Avengers Speciale 50° Anniversario, la recensione

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Così come per gli X-Men anche per gli Avengers loro coetanei, la Panini Comics dedica un albo commemorativo per il cinquantesimo compleanno. Nel lontano 1963 dunque, la Marvel non si accontenta del successo del suo primo super-gruppo, i Fantastici Quattro, ma proiettata a offrire un'ulteriore risposta alla Justice League of America, lanciava alte due squadre di supereroi dalle caratteristiche così diverse tra loro e soprattutto da quelle della concorrenza. Gli Avengers potrebbero essere ciò che più si avvicina all'idea avuta dalla casa editrice concorrente, ma mentre quest'ultima riunisce non solo i più potenti eroi del DC Universe ma anche i più letti, Stan Lee preferisce lasciar fuori quelli più amati dal pubblico della Casa delle Idee come l'Uomo Ragno e gli stessi Fantastici Quattro e puntare su di un prodotto più classico e al contempo suggestivo, riunendo i personaggi più forti e variopinti del suo pantheon e spolverando a lucido un'icona della Golden Age: Capitan America.

L'albo della Panini contiene tre storie del 1972, scritte ancora (come quelle dell'albo dedicato ai cinquant'anni degli X-Men) dallo scrittore di punta della Marvel in quel momento, Roy Thomas e disegnate da Barry Smith con l'aiuto di Sal Buscema. Si tratta delle storie preparatorie al numero 100 della testata originale americana più quest'ultimo, un arco narrativo che si apre con la minaccia della setta dei Warhawks e del loro leader nei cui panni si nasconde il malvagio dio Ares, fautori della guerra fine a se stessa, capaci di incantare e piegare alla loro causa comuni cittadini come i Vendicatori stessi.
Questi episodi avvengono poco dopo il classico La Guerra Kree-Skrull e ognuno di essi è indirizzato a riordinare le fila degli Avengers dispersi per arrivare, nel celebrativo centesimo episodio, a sfoggiare il gruppo storico completo dei vari comprimari. Così a Capitan America, Iron Man, Thor, Ant-Man, Wasp, Visione, Scarlet, Quicksilver e Pantera Nera, si unisco lungo il racconto Clint Barton (qui nei panni di Golia prima di tornare ad essere Occhio di Falco), Ercole e Hulk. La run termina con la lotta portata dai supereroi ad Ares sull'Olimpo, supportati dal Cavaliere Nero e dallo Spadaccino.

Il soggetto di queste avventure dominate dall'azione e dalla fantasia ha come fine principale il divertimento dei giovani lettori; Thomas infarcisce le sue sceneggiature di personaggi fantastici, mitologici e di continui scontri tra loro. È uno stile di scrittura lontano da quello di oggi, quasi aulico, ridondante, che propone intrecci narrativi anche complicati ma mai azzardati. Eppure queste storie, i loro disegni, affidati a uno Smith non ancora al meglio ma suo agio su tutti i character da realizzare e capace di imporre già uno suo stile alla tavola e soprattutto cercare un'impostazione altra da quella dell'inarrivabile Jack Kirby, restano dei classici per ogni lettore dei Vendicatori.
Due parole vanno spese per l'apparato redazionale della pubblicazione, eccellente. Curato naturalmente da Giorgio Lavagna, ripercorre la lunga storia editoriale degli Avengers e riesce in poche pagine a condensare l'essenza di questo glorioso titolo Marvel.

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