X-Files - Voglio crederci

Dopo diversi anni, Mulder e Scully tornano ad indagare sui casi paranormali dell'FBI. Con una trama camp-demenziale e degli attori poco convinti, un ritorno di cui avremmo fatto volentieri a meno...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

TitoloX-Files - Voglio crederciRegiaChris CarterCast

David Duchovny, Gillian Anderson, Amanda Peet,    Billy Connolly, Xzibit, Mitch Pileggi

Uscita5 settembre 2008

Questo film è un oggetto misterioso, verrebbe da dire 'alieno' e non tanto per le tematiche della storia. In un'epoca in cui i miti crollano in cinque minuti, fa impressione che si sia anche solo pensato di realizzare una pellicola tratta da una serie conclusa nel 2002. Fosse stata realizzata cinque anni fa (ma allora i rapporti tra Chris Carter e lo studio non erano esaltanti) avrebbe avuto sicuramente senso, mentre ora risultava un'incognita. Usiamo il passato perché il pessimo esordio americano (enfatizzato anche da un crollo nel secondo weekend) mette decisamente la parola fine alla saga di una delle più popolari serie della storia dell'intrattenimento.

E c'è poco da dispiacersi, visto il livello qualitativo scarsissimo. Guardando questo film, ho pensato a due dichiarazioni di importanti registi. Una è di Shyamalan che, interrogato sullo scarso gradimento di The Village, rispose che il problema a suo avviso fosse stato l'aver promesso il paranormale e poi non averlo fornito al pubblico. E poi, Roger Corman, che una volta si lamentò giustamente di come Hollywood ormai facesse sempre più dei b-movie con trame 'degne' dei suoi lavori, ma con budget infinitamente più alti.

Per quanto riguarda il primo punto, X-Files - voglio crederci compie un errore madornale nel puntare su una storia perfetta per la cronaca nera, ma in cui il paranormale c'entra veramente poco, se non per le visioni di un prete. D'altra parte, va detto che, dopo aver visto il film, inizio a ritenere che il budget dichiarato di trenta milioni possa essere vero, considerando che, a parte cast e regista/autore, di spese non ce ne sono proprio: zero effetti speciali e zero stunt complicati. Insomma, magari potrebbe anche recuperare i soldi con i mercati esteri, anche se la figuraccia statunitense impedisce di pensare a qualsiasi sequel.

Ma fossero questi i problemi. Ora, che il ritorno di una coppia del genere, considerando come era finita la serie, potesse essere problematico non è certo una sorpresa. Ma che si trovasse una soluzione così banale e poco convincente francamente non è proprio accettabile. Insomma, i punti in sospeso della storia (compreso il piccolo problema di un condannato a morte evaso, ossia Mulder) vengono affrontati con una superficialità imbarazzante, così come il suo periodo di latitanza. Il discorso che ci viene fatto è semplice: 'stiamo provando a rilanciare la gallina dalle uova d'oro, quindi non ci rompete le scatole con la trama, grazie'. Quindi, non ci dobbiamo neanche preoccupare del fatto che degli esperimenti folli vengano fatti rapendo cittadini americani e non, come sarebbe più logico e come purtroppo avviene per i trapianti di organi, andando a pescare nel terzo mondo.

E che dire dei personaggi? D'accordo l'idea che sei anni non passano invano, ma l'atteggiamento che hanno i due protagonisti è da 'facciamo un film per il pubblico giovane di Mtv e scordiamoci il nostro stile'. In questo, magari, mettendo dei riferimenti importanti al passato, ma senza che il loro rapporto riesca a trovare un minimo di logica e di credibilità per quanto riguarda il periodo 2002-2008. 

Ma anche gli altri personaggi si comportano in modo assurdo. Si passa dalla grande fiducia in una persona alla mancanza totale di cooperazione. Il discorso è valido anche per Mulder, ma il caso più eclatante è legato al prete delle visioni. Prima, dal nulla si fidano di lui senza prove, poi quando dimostra senza ombra di dubbio di non essere un ciarlatano, allora non lo prendono più sul serio. Geniale. E poi, la tensione che c'è tra i protagonisti spesso non ha assolutamente nessun rapporto con le circostanze, ma sembra frutto soltanto di un'esigenza narrativa realizzata malissimo.

D'altronde, neanche gli attori sembrano credere molto alla storia. David Duchovny e Gillian Anderson hanno una faccia da "mi sento un idiota, ma almeno mi pago la residenza estiva", mentre Amanda Peet e il rapper Xzibit non possono nulla contro ruoli così monodimensionali (né, d'altronde, sembrano sforzarsi più di tanto). Billy Connolly è l'unico che si salva, ma giusto perché il suo personaggio è l'unico che riscuota un minimo di interesse da parte dello spettatore.

Chris Carter, giustamente, decide di adeguarsi, quindi anche la regia è degna di un thrilleraccio dozzinale, con effettacci gore che non spaventano nessuno (ma danno molto fastidio) ed inquadrature che fanno rivalutare certi prodotti horror giovanilistici. Ovvio che, in tutto questo, il finale si dimostri assolutamente all'altezza, con una svolta da soap opera per collegare i fili delle vicende, sospettati che ritornano nei luoghi che frequentano abitualmente, personaggi che sembrano impazienti di farsi ammazzare e un'assoluta mancanza di tensione nel climax finale. Mettiamoci anche un doppiaggio che, a parte le due star, non si fa certo molto onore e la frittata (di cipolle con rutto libero, of course) è completa.

L'unico mistero, insomma, è come riuscire a fare un film così brutto da una serie che ha fatto storia e che ci ha regalato momenti di grande televisione. Ma forse certe cose sarebbe meglio chiuderle in un cassetto e non pensarci più...

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