X-Men '97 (stagione 1): la recensione dei primi tre episodi

Questi primi tre episodi di X-Men '97 sono un giusto mix di modernità e nostalgia: bastano le note della sigla e si è di nuovi ragazzini

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X-Men '97, la recensione dei primi 3 episodi della stagione 1 disponibili su Disney+ da oggi 20 marzo 2024.

Annunciata nel 2021 tra le serie animate della costola Marvel Animation, X-Men '97 è più di un revival dello show classico degli anni '90: è la diretta prosecuzione di quella serie animata che portò i mutanti di casa Marvel nei salotti di tutto il mondo, rendendoli famosi e amati dagli spettatori di tutte le età. Ben prima dei film, e molto più dei fumetti, la serie animata degli X-Men fece conoscere il gruppo di eroi a tutto il mondo, con un forte messaggio di uguaglianza mai dimenticato.

E finalmente ci siamo. A partire da oggi, 20 marzo, e per le prossime nove settimane, gli X-Men saranno protagonisti di dieci episodi inediti che porteranno avanti tutte le trame lasciate in sospeso negli anni '90. Ho visto i primi tre episodi e, senza fare spoiler sui nuovi colpi di scena, si tratta di un'operazione riuscita, almeno nel suo inizio, che farà la gioia dei ragazzini cresciuti davanti alla televisione con pane e nutella.

La trama di X-Men '97

Prima di proseguire, potete tranquillamente iniziare a vedere X-Men oggi, ma dovete quantomeno avere una infarinatura generale sui mutanti principali. Non c'è bisogno di aver visto le cinque stagioni precedenti, ma sono molto consigliate per avere un background sul mondo.
X-Men '97 riprende esattamente da dove si era fermata la serie animata nel settembre del 1997. O meglio, due minuti prima dei titoli di coda di quell'episodio (o per lo meno è quello che ci fa credere la serie nei suoi primi tre episodi).

La serie originale terminava con un attentato a Xavier, che rimaneva gravemente ferito e obbligato a raggiungere gli Shi'Ar per sopravvivere, abbandonando per sempre la terra. X-Men '97 non nega l'attentato, ma a quanto pare Xavier è morto, lasciando la squadra "apparentemente" nelle mani di Ciclope. L'apparentemente è voluto due volte: la prima perché, come si vede nel trailer, il nuovo capo degli X-Men non sarà Scott Summers ma un Magneto redento. La seconda perché, come insegna la serie originale, con gli X-Men nulla è come sembra.

Già in questi primi tre episodi, la situazione viene ribaltata più volte, rivelando alcuni colpi di scena coraggiosi (anche se già successi nella controparte cartacea). La storia funziona, e i personaggi sono quasi tutti come li avevamo lasciati, se escludiamo il pancione di Jean. Ma come già detto, ogni tassello ha il suo posto, e proseguendo nella visione ci sarà un motivo per ogni singola scelta vista negli istanti prima.

Tra nostalgia e modernità

Il primo episodio di X-Men '97 è legato da un filo invisibile con il primissimo episodio della serie originale. Ci sono molteplici parallelismi, a partire dall'introduzione di Sunspot, che richiama quanto fatto con Jubilee nel '93. È un legame che, se si è vista la serie originale, è impossibile non notare, anche grazie ai fotogrammi riassuntivi degli eventi importanti per l'episodio nella sigla. Studio Mir (The Legend of Korra) ha fatto un ottimo lavoro con le animazioni, mantenendo ovviamente il design fedele a quello degli anni '90. Questo rende questi primi tre episodi veramente interessanti, come usciti da una capsula del tempo che ne ha però migliorata la qualità visiva. Gran parte del cast originale è tornato a prestare la voce ai suoi personaggi, mentre purtroppo non posso confermare le voci italiane (ne riparleremo nella recensione completa).

Questi primi tre episodi di X-Men '97 sono un giusto mix di modernità e nostalgia: bastano le note della sigla e si è di nuovi ragazzini che fanno merenda davanti alla tv. Una serie che farà la gioia degli appassionati del mondo mutante, e che in cuor mio, spero regga il ritmo anche nelle prossime puntate, dando un'alternativa animata che possa vivere da sola, al mondo del Marvel Cinematic Universe.

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