X-Files 11x10, "My Struggle IV": recap e commento

Ecco il nostro recap e commento del decimo episodio dell'undicesima stagione di X-Files, intitolato "My Struggle IV"

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Dopo un rapido e necessario recap, X-Files ci riporta nella sua mitologia attraverso un episodio carico di colpi di scena ma anche di incongruenze narrative sulle quali non si può soprassedere. Dopo il riassunto del precedente My Struggle, Jackson Van De Camp aka William racconta ai telespettatori in puro stile Alice di Resident Evil la sua storia tormentata e tutto quello che ha dovuto vivere prima di arrivare a fare quello stupido gioco alle due ragazze. Il ragazzo ha dei poteri inimmaginabili e mai come in "My Struggle IV" il pubblico ne ha potuto verificare la portata. William sa di avere una connessione con sua madre ma nonostante ciò, e non potendo spiegare realmente quello che è in grado di fare, continua a fuggire via sentendosi responsabile per essere nato così. L'Uomo che Fuma non sa che le persone più vicine a lui hanno paura del suo catastrofico piano, a partire da Monica Reyes, che decide di avvertire Mulder e Scully della posizione di William. Stesso dicasi per Skinner che, pur non essendo stato mai un alleato volontario dell'Uomo che Fuma, si è trovato costretto a eseguire i suoi ordini, onde evitare che potesse agire distruggendo l'intera umanità. Ma nonostante i ricatti, Skinner ancora una volta è disposto ad aiutare i suoi colleghi e lo fa mettendo a rischio la sua vita.

I quaranta minuti di questo capitolo conclusivo non sono altro che una caccia all'uomo: sin dai primi momenti vediamo un Mulder più spietato che mai che pur di riabbracciare e proteggere suo figlio è disposto a oltrepassare ogni limite. William continua a essere un fuggitivo esperto, sempre avanti agli altri, perfino ai suoi genitori. L'astuzia di Mulder e la connessione che Scully ha con suo figlio porta i due agenti a stare sempre a un passo da William. Ma il ragazzo non vuole farsi trovare, è impaurito e non conosce il suo ruolo nel futuro, è terrorizzato dall'utilità che potrebbero ricavare da lui i suoi inseguitori.

Durante questa corsa infinita, Scully avverte anche Ted O'Malley di una cospirazione e di conseguenza di un possibile rilascio di un virus da un agente patogeno alieno. Ma questo è solo accennato e funge da contorno a una storia che ormai è giunta al suo termine e che non ha più nulla da raccontare se non il suo frettoloso epilogo. Scully, in una visione del futuro, assiste a qualcosa che la spaventa enormemente, ossia la morte di Mulder. In seguito alla sua visione, la donna lo avverte del pericolo, ma lui continua imperterrito la sua missione.

Dopo averlo seguito per diversi chilometri, Mulder capisce la destinazione di William: il ragazzo infatti si dirige da Sarah, la sua ex-ragazza, implorandola di scappare via con lui. La giovane inizialmente è terrorizzata ma comunque gli dà appuntamento in un motel. Dopo qualche istante arriva anche Mulder che ammette di essere il padre di Jackson e a quel punto la ragazza, chiaramente intenzionata a proteggerlo, gli rivela la sua posizione. Finalmente l'agente Mulder riesce a incontrare una volta per tutte suo figlio, lo abbraccia e lo consola dicendogli che può fidarsi di lui. Ma William non ne vuole sapere e lo informa che la sua presenza non farà altro che accelerare il processo di localizzazione da parte dei nemici. Infatti dopo qualche secondo arrivano degli agenti speciali insieme a Erika Price, ma William attraverso i suoi poteri lì fa esplodere come dei palloncini. A quel punto il ragazzo fugge di nuovo e Mulder informa Scully di quanto accaduto, scoraggiato dal fatto che il ragazzo non voglia sentire ragioni.

Durante il caos mediatico scatenatosi dopo la dichiarazione di Scully a O'Malley, Skinner decide definitivamente di aiutare i suoi due amici e rivela alla sua collega la verità riguardo l'identità di William (e cioè che non è figlio di Mulder ma frutto di un esperimento con dna alieno). I personaggi principali sono tutti al molo, all'ex-fabbrica di zucchero di Norfolk: non ci sono più gruppi di agenti pronti ad aiutare l'Uomo che Fuma, a scontrarsi ci sono delle singole pedine. Mentre Mulder e Scully inseguono loro figlio, l'Uomo che Fuma, pur essendo in netto svantaggio, colpisce con un auto l'agente Skinner (purtroppo non è chiarissimo se l'uomo sia sopravvissuto o no). Durante le varie corse, William cambia identità e si trasforma in Mulder e scontrandosi con Scully, il ragazzo cerca di convincerla ad abbandonare la corsa e di lasciarlo andare. Poco dopo compare però il vero Mulder e Scully capisce di aver parlato con suo figlio. Infine William con l'identità di Mulder affronta l'Uomo che Fuma che, credendo di avere fronte a lui l'agente nonché suo figlio e non il giovane, finisce per sparargli in testa senza indugi (il ragazzo riemergerà alla fine dalle acque, incolume). Qualche secondo dopo compare di nuovo il vero Mulder, ancora una volta in ritardo, che più agguerrito che mai spara ripetutamente alla sua nemesi per poi buttarla giù nell'acqua e senza lasciargli il tempo di parlare. Successivamente si presenta anche Scully che, dispiaciuta dell'accaduto, cerca di far capire al suo compagno la verità su William. Mulder è distrutto e si domanda preoccupato che cosa sarà d'ora in poi ora che sa di non essere più un padre. A quel punto, con sorpresa, Scully gli risponde facendogli capire che in realtà lui è un padre e nel mentre si tocca la pancia per fargli capire di essere miracolosamente incinta.

Sebbene durante il corso delle due stagioni revival ci siano stati diversi accenni alle cospirazioni e all'ipotetica fine del mondo per come lo conosciamo, X-Files ha preferito chiudere questa stagione (serie?) con la caccia a William da parte di Mulder e Scully senza parlare praticamente d'altro. Una caccia troppo rapida e con troppa carne al fuoco, a conferma che gli episodi mitologici della serie fanno sempre più fatica ad arrivare alla fine senza che ci siano diversi problemi di sceneggiatura. Fortunatamente, quest'anno gli autori della serie hanno inserito un po' di mitologia anche in "Ghouli", episodio procedurale dell'undicesima stagione nonché uno dei più riusciti, così da rendere questo finale un po' più compatto rispetto agli altri. Nonostante ciò, My Struggle IV rimane un capitolo conclusivo piuttosto deludente, formato da un insieme di scene d'azione che in alcuni punti non funzionano per via di un montaggio raffazzonato. Senza alcun tipo di spiegazione e rendendo inutile tutto ciò che era stato detto in precedenza, Chris Carter ha chiuso il cerchio uccidendo senza ritegno sia Erika Price che Mr. Y, buttando al vento un'ottima occasione. In conclusione la serie ci lascia con un colpo di scena piuttosto speranzoso per la coppia e che bene o male intenerisce i fan della serie, rimasti fedeli specialmente per la chimica tra i due attori, costante che non è mai venuta a mancare nel corso degli anni. Nonostante la debolezza di un finale come questo, l'undicesima stagione di X-Files esce vittoriosa grazie a diversi episodi procedurali degni di una serie che rimarrà per sempre un pilastro della televisione moderna.

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