X-O Manowar vol. 1: Soldato, la recensione

La recensione del primo volume della nuova serie di X-O Manowar, opera di Kindt, Giorello e Rodriguez

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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X-O Manowar #1, anteprima 01

Aric di Dacia era un guerriero visigoto, nipote di Re Alarico, strappato dalla sua terra e dai suoi affetti dagli alieni della Vigna; costretto in schiavitù, si è messo a capo di una rivolta durante la quale ha avuto modo di entrare in contatto con la Sacra Armatura di Shanhara, diventando così il potente guerriero X-O Manowar. Tornato sulla Terra, Aric ha constatato con estremo dolore che ben quindici secoli erano ormai trascorsi: la sua gente è morta, e tutto ciò che possedeva era cenere.

Con la rinascita dell’Universo Valiant, nel 2012, abbiamo assistito a una nuova versione dell'epopea di Aric, ripercorrendo il suo passato e giungendo fino ai giorni i nostri: X-O Manowar si è ricostruito una vita, nella quale è a capo di una piccola comunità di visigoti nel Nebraska nordoccidentale, e difende la Terra insieme alla squadra Unity. I suoi buoni propositi, però, sembrano fallire costantemente visto che morte e distruzione non smettono di segnare la sua esistenza.

Gli strascichi di questa amara constatazione segnano in maniera netta il rilancio del personaggio firmato da Matt Kindt, già impiegato dalla Valiant su serie di spessore quali Divinity,Rai e Ninjak. In questa nuova fase editoriale, Aric si trova sul pianeta alieno Gorin, disposto a fare a meno della Sacra Armatura e a ricominciare una nuova vita. Ma nessuno sfugge al proprio destino: ben presto il guerriero che conoscevamo viene chiamato nuovamente a combattere per liberare il mondo da una brutale dittatura.

Disilluso, alla ricerca di se stesso e istintivo: così ci appare Aric sin dalle prime battute del fumetto. Senza alcuna costruzione che spieghi il motivo di questo esilio volontario, Kindt mette il lettore di fronte a un eroe che ha rinnegato il proprio passato, i suoi poteri e ogni vincolo affettivo per ripartire ex novo. Nello specifico, lo scrittore statunitense approfondisce alcuni aspetti legati alla natura del personaggio, lasciandone trapelare il lato più selvaggio e impetuoso.

X-O Manowar #1, anteprima 02

Il demiurgo di casa Valiant pone l’accento sul volto più umano e travagliato del guerriero, che sembra trovare la sua giusta dimensione solo nel campo di battaglia. Le atmosfere primitive, le sequenze cruente ricche d’azione e la potente epica guerriera caratterizzano questo primo arco narrativo (di quattro), intitolato Soldato. Rispetto al lavoro di Robert Venditti, dunque, cambiano drasticamente i toni del racconto, incentrati più sulle conseguenze dell'accettazione di quella che può essere definita come una vera maledizione: combattere. Dopo un inizio pacato, in cui familiarizziamo con l’ambiente primitivo, la lettura diventa subito tumultuosa, coinvolgente e in alcuni casi frenetica, mentre accompagna l’evolversi della ribellione.

A esaltare la notevole impalcatura narrativa, l’impressionante prova di Tomás Giorello. Oltre alla creazione di scenari esotici accattivanti, il disegnatore argentino incanala la potenza di Aric in splendide pose plastiche e illustrazioni a tutta pagina decisamente superlative. Sfogliando il brossurato edito da Star Comics, si viene travolti da colori e sapori sword & sorcery: vengono richiamate serie come Savage Sword of Conan o le illustrazioni di Boris Vallejo. Lo stile pittorico adottato Diego Rodriguez ai colori implementa questa sensazione e rende il risultato ancora più accattivante.

Segnaliamo che l’incipit del terzo capitolo di Soldato è opera da David Mack, e che il volume contiene la storia breve Le tre preghiere di X-O Manowar, uscita in occasione del Free Comic Book Day del 2017, firmata da Kindt, Cafu e Andrew Dalhouse, che funge da prologo agli sviluppi di una serie davvero appassionante.

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