chronicles 2 non arrivano ai livelli di vastità e complessità di quelle dei predecessori ma sono comunque ampissime, ricche, vive. L'impressione è che siano perfette per dimensioni, abbastanza grandi da esaltare la sensazione di avventura e da dare ampia libertà di esplorazione ma non da danneggiare l'incalzare della storia e il ritmo generale della produzione, con interminabili camminate. C'è sostanza ludica nell'attraversarli, l'esplorarli infatti non significa solo infilarsi a piedi in ogni sentiero, in ogni anfratto, ma fare affidamento su tutta una serie di abilità in dotazione ai personaggi per reperire materiali, più semplicemente, o spiccare balzi, accendere fuochi, rompere rocce, creare ponti di ghiaccio, scassinare forzieri e tanto altro ancora, in una varietà di situazioni che valorizza il ricercato level design e infonde giocabilità nelle peregrinazioni, comportandosi quasi come un gioco di ruolo occidentale nei momenti in cui determinati eventi richiedono il possesso di determinate caratteristiche.

[caption id="attachment_179853" align="aligncenter" width="1280"]Xenoblade Chronicles 2 screenshot Il sistema di combattimento unisce immediatezza e profondità, è praticamente perfetto[/caption]

In mezzo all'esplorazione, le battaglie: il sistema di combattimento made in Monolith Soft ha assunto alla sua terza iterazione una identità totalmente propria, non assomiglia a nessuno di quelli dei congeneri, che invece hanno provato a copiarne le basi. Quelle basi, l'attacco automatico, lo sfruttamento della posizione e l'utilizzo delle abilità in dotazione sono rimaste immutate, ma ciò che vi è costruito sopra, dalla concatenazione degli effetti di determinati colpi alla possibilità di infilare in combo da tre le tecniche speciali è totalmente nuovo. L'elemento tempismo poi non è più legato solo alla pressione del tasto B in determinati momenti, ma al riuscire a sferrare tecniche in seguito agli attacchi automatici, premendo il tasto deputato proprio al termine dell'animazione del colpo, o alla combinazione, allo stesso modo, di più tecniche. E' un sistema che funziona benissimo, rende le battaglie godibili e coinvolgenti nell'immediato, ma anche strategiche, visto che ogni membro del party, composto da tre elementi (Ductor), ha tre personaggi di supporto a disposizione (Gladius) tra i quali cambiare al volo, ognuno con armi, abilità e tecniche diverse, da sfruttare al momento giusto; non solo, sono stati eliminati tutti gli elementi più intricati dei precedenti capitoli, col risultato di una immediata chiarezza.

Nella costruzione di un'opera ruolistica così curata in ogni singolo aspetto Monolith Soft infonde il suo inconfondibile tocco anche in un mondo che, come al solito, è meraviglioso. L'idea di fondo è quella di Xenoblade Chronicles, gli esseri viventi abitano Titani che hanno una loro ecologia, ma qui non sono solo due, sono vari, isole in un mare di nuvole, ognuno custodisce panorami incredibili. Ce la mette tutta Nintendo Switch per rappresentare la bellezza di praterie rigogliose, deserti aridi, foreste luminescenti, città oniriche, lande ghiacciate, e a tratti soffre un po', perdendosi qualche frame e la pulizia dell'immagine per strada, ma lo spettacolo complessivo è eccezionale. Ci si ritrova ad esplorare questi luoghi magnifici, accompagnati dai brani di una colonna sonora che per qualità e varietà lascia stupefatti, e l'esperienza sensoriale si fa intensissima, rapiti e persi nella bellezza. Lo stile è diverso rispetto a quelli dei predecessori, più morbido, più colorato, per le ambientazioni così come per i personaggi, ma l'effetto è lo stesso: di fronte a certi spettacoli, si rimane a bocca aperta.

[caption id="attachment_179852" align="aligncenter" width="1280"]Xenoblade Chronicles 2 screenshot Non avete idea di quale meraviglia sia in movimento[/caption]

Pare quasi superfluo a questo punto rimacare la qualità di una produzione simile, ma è opportuno farlo, ancora, non solo perché Xenoblade Chronicles 2 è il miglior gioco di ruolo giapponese degli ultimi anni, ma per la sua capacità di esserlo in maniera naturale, senza doversi annunciare in pompa magna e costruirsi un castello di più o meno vane promesse o, all'opposto, dover studiare ogni suo elemento in funzione dell'approvazione di una appassionata nicchia. E' un'opera universale, che riesce ad andare oltre i confini del genere grazie all'equilibrio e alla cura in ogni aspetto della componente ludica, e imprescindibile, per la sua capacità di emozionare attraverso il racconto di una storia epica.

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