X-Men Nero: Mutanti malvagi, la recensione

X-Men Nero fa il punto sui villain dei mutanti con piacevoli storie autoconclusive dal taglio introspettivo

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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X-Men: Black #1, variant cover di J. Scott Campbell

X-Men Nero: Mutanti malvagi è un brossurato destinato alle fumetterie, edito da Panini Comics, che raccoglie le cinque storie autoconclusive proposte dalla Marvel sotto la dicitura X-Men: Black. Come emerge dal titolo, l’attenzione viene rivolta ad alcuni dei principali villain dei Figli dell'Atomo, vale a dire Magneto, Mojo, Mystica, il Fenomeno, Emma Frost e Apocalisse. Le storie racchiuse nel volume si collocano cronologicamente prima del recente rilancio del mensile Incredibili X-Men, mettendo idealmente fine all'epoca caratterizzata dalle testate "colorate" viste negli ultimi due anni: X-Men: Gold, Blue e Red.

Si comincia con aspettative elevate, dato che Le stelle, la nostra meta vede il leggendario Chris Claremont tornare a scrivere del Signore del Magnetismo, affiancato da Dalibor Talajic ai disegni. Scott Auckerman e "l'erede di Arthur Adams" Nick Bradshaw (che infatti non completa l'albo) firmano invece la spassosa L’ascesa di Mojo, mentre Una breve giornata vede la scrittrice Seanan McGuire unire le forze con il nostro Marco Failla per cimentarsi in un racconto dedicato a Mystica. Arrestabile, di Robbie Thompson e Shawn Crystal, approfondisce poi il rapporto tra Cain Marko e la divinità che gli conferisce i poteri del Fenomeno, Cyttorak.

Questo primo blocco di storie è fortemente incentrato sull’approfondimento psicologico dei protagonisti. Ognuno degli sceneggiatori tenta di cogliere l’essenza del villain di turno mostrandocelo da un punto di vista più o meno alternativo: da un Mojo infatuato a una Mystica a suo modo eroica, da un Apocalisse ben lontano dall'essere "il più forte" a un Magneto per cui viene facile parteggiare, mentre si scaglia contro un centro di detenzione per giovani mutanti, mosso dallo stesso odio per i campi di concentramento.

"Un'operazione certamente gradevole ma soprattutto utile a fare il punto sui villain in vista di Divisi e dell'imminente rivoluzione targata Jonathan Hickman."A tale proposito, lo scrittore del più celebre e amato ciclo degli X-Men è ancora oggi a suo agio sul personaggio, e firma quello che è senza dubbio il racconto più sentito ed emozionante del volume, mostrandoci un Max Eisenhardt (alias Magnus alias Erik Lehnsherr) nella sua vera essenza: non un terrorista tout court, ma uno strenuo difensore dei mutanti segnato nel profondo da un orribile passato. Forse la chiusura dell'episodio non mantiene quanto le prime tavole promettono, ma si tratta sicuramente di un buon lavoro di X-Chris.

Seanan McGuire con Raven Darkhölme e Robbie Thompson con Cain Marko compiono anch'essi un discreto lavoro di analisi, confezionando due ritratti sfiziosi dei rispettivi personaggi. In generale, il taglio delle storie è prettamente introspettivo – persino quando al centro dei riflettori c’è una figura sui generis come Mojo – sebbene non manchino improvvise ventate action a ravvivare il tutto.

Sono decisamente più determinanti per il destino dei loro protagonisti La fame è produttiva, racconto sull'Ex Regina Bianca firmato da Leah Williams e Chris Bachalo, e Degenerazione, scritto da Lonnie Nadler e Zac Thompson per i disegni di Geraldo Borges, incentrato su En Sabah Nur e proposto originariamente a puntate, in appendice ai cinque albi dell’iniziativa.

X-Men: Black - MystiqueEmma Frost si rivolge agli X-Men per togliere di mezzo una volta per tutte il Club Infernale, e in particolare Sebastian Shaw, la mente dietro le ultime disgrazie mutanti. Determinata più che mai, l'ex compagna di Ciclope ci mostra il suo lato più risoluto, in un’operazione ad alto rischio condotta con freddo raziocinio. I disegni di Bachalo sono come di consueto una garanzia (anche se purtroppo non tutte le tavole portano i suoi colori), perfetti nel catturare il fascino di uno dei personaggi dal più alto tasso erotico del sottobosco mutante.

Il primo homo superior della storia, Apocalisse, chiude la galleria dei cattivi con quello che consideriamo il picco del volume. Il pregevole lavoro del team creativo ci accompagna in un viaggio emozionante fino agli albori della vita sulla Terra in stile 2001: Odissea nello spazio. Una sequenza serrata di eventi che ci restituisce tutto lo spessore del grande nemico degli X-Men, con tavole ricche di dettagli e sorprendenti scenari esotici.

Giunti in fondo al brossurato, il bilancio è positivo, anche se in tutta probabilità nessuna delle storie proposte - a parte forse l'ultima, in qualche modo - segnerà in maniera indelebile la saga mutante. Questi one-shot, impreziositi dalle minimaliste quanto efficaci copertine di J. Scott Campbell, rappresentano dunque un'operazione certamente gradevole ma soprattutto utile a fare il punto sui villain in vista di Divisi e dell'imminente rivoluzione targata Jonathan Hickman: una lettura variegata, con i suoi alti e bassi, che consigliamo soprattutto a chi è già un appassionato delle peripezie dei portatori del gene X.

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